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08 mar 2006Berlusconi a Porta a Porta: ''Rinuncio alla conferenza stampa finale''. Prodi: ''Ora il confronto si può fare''

Il premier: ''Il Professore ha fatto una violenza antidemocratica su questa regola che aveva deciso il Parlamento''
Nella foto Silvio BerlusconiRoma, 8 mar. (Italia Estera) - Nel salotto tv di "Porta a Porta", il premier  Silvio Berlusconi - dopo aver accusato Prodi di "scappare" di fronte alla sfida tv - spiazza un po' tutti annunciando a sorpresa di essere disposto ad accontentare la principale richiesta di Prodi:  ''Assumo la decisione. Rinuncio alla conferenza stampa finale prevista per il presidente del Consiglio e voglio vedere se Prodi la smettera' di scappare''.
All'inizio della trasmissione il premier non sembrava intenzionato a recedere. "La conferenza stampa è stata stabilita dal Parlamento", replica a Bruno Vespa che lo interroga in proposito. "La verità è che Prodi scappa", attacca quindi Berlusconi sottolineando che "tutta la sinistra teme il confronto televisivo". L'unico ad essere disponibile, chiosa, é "il povero Diliberto" che però - assicura - "sarà trattato come si deve". Poi, sollecitato dal conduttore, Berlusconi prima conferma di non voler rinunciare alla conferenza stampa ("in ossequio alla par condicio"), poi però Vespa insiste: "Ma potrebbe fare uno sforzo se proprio tiene ad un confronto con Prodi". "Va bene - sembra cedere allora il premier, allargando le braccia in segno di resa - allora per dare soddisfazione a lei e agli altri colleghi giornalisti dichiaro di rinunciare alla conferenza stampa finale da presidente del Consiglio". Fermo restando, aggiunge subito, che quella da leader di Forza Italia si terrà visto che "la fanno tutti". Una decisione, sottolinea lo stesso Berlusconi, presa all' insaputa dei più stretti collaboratori ("Bonaiuti sarà fuori di sé", dice Berlusconi riferendosi al suo portavoce presente in studio). Ora però, aggiunge, "voglio proprio vedere se Prodi continuerà a scappare".

