ROMA, 1 FEB – Come è noto gli italiani all'estero eleggeranno il 9 aprile 12 deputati e - ben più rilevanti ai fini del risultato finale - 6 senatori. Un numero apparentemente limitato ma che soprattutto a palazzo Madama, potrebbe fare la differenza, altrimenti non si spiegherebbero i vari tentativi trasversali di colpi di mano che abbiamo dovuto registrare in questi ultimi tempi e che hanno suscitato molti risentimenti tra quei deputati e senatori dei due schieramenti che hanno a cuore le sorti degli italiani all’estero . Tanto che, stando ad alcune indiscrezioni trapelate in ambienti bene informati e riferite ad Italia Estera, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe commissionato sondaggi ad hoc per tastare il polso a questo elettorato così particolare. Per questo, non è escluso che il premier Silvio Berlusconi possa organizzare alcune manifestazioni elettorali anche fuori dall'Italia, in Europa e negli Usa, per recuperare preziosi consensi. Al pari di quello che ha già fatto e continuerà a fare il ministro degli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia.
Come si sa i sei seggi senatoriali saranno attribuiti 2 in Europa, 2 in America Latina, uno in America Centrale e del Nord e uno in Oceania e Africa.
Bisogna però ricordare che la legge elettorale prevede che gli italiani all'estero possono esprimere preferenze. Un elemento che preoccupa ulteriormente la Cdl che teme il fiorire di una serie di liste fortemente legate a esperienze locali. E' il caso, ad esempio, del Sud America, dove si presenta con buone chances di successo la lista guidata da Luigi Pallaro, il vice segretario generale del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero), che si schiera fuori dai poli ma avrebbe già annunciato che, una volta eletto, si schiererà con la maggioranza vittoriosa alle elezioni.
Del voto dei nostri connazionali residenti fuori dell'Italia già ieri hanno discusso animatamente a colpi di lanci d'agenzia (vedi Italia Estera: Pessina (FI) a rischio brogli, Pittella responsabile DS: Pessina sconcertante ed inammissibile, Neri Coordinamento Unione:"Pessina sta scherzando o ha paura" Da una parte il senatore azzurro Vittorio Pessina e dall’altra il responsabile Ds per gli italiani all'estero Gianni Pittella e Neri del Coordinamento dell’Unione. Pessina nel sottolineare le sue critiche al sistema di voto per corrispondenza, definito "scarsamente garantista" e a rischio "brogli", aveva osservato che "sarebbe stato meglio uno spostamento del voto". Dura la replica di Pittella: "Si tratta di dichiarazioni sconcertanti e inammissibili. Questa maggioranza ha avuto 5 anni per rimuovere tutti gli ostacoli per l'espletamento del voto per corrispondenza, ora non operi un furto di un diritto acquisito già dalla scorsa legislatura". Non certamente leggero il commento di Neri (Coordimanento de L’Unione):"Pessina sta scherzando o ha paura".