MELBOURNE - (Italia Estera) - Delusione e profondo rammarico per il mistero che alcuni esponenti del Governo hanno gettato sul voto degli italiani all’Estero. Da una parte il Ministro Baccini che, in un intervista, ha praticamente sostenuto che non ci sono le condizioni per far votare gli italiani all’estero e che si deve rimettere mano alla Legge Tremaglia. Dall’altra parte il Ministro degli italiani nel mondo interviene e dice “A nome del Governo dichiaro che non esiste alcun emendamento della maggioranza che voglia cancellare il voto degli italiani all’estero, che è e rimane parte essenziale del programma governativo. Questa per noi è una vittoria inattaccabile ed è una nostra vittoria di civiltà. Se vi sono delle posizioni personali, queste non possono avere alcuna validità”. Immaginate all’estero, dove risiedono le comunità italiane, cosa possono pensare del nostro Governo in cui c’è un ministro, con portafoglio, che dice una cosa, mentre un altro, senza portafoglio, che lo smentisce. In questi giorni mi sento vicino a quanti, come me, sentono il sapore della presa in giro. Dopo un percorso durato decine di anni che ha portato alla modifica della Costituzione, all’approvazione di una legge ordinaria, al coinvolgimento di tutti i Governi dei Paesi di accoglienza delle nostre comunità, per raggiungere gli accordi previsti dalla stessa legge. Non so come si possa immaginare che la credibilità della nostra classe dirigente non subisca un grave colpo agli occhi di questi Governi? Intervenga il Primo Ministro Berlusconi per chiarire le affermazioni di un suo Ministro, a proposito del voto degli italiani all’estero e riportate da “
La Repubblica
” il 9 giugno 2005, ed assicurare agli italiani che risiedono stabilmente all’estero l’esercizio in loco del diritto di voto, per corrispondenza, nel rispetto della Costituzione italiana, sin dalle prossime elezioni politiche. Se questi chiarimenti non avvenissero invito sin d’ora il Ministro Mirko Tremaglia a compiere un gesto di coerenza e lasciare il Governo Berlusconi.L’Italia ha creato un esempio di partecipazione democratica che il mondo le invidia. Ora il mondo la osserva, ma il Ministro Baccini non lo sa!
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iovanni Rapanà – CdP-CGIE - Canada