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01 mar 2006Un’altra tappa verso il voto

L’editoriale di Marco Basti su Tribuna Italiana

BUENOS AIRES -Tribuna Italiana/Italia Estera - Secondo il cronogramma elettorale, martedì prossimo sarà scaduto il termine per presentare le liste di candidati che parteciperanno alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile. Elezioni alle quali gli italiani residenti all’estero, parteciperemo per la prima volta, eleggendo i nostri deputati e senatori al Parlamento italiano e, come è noto, lo faremo votando per corrispondenza. Le buste con i nostri voti dovranno pervenire al Consolato generale nella cui circoscrizione risiede ognuno di noi, entro le ore 16 di giovedì 6 aprile, per essere inviati a Roma, dove si svolgerà lo scrutinio.

Forse mercoledì prossimo già sapremo quante liste sono state presentate per partecipare alle elezioni nella ripartizione Sud America della Circoscrizione Estero. Dipenderà del lavoro degli addetti del ministero dell’Interno, che dovranno controllare il materiale consegnato dalle liste, cioè se i candidati hanno le condizioni richieste dalla legge e lo stesso per quanto riguarda i presentatori, cioè i cittadini che hanno firmato.
A quanto si è saputo, le operazioni di raccolta di firme, hanno affrontato non poche difficoltà, almeno per alcune liste. Ci sono rappresentanti di lista che lamentano che hanno parlato di funzionari consolari che non erano bene informati su quale era il periodo durante il quale potevano essere raccolte le firme; di tempi più lunghi di quanto si prevedeva inizialmente nelle operazioni di raccolta di firme a causa della lentezza delle operazioni di identificazione; elenchi anagrafici che non erano gli ultimi inviati dal ministero dell’Interno per cui oltre la metà delle firme raccolte non sono servite, e poi qualcuno ha dovuto raccoglierle un’altra volta quando hanno portato gli elenchi elettorali nuovi. Per adesso nessuno è disposto a formalizzare denunce.
Comunque, superata questa fase, comincerà la campagna elettorale vera e propria. I candidati che in definitiva riceveranno la cresima dell’ufficialità, avranno in realtà pochi giorni per fare campagna.. Poco meno di un mese per farsi conoscere (quelli che sono poco noti al grande pubblico), per raccontare i loro progetti, per dibattere. Quanti accetterebbero di partecipare a un dibattito del tipo di quello sul quale non riescono a mettersi d’accordo Berlusconi e Prodi?         
Tempo per raccontare i loro progetti, che siano tali e non solo enunciazione di cose risapute. Che siano proposte serie e non la consueta demagogia che si spende in una campagna elettorale, finita la quale, non si ricorda più quanto assicurato durante i giorni caldi dalle tribune elettorali.
Come dicevamo sopra, la settimana prossima sarà stato superato il primo esame  per le liste, specialmente per quelle indipendenti e dei partiti politici meno poderosi. Un esame che comprende il minimo di organizzazione per presentare in ordine, secondo legge, le richieste di ufficializzazione delle liste e, soprattutto, per raccogliere quelle poche centinaia di firme che la legge reclama agli schieramenti che vogliono presentare una lista. Infatti, difficilmente può sperare in una buona elezione chi non riesce nemmeno a ottenere le firme necessarie per presentare la lista. A meno che ci siano, come suggeriscono alcuni (ma potrebbe essere anche una scusa per giustificare l’impossibilità di completare le iscrizioni), problemi burocratici che rendono difficili gli adempimenti reclamati dalla legge.
Sarà poi il tempo dell’attesa delle buste e della restituzione delle stesse o, se fosse il caso, di recarsi nelle sedi consolari per reclamarle.
Comunque sia, fra una settimana o poco più il panorama dovrebbe essere più chiaro e allora potremo cominciare l’ultima, più decisiva tappa della campagna elettorale e riflettere sui candidati e le loro proposte, per dare un voto fondato, responsabile, degno di una comunità come la nostra che ha sempre dimostrato di essere all’altezza della situazione, fedele alla sua storia e al suo attaccamento, mai venuto meno, all’Italia.
Sperando che possano essere in tanti a poterlo fare.
 
Marco Basti



 
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