SANTO DOMINGO, 1 MAR (Italia Estera) - Si vota all’estero.Quale verità? Quali menzogne? Quali sogni?. Il 2006 sarà l' anno delle elezioni politiche, e si vota per la prima volta all’estero perchè gli italiani residenti oltre i confini nazionali possano eleggere onorevoli e senatori residentti appunto non in Italia.. Ma che significato avranno queste elezioni?.Viviamo un momento estremamente importante: perché la coalizione che risulterà vincente avrà in mano l' Italia; e il nostro Paese si consegnerà o a un liberalismo democratico operoso e moderato (con la CdL), o a un retrogrado statalismo di matrice comunista, imbevuto delle menzogne del buonismo cattocomunista e del pacifismo ideologico anti-americano dei movimenti estremisti di stampo leninista anti-occidentale. L' alternativa è semplice e brutale,ossessionante: o la verità o la menzogna. O l' impegno o l' inganno.O la trasparenza o la nebulosa bugia della propaganda ideologica.. In poche parole, il 2006 sarà l' anno che vedrà l' Italia mantenere la sua credibilità internazionale o perderla miseramente inseguendo il mito autolesionista dello zapaterismo.E il voto degli italiani all’estero avrà un ruolo essenziale, in una competizione elettorale che appare sempre piu`incerta nel risultato finale, anche se ultimissimi sondaggi di una agenzia USA, secondo indiscrezioni, danno la Casa della Liberta in vantaggio del 2.9 %.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ogni volta che parla in pubblico o rilascia dichiarazioni ,tiene viva la speranza di chi vuole un'Italia nuova e giovane, produttiva, ma anche tradizionale, liberale e conservatrice.Una Italia moderna che avvia il cambiamento dello Stato,una linea positiva da seguire per incrementare lo sviluppo; mentre i «signori del pessimismo» che abitano a sinistra, sono profeti di sciagure. La scienza economica si fonda su semplici principi che, se applicati, producono risultati sorprendenti. I vari Governi di sinistra , invece, hanno appesantito lo Stato italiano con nuove regolamentazioni, nuove tasse ed un eccessiva spesa pubblica. Le uniche privatizzazioni compiute da Massimo D'alema, aspramente criticate perfino da un giurista di sinistra quale Guido Rossi che parlò di Palazzo Chigi come di una “merchant bank”, servirono solo a trasformare monopoli pubblici in monopoli privati.Una vera sciagura: tale politica economica, anche se ci amareggiò, non ci sorprese. La sinistra mancava di personalità politiche competenti e si affidava ai tecnici; in ogni caso, comunque , non avrebbe potuto sfidare i propri padroni: i potentati economici- sindacali ascrivibili all'area comunista e post-comunista, che non avrebbero permesso alcun cambiamento. Parliamoci chiaro: l' Unione è un cartello elettorale, costruito in funzione anti-berlusconiana, in barba ad ogni logica politica e ad ogni credibilità. È un vestito di Arlecchino: ci sono pezze di tutti i colori e di tutte le forme.E rappresenta il vecchio sistema dei partiti,già logorati dalla pratica furbesca del politichese affaristico.
C' è Diliberto che conferma il suo innamoramento per Fidel Castro; c' è il correntone Ds che corteggia la sponda comunista della coalizione, pronto a qualsiasi forma di compromesso pur di unirsi al coro anti-americano e anti-liberale che risuscita falce, martello e faccioni di Lenin: protagonisti D’alema e Fassino ieri dirigenti del PCI, funzionari di partito, e oggi con la maschera di Prodi pronti ad alimentare la linea del “ capitalismo rosso”; sanno danzare il minuetto della vecchia politica, animata da trucchi e da faccendieri ; nonostante la recente attenzione di storici e giornalisti, molte cose rimangono ancora oscure nel sistema di finanziamento della sinistra. Non si riesce a capire, in verità, come mai il Pci, che aveva un patrimonio immobiliare di mille miliardi di lire, non fu coinvolto, se non di striscio, nella tangentopoli del 1992. E poi iniziano già le defezioni: ultimo uomo-Ds a separare il suo nome da quello del partito è niente meno che Fabrizio Rondolino, uno dei principali «spin doctor», i consulenti d'immagine, che assistevano D'Alema nel suo breve soggiorno a Palazzo Chigi. La regia del PCI-PDS-DS,è evidente, è sempre la stessa: insultare, offendere, ribaltare la verità, ridicolizzare gli avversari, demonizzarli, diffondere pessimismo e catastrofismo
Poi c'è, infine, la Margherita rutelliana in bilico fra fedeltà all' armata Brancaleone e aspirazioni riformiste che non trovano forma in un laburismo maturo moderato perché il DNA marxista di troppi suoi componenti ancora non lo consente. Uno strambo e stanco egocentrismo narcisista anima Prodi, un esponente del sottogoverno rapace della vecchia repubblica . Ma quale novità?Quali menzogne,quali verità, quali compromessi si nascondono in questo voto per corrispondenza per gli italiani residenti all’estero?.Quali sogni, o quali illusioni o allucinazioni?. Appare chiara una sola evidenza : il Governo Berlusconi , dopo decine di anni di battaglie politiche di Tremaglia, ha reso possibile nel 2001 il voto degli italiani residenti all’estero. Non un sogno quindi, ma una realtà, non una allucinazione ma una verità.
Per chi votare?! Esaminiamo . I dati recentemente pubblicati dall'Istituto di Studi e Analisi Economica (ISAE) innegabilmente lo confermano. La produzione industriale in Italia è in netto rialzo: 1,2% a Dicembre su base mensile; la crescita del PIL è di 1,1% sul precedente quadrimestre; ed anche gli indicatori delle vendite al dettaglio sono positivi. La crescita è innegabile, sebbene in una condizione internazionale non favorevole: l'alto costo delle materie prime, fra tutte il petrolio, che l'Italia è costretta ad importare. Ecco un'altra triste eredità della sinistra che si oppose al nucleare.
Per chi votare?!Il Governo Berlusconi ha realizzato dati positivi sul piano dell'occupazione. Per la prima volta nella storia, l'Italia ha un tasso di disoccupazione del 7,2% secondo gli ultimi aggiornamenti ISTAT; è un tasso più basso di quello della Francia con 9,5% e Germania con 11,3%. Nel 1999, colla Sinistra al Governo, era pari all'11,4%. Tutti gli esponenti del centrodestra, da Berlusconi a Fini, da Tremaglia a Casini, da Tremondi a Bossi, ripetono adesso che non hanno alcun dubbio sul prossimo voto politico degli italiani. Noi nemmeno. Sappiamo già, senza bisogno che alcun sondaggio ce lo dica, che anche gli italiani residenti all’estero alla fine faranno la scelta giusta.
( Ermanno Filosa *Italia Estera )
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* Presidente “Azzurri nel Mondo” Repubblica Dominicana, Consigliere Comites circoscrizione consolare RD, Haiti, Giamaica