Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
04 mar 2006Lancio della campagna elettorale di Bucchino a Toronto. Menzogne e pressappochismo nell’intervento della senatrice Pagano (DS)

PAOLO CANCIANI, candidato UDC alla Camera dei deputati, replica e contrattacca
  
 
TORONTO, 4 mar - (Italia Estera) - E adesso la bagarre politica trascende e si sfiorano le offese: “il centrodestra diffonde nel mondo un’idea dell’Italia e degli italiani tutta pizza, mandolino e valigia di cartone” – ha detto la senatrice napoletana Maria Grazia Pagano dei Democratici di Sinistra, intervendo al lancio della campagna elettorale del ”compagno” Bucchino a Toronto.
Ma non basta: ha infatti aggiunto “nella CDL tanti si candidano solo per avere il titolo di onorevole davanti al nome.  L’Italia di Berlusconi è un’italietta, l’italietta di Mussolini, serva degli americani...”.
 
Peccato che la sen. Pagano non abbia avuto il coraggio di aggiungere che proprio quest’italietta sgangherata e quest’America cattiva che l’ha resa serva, abbia partorito i candidati “principi” dell’Unione e cioè i “capitalisti” Bucchino e Turano, i “multimiliardari” (forse pentiti !!!) Turano e Bucchino.
 
Troppo facile, troppo semplice scordarsene; ma tant’è... da sempre a sinistra si “predica bene e razzola male....”.
 
Cara sen. Pagano nell’anno in cui per la prima volta gli Italiani all’estero vengono chiamati ad eleggere i loro rappresentati nel Parlamento italiano, lo scontro politico non è più quello tra due programmi politico-elettorali, ma tra due concezioni della vita e del rapporto con le altre culture.
 
Anziché scomodare Mussolini, la pizza, il mandolino o la valigia di cartone, la sen. Pagano, e con lei i vari candidati dell’Unione di Prodi che hanno sottoscritto un programma ben chiaro, i vari Bucchino, Turano, Rapanà, Di Trolio, devono avere il coraggio di affermare che, in nome del relativismo, sono pronti ad appoggiare i matrimoni gay, a promuovere la cultura dell’aborto, a negare le proprie radici culturali e religiose per “non offendere” gli “altri”.
 
Forse, cara sen. Pagano, quell’altra “famigerata Italia” che lei con tanto acume politico (o solamente partitico?) stigmatizza, si è accorta che l'Occidente è in crisi, attaccato com’è dall'esterno dal fondamentalismo e dal terrorismo islamico, cui non è capace di rispondere in modo adeguato; e minato dall'interno da una crisi morale e spirituale, che gli toglie il coraggio per reagire.
 
Per superare questa crisi abbiamo bisogno di più impegno e di più coraggio sui temi della nostra civiltà.
Una civiltà che senza “On.” o “Sen.” davanti al nome, cara sen. Pagano, ho deciso di difendere con il mio impegno quotidiano e politico.
 
Per questo in Italia come all’estero c’è bisogno di fare di più e dire di meno!
Cara sen. Pagano, lei che nella legislatura appena conclusa ha fatto parte del comitato per le questioni degli Italiani all’estero e sull’argomento non è stata capace di presentare uno dico un solo atto parlamentare, una proposta per la riapertura dei tempi per il riacquisto della cittadinanza, una proposta per lo stanziamento di fondi per l’apertura di scuole italiane all’estero, una qualche cosa che ci farebbe capire che il suo lavoro nel comitato avesse una qualche funzione invece che di essere un titolo regalato a chi ha presentato decine di richieste per aumentare i contributi da erogare agli immigrati extracomunitari in Italia, per facilitare il loro acquisto della cittadinanza, per dare loro diritto di voto che noi cittadini italiani abbiamo dovuto attendere per decenni per colpa di una sinistra intransigente e ottusa.
 
Io, come candidato mi batterò perché gli italiani all’estero non siano considerati cittadini di serie “B” o, come vorrebbe la senatrice Pagano di serie “C”.  
E sarò impegnato in prima linea a difendere i nostri valori fondamentali:
 
Credo fortemente nel diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale; dobbiamo considerare il nascituro come "qualcuno", titolare di diritti che devono essere bilanciati con altri, e mai come "qualcosa" facilmente sacrificabile per fini diversi.  La cultura dell’aborto è una cultura di morte.
 
Credo fortemente nel valore della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, da tenere protetta e distinta da qualsiasi altra forma di unione o legame.
 
Credo fortemente nella distinzione fra Stato e Chiesa, senza però cedere al tentativo laicista di relegare la dimensione religiosa solamente nella sfera del privato.  Il fatto di essere cristiani, cattolici, di credere nella vita e nell’amore non deve essere una colpa da tenere celata, ma una gioia ed un orgoglio da mostrare agli altri.  Dobbiamo promuovere l'integrazione di coloro che hanno credi diversi dai nostri, ma solo in nome della condivisione dei valori e dei princìpi della nostra Costituzione, senza più accettare che il diritto delle comunità prevalga su quello degli individui che le compongono.
 
Solo difendendo questi valori potremo garantire e difendere il forte legame che lega gli Italiani all’estero alla nostra Madre Patria.  Solo difendendo questi valori sapremo essere pienamente coscienti che un Italiano è tale sia che viva a Roma, Milano, Toronto, Ottawa o Montréal.  Solo difendendo questi valori daremo ai nostri figli, ai nostri nipoti l’orgoglio e la ragione per sentirsi Italiani per tramandare e difendere la nostra cultura, per continuare a studiare la nostra lingua, per continuare a difendere gli stessi valori per cui noi oggi siamo pronti a batterci.
 
PAOLO CANCIANI
(candidato UDC – Camera dei Deputati
Circoscrizione Nord e Centro America)



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati