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Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
12 apr 2006Ci hanno scoperto

Pallaro e Merlo i più votati in tutta la Circoscrizione Estero
L’editoriale di Marco Basti su Tribuna Italiana
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BUENOS AIRES 12 APR -Tribuna Italiana/Italia Estera -Successo dell’Associazionismo nelle elezioni politiche, le prime alle quali hanno partecipato gli italiani residente all’estero e alle quali hanno potuto eleggere senatori e deputati tra i residentei all’estero. I due capolista della Lista Associazioni Italiane in Sud America, Luigi Pallaro al Senato e Ricardo Merlo alla Camera, sono stati eletti nella Ripartizione America del Sud, con oltre 40mila preferenze ognuno. Entrambi sono stati i parlamentari che hanno raccolto il maggior numero di preferenze in tutta la Circoscrizione Estero. Pallaro ha ottenuto 49.903 voti di preferenza e Merlo 43.057.
Dietro a Pallaro arriva con 47.891 preferenze Claudio Michelone, dell’Unione, residente in Svizzera. Secondo per numero di preferenze alla Camera è stato anche in Europa, Fanco Narducci, segretario generale del CGIE con 28.839 voti di preferenza.
Successo per la comunità italiana in Argentina – la più numerosa della ripartizione – che è riuscita a far arrivare al Parlamento altri due parlamentari. Si tratta, ed è un successo anche per la comunità italiana residente a Rosario, di Mirella Giai, eletta al Senato nella lista dell’Unione e di Giusppe Angeli, eletto alla Camera nella Lista per l’Italia nel Mondo con Tremaglia. Alla Camera è stata eletta anche la giornaalista Marisa Bafile, italiana residente in Venezuela, che ha conquistato un altro seggio per l’Unione.
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Ci hanno scoperto
Sorpresa del mondo politico, nelle sorprendenti elezioni italiane. In mezzo al pareggio, ha scoperto che l’arbitro della situazione potrebbe essere quella Circoscrizione Estero che per decenni aveva evitato, considerandola un oggetto strano, non classificabile. Infatti, sembra che al Senato, i voti dei sei senatori eletti all’estero possono dare la maggioranza, anche se esigua, al centrosinistra, per consentirgli di concretare la pretesa di governare l’Italia divisa a metà.
In queste elezioni nelle quali, per la prima volta hanno votato gli italiani all’estero, eleggendo i propri deputati e senatori tra chi, come loro, risiedono all’estero, c’è stata, per il mondo politico italiano, un’altra sorpresa: la vittoria, nella ripartizione America del Sud, della lista Associazioni Italiane in Sudamerica, la lista che ha presentato l’Associazionismo e che ha ottenuto un senatore, Luigi Pallaro, e un deputato, il cui nome alla chiusura di questa edizione ancora non conosciamo, perché non si è concluso il conteggio delle preferenze.
Ma facciamo un passo indietro. Prima delle sorprese dei politici italiani, dobbiamo far notare la massiccia risposta dei cittadini italiani residenti in Argentina, che ha lambito quota 57%. Una voglia di partecipazione da sempre manifestata e che sarebbe stata di molto superiore, se non ci fossero stati tanti inconvenienti, sia nell'incompleto dell’elenco elettorale, sia nella distribuzione dei plichi elettorali, sia nella tradizionale inadeguatezza della rete consolare che, l’imponente operazione di voto, ha messo in evidenza in tutta la sua fragilità, nonostante lo sforzo del personale, riconosciuto, sia dal ministro per gli italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, sia dal responsabile dell’Unione per gli Italiani all’estero Franco Danieli.
