Noi facciamo beneficenza e lui ‘dona’ al partito
TORONTO, 9 MAR (Italia Estera) - In una nota diffusa da Vittorio Coco (nella foto)si legge che Gino Bucchino, candidato alla Camera per il Nord e Centro America per l’Unione di Prodi, in un’intervista al Globe and Mail, giornale nazionale in lingua inglese del Canada, si è smentito dicendo che se eletto al parlamento italiano metà del suo stipendio andrà ai Ds di d’Alema e Fassino.
Mentre nel 2002, in un’altra intervista al Corriere Canadese (a firma di Antonio Maglio), parlando della sua missione in Uganda affermava che la sua decisione era in qualche modo, politicamente motivata “Io sono comunista o post comunista, se si preferisce, sto e sono stato sempre a fianco degli operai, del proletariato, di chi, insomma dalla vita ha avuto poco…”
Se tutto questo rispondesse a verità allora potremmo dedurre che quando il buon Gino è in vena di carità la fa e la racconta, quando invece si tratta di chiedere il voto agli italiani all’estero, non lo fa per aiutarli, bensì, ammette pubblicamente, che se eletto al parlamento italiano, metà dello stipendio andrà ad ingrassare le casse del partito dei proletari. Non degli operai come lui li chiama.
Quando la giornalista del Globe and Mail, ha fatto la stessa domanda al candidato dell’Udc, Vittorio Coco, la risposta è stata perentoria: “se eletto al Senato della Repubblica italiana - ha detto Coco - metà del mio stipendio lo darò in beneficenza”.
Insomma - conclude la nota - è troppo comodo, o si sta dalla parte dei proletari e quindi si divide anche lo stipendio altrimenti si dovrà tornare all’era del comunismo di Togliatti, se così non fosse il tutto diventerebbe menzogna ed espediente politico.(Italia Estera) -