ROMA - (Italia Estera) - Ancora un nulla di fatto sulla questione della Circoscrizione Estero, nel caso si dovessero tenere elezioni anticipate in Italia. In seguito alle dimissioni presentate ieri dal premier Berlusconi ed accettate dal Presidente della Repubblica con riserva (vedi Servizio in proposito di Italia Estera) ,Dal Viminale è stata diffusa una nota in cui si afferma che il Ministero dell’Interno ha predisposto uno schema di decreto legge che assicurerebbe il regolare svolgimento delle votazioni in considerazione del fatto non è ancora terminata la procedura di revisione dei collegi elettorali (in base alle percentuali dell’ultimo consimento della popolazione in Italia) e la contestuale attuazione della legge Tremaglia sul voto degli Italiani residenti all’estero. Natuarmente – aggiunge la nota del Viminale – il varo di un simile decreto che tocca una materia delicatissima come quella elettorale presuppone l’adesione di tutti i gruppi parlamentari
Oggi, però, in vista della riunione del Consiglio dei Ministri, di questo pomeriggio, il Ministro Tremaglia, ha fatto diffondere dal suo ufficio stampa una nota ufficiale in cui si legge:
“Non è vero che il Decreto Legge proposto dal Ministro degli Interni si riferisce al voto degli Italiani all’estero come più volte è stato scritto in questa settimana da diversi organi di stampa. Il voto all’estero – prosegue Tremaglia – è regolato infatti dalla Costituzione della Circoscrizione Estero e dalla legge 459 del 27 dicembre 2001. Il problema affrontato da questo Decreto Legge del Ministero degli Interni, riguarda invece la circostanza che in Italia per la Camera e il Senato non si vota più per 630 deputati e 315 senatori ma, come previsto dagli articoli 56 e 57 della Costituzione, rispettivamente per 618 deputati e 309 senatori. Di conseguenza diventa necessario modificare le circoscrizioni in Italia nella parte proporzionale: questo è l’unico obiettivo del Decreto Legge che viene discusso oggi in Consiglio dei Ministri che – conclude il Ministro Tremaglia – non ha proprio nulla a che fare con l’esercizio del voto all’estero”.
Intanto il Consiglio dei Ministri, all’uopo convocato, non ha deciso ancora nulla sulla ripartizione dei seggi nell'organigramma nazionale dei 18 collegi. Infatti i seggi (come spiega il comunicato di Tremaglia) debbono essere diminuiti per creare la circoscrizione estero. Il Consiglio dei Ministri, si legge nel comunicato, “ha avviato la discussione sul decreto-legge recante la ripartizione di seggi per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e ne ha rinviato l’esame conferendo mandato al Ministro Pisanu di effettuare gli opportuni approfondimenti tecnici e politici con tutti i Gruppi parlamentari”. Quindi, per il momento, non è stato ancora deciso nulla.