La lista Associazioni Italiane in Sud America dicevamo, ha conquistato un posto nella politica italiana, ottenendo centomila voti nella ripartizione, e superando le liste dell’Unione, di Forza Italia e del Ministro Tremaglia le quali, sono scese in campo con tutta la loro struttura di mezzi, di uomini e di rapporti. In particolare la lista dell’Unione, in Argentina ha avuto l’appoggio nemmeno tanto velato, del governo argentino, i cui rappresentanti hanno ricevuto tutti gli esponenti del centrosinistra arrivati in queste spiagge (Di Pietro, Danieli, Marrazzo, ecc), mentre Tremaglia non ha avuto l’onore di un incontro neanche con un sottosegretario. Per il governo di Buenos Aires, infatti, le elezioni italiane sono state anche una elezione contro il governo di Berlusconi, come d’altra parte, sono state presentate anche dalla stampa argentina.
In un tale contesto, la lista dell’Associazionismo ha rischiato di rimanere schiacciata fra la potenza della macchina dell’Unione e la miriade di piccole liste di partitini e paracadutisti.
E invece ha dimostrato la sua forza. Una forza che ora hanno scoperto in Italia ma che noi conosciamo bene. Perché è una forza che testimonia il contributo determinante che gli emigrati italiani hanno dato alla crescita dell’Argentina. Una forza grazie alla quale le comunità italiane dell’Argentina si sono date mutuo sostegno, hanno tramandato le loro tradizioni ai discendenti, hanno diffuso la cultura italiana in questo Paese e hanno mantenuto saldi i legami con la Madrepatria.
Una forza che è anche politica, come l’Associazionismo ha dimostrato lungo la sua storia e in modo speciale dagli anni ‘60 in poi, quando ha iniziato a reclamare all’Italia una politica per l’emigrazione, o come quando è stata capofila nella Prima Conferenza Nazionale dell’Emigrazione e protagonista ancora nella II CNE e nella I Conferenza nazionale degli Italiani nel Mondo. Come è stata anche grande mobilitatrice del voto nella prima e nelle successive elezioni dei Comites.
Le elezioni, le prime elezioni politiche, hanno confermato questo ruolo, questa presenza capillare e questo protagonismo non ostentato, ma che l’Associazionismo, attraverso il suo senatore e il suo deputato, dovranno esercitare, in seno al Parlamento italiano, rappresentando gli italiani residenti in Sud America.
Un ruolo nuovo, non facile, spetterà a Luigi Pallaro. La sua elezione era data per scontata sia da parte delle forze di centrodestra che di quelle di centrosinistra. Infatti, è un uomo che da decenni si batte per gli interessi degli italiani residenti in Argentina. Grande imprenditore, grande promotore di iniziative, giovane di spirito che ha promosso la partecipazione delle nuove generazioni di argentini di origine italiana, non solo nella vita delle Associazioni, ma anche, e forse di più, nella vita politica argentina e italiana, nella società in cui vivono. In loro Pallaro vede il presente e il futuro dei rapporti con l’Italia. Rapporti fatti, come ha detto tante volte, non sulle lacrime e sui ricordi della valigia di cartone, ma sulle iniziative da intraprendere per promuovere intensi, proficui, entusiasmanti rapporti tra l’Italia e l’Argentina, benefici sia per l’una che per l’altra, sia per la comunità italiana in Argentina.
In attesa dei risultati definitivi, per conoscere i nomi dell’altro senatore e dei tre deputati della nostra ripartizione, non si può fare a meno di dedicare almeno un cenno al grande sconfitto eppur vincitore morale di queste elezioni.
Si tratta di Mirko Tremaglia, che sbagliando mossa, ha promosso - o accettato che fosse promossa - una lista che porta il suo nome. Una lista che non è riuscita a vincere e che consegna Tremaglia alla storia, al di là del suo eventuale successo personale nella circoscrizione della Bergamo natia. Eppure, dicevamo, pur avendo perso le elezioni senza attenuanti, Tremaglia continuerà ad essere il ministro del voto degli italiani all’estero, il ministro che ottenne che fossero possibili questi risultati, questi dibattiti, queste analisi che si fanno sul voto degli italiani all’estero.
Un’analisi che approfondiremo quando avremo i dati definitivi. Oggi però possiamo dire che ci sono stati due risultati positivi. Da una parte siamo riusciti a votare. Dall’altra siamo riusciti a farci notare. Ci hanno scoperto.
 
MARCO BASTI



 
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