Immediata la replica di Prodi: ''Era ora - dice da Catania il Professore -. Era talmente palese che la cosa non aveva consistenza che mi sembra semplicemente che abbiamo ricondotto le cose nella giusta misura''. E aggiunge che ora il confronto tv ''si può fare''. Il Professore dice che non si aspettava la rinuncia di Berlusconi alla conferenza stampa finale. ''Speravo ma non me lo aspettavo. E' un grande cedimento che mi fa piacere perche' e' venuto anche nella direzione giusta e mi fa capire in quale difficolta' si trovi'', dice il Professore a proposito di Berlusconi. Chi sara' l'arbitro della sfida Tv? ''Lo troveremo assieme cosi' come abbiamo trovato i giornalisti che ieri hanno intervistato me e oggi lui a 'Porta a Porta', potremo decidere anche un arbitro''.
Ma nel corso di quasi due ore e mezza di trasmissione, Berlusconi offre un antipasto di quello che potrebbe essere il confronto con il leader dell'Unione. Nel corso del programma, infatti, il Cavaliere non fa che citare dichiarazioni e proposte di Prodi per smontarle e attaccarlo duramente. "Prodi vuole fare bottino delle frequenze Mediaset per regalarle ai suoi amici editori", attacca Berlusconi. Questo è quello che si può leggere nelle sue parole, credo che questo non si possa accettare''. E aggiunge: ''Prodi e' un vero e proprio ostaggio, un prigioniero della sinistra. Mi fa veramente tenerezza. Se diventasse presidente del Consiglio sara' fatto fuori. E prima che venga fatto fuori'' non potra' decidere nulla perche' ''é un ostaggio''.
Il premier mette in guardia: se vincesse il centrosinistra, afferma, non sarebbe vera democrazia. ''La scuola come tanti altri pezzi della societa', vede una presenza fortissima della sinistra. Grazie al suo lavoro di tanti anni -afferma- la sinistra controlla in Italia la maggior parte della magistratura. Controlla l'Universita', la gran parte delle redazioni dei giornali e dei tg. Controlla i sindacati, i patronati, la cultura''. E avverte: ''La riflessione che faccio nei confronti degli elettori e' questa: se questa sinistra dovesse prendere in mano anche il governo e la maggioranza parlamentare, questa non sarebbe piu' una vera democrazia''.
Quando poi arriva la replica del Professore alla sua rinuncia ("finalmente l'ha capita"), il Cavaliere sferra un secondo attacco: "Credo che non lo abbia voluto capire lui, perché ha voluto fare una violenza antidemocratica che io ho dovuto subire". Ma non basta. Berlusconi prima rimprovera Prodi di avere usato "parole sprezzanti" nei confronti dei contribuenti avendoli definiti "animali". E' una continua citazione di frasi del Professore, che confermano come Berlusconi abbia studiato attentamente le ultime apparizioni televisive di Prodi. Ricorda spesso a memoria quanto detto dal leader dell'Unione nel "Porta a Porta" di ieri. "Un'altra gaffe - attacca - Prodi l'ha fatta quando ha chiesto che ci sia una nuova authority a verificare i conti pubblici". Accusa più volte il Professore di aver detto "falsità", cose "contrarie al vero", "menzogne". Un esempio? "Ieri ha detto che noi non abbiamo abbassato le tasse: una falsità visto che gli introiti dell' erario sono scesi di 15 miliardi".
Accusa il Professore di voler imporre una "vera e propria tassa patrimoniale" sulle rendite dei risparmiatori sostenendo che un aumento della fiscalità "intaccherebbe i capitali". Lo critica per avere avuto un atteggiamento "contraddittorio" sul caso Enel-Suez quando ha chiesto "ritorsioni" contro la Francia dopo essere stato per anni, da presidente della Commissione Ue, difensore del libero mercato. "Prodi improvvisa", è uno dei tanti affondi del premier, fa "gaffe enormi" e "in Europa non ha mai difeso gli interessi dell'Italia". Non solo: per Berlusconi, il Professore é "ostaggio della sinistra estrema", un "patetico prestanome di facciata", visto che il "vero capo" è D'Alema. Inoltre, prosegue Berlusconi, "non ha svenduto solo la lira ma anche, da presidente dell'Iri, un comparto della Sme".
 Gli ultimi affondi del Cavaliere sono riservati al "Corriere della Sera" e al leader di Confindustria. Cita l'editoriale di Mieli sul Corriere della Sera di oggi. ''E' chiaro che la sinistra, dopo un lavoro di tanti anni di gramsciana memoria, e' entrata anche nei giornali. L'articolo di oggi del direttore del 'Corriere della Sera' Mieli dimostra che un altro pezzo di societa' e' stato conquistato dalla sinistra''. Il Cavaliere sottolinea: ''Non e' possibile che un governo con un imprenditore a capo riesca in una sola volta a contrastare un lavoro di decenni che la sinistra comunista ha portato avanti con grande professionalita' in questo nostro paese''. Il presidente del Consiglio ancora una volta denuncia anche ''gli inaccettabili intrecci tra giunte rosse e Lega Coop''. El  sul presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo dice: ''Io credo che l'ingratitudine sia un fenomeno abbastanza diffuso in questo nostro paese e non solo in Italia'' rispondendo a Bruno Vespa che gli chiede se il ''suo amico Montezemolo fosse un ingrato'' dopo le ultime dichiarazioni del presidente di Confindustria sulla politica economica del governo.
Poco prima il Cavaliere aveva elencato tutti i provvedimenti a favore delle imprese italiane: ''Abbiamo ridotto le tasse per le imprese, non soltanto un punto sul cuneo fiscale, ma abbiamo portato l'imposta sugli utili delle aziende dal 36 al 33%. Poi per loro abbiamo fatto un mare di altre cose. In sintesi non c'e' nulla che sia stato chiesto dalla Confindustria e non sia stato fatto proprio dal governo''. E aggiunge: ''Il presidente di Confindustria come il presidente del Consiglio ha il dovere dell'ottimismo. E i dati portano all'ottimismo''.

E a proposito del suo conflitto di interessi, nelle riunioni del Consiglio dei Ministri  il Cavaliere dichiara: ''Sono uscito perche' c'era un conflitto di interessi quattro volte'' su 252 riunioni del Consiglio dei ministri. E sottolinea: dal momento dell'ingresso in politica ''al contrario di quanto afferma il signor Prodi, il mio gruppo ha dovuto vendere molte aziende per ragioni politiche, e' aumentato di valore un po' meno di quanto non sia aumentata di valore la media delle altre aziende quotate in Borsa''. ''Si e' arricchito di piu' - puntualizza il premier- il gruppo dell'Espresso, perche' si e' arricchito di quattro volte l'aumento della Borsa italiana'', aumentando ''del 618%''.

Ma Berlusconi a 'Porta a Porta' parla anche di fusione Eni-Enel (''non e' una cosa da scartare a priori, se ne puo' anche parlare''), di pressione fiscale (potra' scendere al 39%, ''sotto per ora non e' possibile andare''), e di giustizia, tema caro al Cavaliere.Su questo punto afferma: ''Solo 12 italiani su 100 hanno fiducia in questa magistratura con cui abbiamo a che fare''. Berlusconi torna ad attaccare le cosi' dette 'toghe rosse'. E coglie l'occasione per criticare Prodi che proprio ieri ''in questa trasmissione ha detto che non condivide la legge che abbiamo approvato noi sull'inappellabilita'. Questo significa che tra di loro hanno gia' deciso che una volta al governo la cancelleranno''. Il premier ha difeso la sua posizione nel processo Sme, tornando ad attaccare il leader dell'Unione: ''c'era di mezzo anche il signor Prodi che voleva svendere l'Iri ai suoi amici''.(Italia Estera) -



 
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