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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
22 gen 2005VOTO ALL’ESTERO Rischio quorum ai referendum Risoluzione del DS Calzolaio in III commissione

 
(Italia Estera) ROMA - Senza una bonifica dell’anagrafe dei cittadini italiani all’estero saranno conteggiati nella quota dei non partecipanti al voto anche quegli elettori risultati irreperibili nelle ultime consultazioni elettorali
 
L’onorevole Valerio Calzolaio (DS) ha presentato in III Commissione, il 19 gennaio 2005, una risoluzione sulla situazione dell’anagrafe degli italiani all’estero – con particolare riferimento alla situazione argentina – nella quale impegna il Governo “a verificare in tempi brevi la possibilità di creazione di una specifica Authority o di altro organo (o di strutture continentali) che, con un mandato di un anno, provveda a compiere le operazioni di integrazione tra i dati consolari e quelli anagrafici e a realizzare l’Anagrafe unificata richiesta dalla legge, indispensabile per evitare l’esclusione di fatto dal voto di oltre un milione e mezzo di aventi diritto”.
 
Il problema della situazione disastrosa in cui versa l’anagrafe degli italiani all’estero ha ripercussioni anche sull’esito dei referendum, poiché ne condiziona il quorum, per cui Calzolaio chiede al Governo di provvedere in via d’urgenza alla bonifica dei nomi che nelle ultime consultazioni elettorali siano risultati irreperibili, allo scopo di evitare che possano essere conteggiati nella quota dei non partecipanti al voto” e di provvedere a “informare entro il 15 marzo 2005 e poi trimestralmente il Parlamento sullo stato di avanzamento dell’anagrafe unificata prevista dalla legge 459/2001”.
Altra richiesta è quella di “avviare una campagna di informazione sul diritto di voto degli italiani all’estero, coinvolgendo anche le regioni”
 
 
 
Il testo della risoluzione
 
Risoluzione in Commissione 7-00546
presentata da VALERIO CALZOLAIO mercoledì 19 gennaio 2005 nella seduta n.571


La III Commissione, premesso che:
la comunità italiana in Argentina (paese dove circa il 30 per cento della popolazione è di origine italiana) dagli ultimi dati ricavati è costituita da quasi 650.000 cittadini italiani di passaporto, ai quali vanno aggiunti 200.000 italo-argentini che hanno manifestato la volontà di essere riconosciuti cittadini italiani;
a dicembre 2004, nella circoscrizione del Consolato Generale di Buenos Aires, sono risultati residenti 348.719 connazionali, così ripartiti: Capital Federal 260.124 (74,59 per cento), Lomas de Zamora 45.228 (12,96 per cento), Moron 43.367 (12,43 per cento);
limitatamente alla circoscrizione elettorale di Buenos Aires (238.828 maggiorenni alla data odierna), si forniscono i seguenti elementi:

al referendum del 15 giugno 2003, l'elenco degli elettori riportava 117.140 nominativi pari al 49,42 per cento rispetto ai maggiorenni (276.265 connazionali);

grazie alla bonifica dei dati presenti nell'elenco degli elettori effettuato dal Consolato Generale, sono stati inviati 123.783 plichi elettorali; sono state restituite 55.438 buste votate (percentuale del 42 per cento);
alle elezioni per il rinnovo del Comites del 26 marzo 2004 (sette liste con 144 candidati), l'elenco degli elettori riportava 141.986 nominativi (21,21 per cento in più rispetto all'elenco del giugno 2003); sono state restituite 52.523 buste votate (50,81 per cento) dei plichi elettorali effettivamente consegnati ai destinatari (103.369);
nella circoscrizione consolare di Buenos Aires risultano quindi iscritti all'anagrafe circa 250.000 cittadini, mentre i cittadini che hanno ricevuto la scheda elettorale sono stati circa 100.000 nelle passate elezioni dei Comites e un numero egualmente molto inferiore nel referendum del 15 giugno 2003;
garantire il voto a tutti gli aventi diritto per una corretta riuscita delle prossime consultazioni elettorali trova perciò un grave ostacolo nell'allarmante discrepanza tra i dati delle anagrafi consolari e i dati contenuti nell'elenco degli elettori giunto dal Ministero dell'Interno; la percentuale di per sé bassa contenuta nell'elenco del Ministero, è a sua volta ulteriormente penalizzata dal fatto che oltre il 20 per cento dei dati sono incompleti o riportano errori; risulta poco razionale che non si tenga conto delle bonifiche, aggiornamenti, incroci nominativi e salvataggio dei dati effettuati dalle sedi consolari; rimane senza soluzione ed in forma arbitraria l'impossibilità del riacquisto della cittadinanza italiana da parte di quegli italiani naturalizzati argentini; inoltre, permane la discriminazione verso le donne che non possono trasmettere la cittadinanza ai figli nati prima del 1948;
l'esperienza dimostra che soltanto la realizzazione dell'Anagrafe unificata, come espressamente previsto dalla legge 459/2001, consente un risultato soddisfacente in termini di corrispondenza fra le banche dati esistenti nei Comuni e negli Uffici consolari; la progettazione di un database in ambiente intranet (come quella già disponibile per il Comune di Roma), consultabile in modalità protetta (SSL), rende possibile che le modifiche sui dati anagrafici siano apportati una sola volta, senza errori, e siano valide contemporaneamente per tutti gli Uffici;
impegna il Governo:
a verificare in tempi brevi la possibilità di creazione di una specifica Authority o di altro organo (o di strutture continentali) che, con un mandato di un anno, provveda a compiere le operazioni di integrazione tra i dati consolari e quelli anagrafici e a realizzare l'Anagrafe unificata richiesta dalla legge, indispensabile per evitare l'esclusione di fatto dal voto di oltre un milione e mezzo di aventi diritto;
a provvedere in via d'urgenza, in vista della consultazione referendaria sulla procreazione assistita, alla bonifica dei nomi che nelle ultime consultazioni elettorali siano risultati irreperibili, allo scopo di evitare che possano essere conteggiati nella quota dei non partecipanti al voto;
ad informare entro il 15 marzo 2005 e poi trimestralmente il Parlamento sullo stato di avanzamento dell'anagrafe unificata prevista dalla legge 459/2001, distinguendo l'elenco per paesi e circoscrizioni consiliari e lo stato delle corrispondenze con i comuni italiani;
ad avviare una campagna di informazione sul diritto di voto degli italiani all'estero, coinvolgendo anche le regioni;
a risolvere i problemi di agibilità e garantire un più rapido e fluido smaltimento delle richieste di cittadinanza nella sede consolare di Buenos Aires e nelle altre circoscrizioni consolari dell'America Latina.
(7-00546)
«Calzolaio, Giovanni Bianchi, Sereni, Spini, Folena»



 
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