ROMA, 3 FEB- (Italia Estera) - La par condicio? E' uno strumento legislativo "necessario" per garantire, in un sistema alterato, come quello italiano dove si assiste ad una distorsione degli assetti televisivi, il diritto di tribuna a tutti i partecipanti alla competizione elettorale".
Per il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, la par condicio non impedisce a nessuno di parlare, come talvolta si vuol far credere e non costituisce "nessun strumento di censura”, bensì rappresenta una regola che corrisponde “all’esigenza di assicurare a tutti, in occasione delle competizioni politiche, parità di accesso e di espressione nei mezzi televisivi sia pubblici sia privati".
Per Siddi, insomma, è la situazione anomala tutta italiana a rendere "necessaria e ancora attuale una normativa come quella della par condicio" che "corrisponde alla valorizzazione di un bene costituzionalmente garantito, il diritto dovere ad una informazione libera, plurale e completa come più volte ha detto il presidente della Repubblica”.
Per il presidente della Fnsi, tutto ciò "non ha nulla a che vedere con la cronaca e le notizie che costituiscono per i giornalisti l'esercizio quotidiano della loro professione da svolgere sempre con correttezza e con adesione ai principi della lealtà e della verità".
Il problema, insomma, conclude Siddi, "non è il bilancino" imposto dalla par condicio, ma quello di "saper distinguere tra informazione, propaganda e comunicazione politica, assicurando che nei mezzi televisivi vi sia offerta paritaria del diritto di tribuna per tutti i competitori".