2.665.033 sono gli elettori residenti in Stati dove è possibile il voto per corrispondenza.
5.200 quelli residenti in Stati dove le intese non si sono concluse.
1.300.000 i nominativi compresi negli schedari consolari ma non nell’Aire esclusi dall’elenco degli elettori.
ROMA – (Italia Estera) - Le operazioni di voto sul Referendum all’estero si sono già concluse, Il termine ultimo per gli italiani all’estero entro cui far pervenire all’Ufficio diplomatico-consolare competente la scheda elettorale era giovedì 9 giugno alle ore 16 locali. Il lungo e complesso iter era iniziato il 7 aprile scorso con l’indizione dei referendum e si concluderà il 13 giugno, data limite per l’arrivo a Roma delle schede a mezzo corriere aereo accompagnato.
L’organizzazione di un piano voli finalizzato ad assicurare l'arrivo presso l'Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero, entro i termini previsti dalla normativa, dei plichi contenenti le schede votate costituisce uno degli aspetti organizzativi più complessi e della consultazione referendaria. Il piano riguarda un totale di 133 voli di linea e privati, in arrivo all'Aeroporto Leonardo da Vinci tra il 10 e il 12 giugno. Come avvenuto in occasione del referendum 2003, sarà utilizzato un volo speciale cargo Alitalia per raccogliere le schede votate in Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay. Complessivamente, le operazioni elettorali interessano 203 Sedi.
Nella relazione di governo svolta il 9 giugno da Adriano Benedetti, Direttore generale per gli Italiani all’estero del MAE, nel corso della riunione alla Farnesina del Comitato di presidenza del CGIE, sono stati indicati gli aspetti più significativi dello sforzo a cui sono stati chiamati, in occasione del referendum, gli Uffici dell’Amministrazione centrale e le Sedi diplomatico-consolari.
Sulla base dell’elenco aggiornato dei residenti all’estero, è stato predisposto l’ “elenco provvisorio degli elettori”, da cui risulta che i cittadini italiani residenti all’estero che avevano diritto al voto erano complessivamente 2.815.570. A costoro si sono aggiunti i nominativi comunicati dai Comuni a seguito della revisione dinamica delle liste elettorali, nonché i connazionali che si sono presentati entro il 1° giugno presso i rispettivi Uffici consolari per chiedere di essere ammessi al voto e per i quali i competenti Comuni italiani abbiano rilasciato la prescritta dichiarazione di mancanza di cause ostative al voto. Alla data dell’8 giugno scorso, il numero dei connazionali inseriti nell’ “elenco aggiunto” è di 47.103 unità.
Dall’elenco provvisorio sono stati invece cancellati coloro i quali hanno scelto, esercitando apposita opzione, di votare in Italia, nonché i nominativi che, a seguito di controlli effettuati dai Comuni e dagli Uffici consolari, sono risultati non in possesso dei requisiti di legge (perdita del diritto di elettorato attivo, deceduti, rimpatriati, trasferiti, ex cittadini, doppioni). Le operazioni di stralcio sull’elenco provvisorio hanno comportato una cancellazione complessiva di 145.337 posizioni.
Gli elettori residenti in Stati ove è possibile il voto per corrispondenza erano pertanto, alla data dell’8 giugno, 2.665.033. Gli elettori residenti in Stati con i cui Governi non si sono concluse le intese in forma semplificata sono 5.200.
La macchina organizzativa allestita presso la Farnesina ha nuovamente dimostrato di essere all’altezza dei compiti affidatigli. Resta purtroppo l’aspetto di maggiore criticità, sul quale si dovrà lavorare in vista delle elezioni politiche del 2006, costituito dalla non coerenza fra i dati anagrafici del Ministero degli Esteri e quelli del Ministero dell’Interno. In occasione della predisposizione dell’elenco unico dei residenti all’estero per i referendum del 12 giugno, sono risultate presenti sia negli archivi consolari che nell’AIRE dei Comuni - e quindi allineate - 2.720.093 posizioni; non si sono invece incrociati circa 700.000 iscritti all’AIRE e 1.300.000 nominativi compresi negli schedari consolari. Questi ultimi restano quindi esclusi dall’elenco degli elettori. Il loro numero complessivo, pur essendo diminuito nel corso degli anni, rimane ancora oggi pari a circa un terzo degli iscritti nelle Anagrafi consolari, nonostante le numerose operazioni di bonifica che sono state effettuate nel frattempo.