- PALERMO – E’ in forte calo in Sicilia la presenza dei turisti statunitensi nell’isola. E’ quanto emerge da uno studio, effettuato dalla Fondazione Curella di Palermo che, pur prevedendo per il 2001 la crescita del prodotto interno lordo del Mezzogiorno, rivela una possibile crisi del comparto turistico siciliano.
A detta del presidente della Fondazione, l’economista Pietro Busetta, la riduzione più consistente riguarderebbe i flussi “incoming” dagli Stati Uniti, quelli aventi un peso specifico pari al 12 per cento dei flussi di stranieri, registrati in Sicilia nel corso del 2001.
Le perdite, che in termini di fatturato si traducono a livello regionale in 150 miliardi di lire, sono relative al periodo settembre-dicembre 2001 e dipendono proprio dal mancato arrivo di turisti statunitensi.