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08 set 2003Il Comites di Toronto sul caso Rai in Canada - Oltre 103 mila le firme raccolt

TORONTO - il Presidente del Comites di Toronto, dott. Franco Gaspari, ha tenuto una conferenza stampa per informare la comunità italiana sugli sviluppi riguardanti la domanda presentata da Rai International alla Crtc per ottenere la licenza per un canale 24 ore.
In un comunicato stampa del Comites si sottolinea innanzi tutto che la campagna per la raccolta di firme a supporto della domanda di Rai International ha avuto un successo senza precedenti. I numeri – sottolinea il Comites - parlano da soli: le oltre 103.000 firme raccolte nel breve tempo a disposizione rappresentano quasi il 10% della popolazione canadese di origine italiana e indicano una comunità praticamente compatta nell’appoggiare la richiesta del canale Rai International.
A queste firme si sono aggiunte almeno 340 lettere di sostegno da parte di alte autorità canadesi, decine di parlamentari sia federali che provinciali, di importanti autorità governative italiane e vaticane, della quasi totalità dei media, nonché di federazioni ed organizzazioni. Tale numero – si precisa nel comunicato - è costituito dalle sole lettere pervenute per conoscenza alla Rogers Cable Inc. e non includono altre lettere inviate alla sola CRTC, per cui è lecito presumere che il loro numero sia, in realtà, superiore.
Il Comites di Toronto nel suo comunicato rende noto che dal 1 settembre 2003 è stata resa effettiva la rescissione del contratto tra Rai International e TLN; tuttavia, come si legge in un comunicato ufficiale diramato prima di detta data,e pubblicato anche da Italia Estera nei giorni scorsi, Rai International, nell’ambito della campagna per garantire la massima diffusione in Canada delle notizie di attualità dall’Italia, a partire dal 1 settembre 2003 offre gratuitamente il TG1 delle ore 20 a tutte le stazioni televisive, quindi TLN inclusa, che si impegnino a trasmetterlo integralmente, senza interruzioni pubblicitarie ed entro un massimo di 6 ore dalla trasmissione in Italia.
Un trattamento di particolare favore – si legge sempre nel comunicato stampa del Comites - è stato poi accordato a TLN. In un editoriale pubblicato sul sito di Rai International a firma del Direttore Massimo Magliaro si legge che, nonostante la massiccia campagna di disinformazione, i tentativi di presentare l’azione della Rai come di parte sono soltanto calunnie. La Rai ha offerto a Telelatino, per il periodo successivo al 31 agosto, i telegiornali, uno dei quali in forma gratuita, e le partite di calcio della serie A. Inoltre la Rai si è dichiarata disponibile a trattare in buona fede anche altri tipi di programmazione. A ciò si aggiunge il diritto di TLN di replicare i programmi della Rai degli ultimi due anni.
Il Comites informa anche che la Rogers Cable Inc. ha tempo fino al 15 settembre per rispondere alle eventuali opposizioni (in particolare quella di TLN). La CRTC si riserva di pronunciarsi dopo tale data.
Nel comunicato si ribadisce inoltre che nonostante le campagne di disinformazione, il Comites di Toronto mantiene tuttora la sua posizione originaria sulla questione Rai International-TLN: il canale Rai International è un diritto imprescindibile della comunità italocanadese, che altrimenti sarebbe discriminata sia nei confronti di altre comunità etniche in Canada, sia nei confronti delle comunità italiane di altri 238 Paesi e l’accesso alla programmazione di Rai International deve essere completa e non filtrata o subire l’editing di altri enti. Il Comites ribadisce inoltre che non ha nulla contro Telelatino, ne riconosce l’importante ruolo da essa storicamente svolto e si augura che tale ruolo prosegua in futuro con il mantenimento di programmi in lingua italiana. Il Comites si rammarica, tuttavia, della decisione presa da TLN di inoltrare alla CRTC una lettera di opposizione tesa a impedire la concessione della licenza a Rai International. Il Comites di Toronto ritiene che la CRTC non possa ignorare l’eccezionale risposta della comunità e confida nell’ approvazione della licenza in tempi brevi, in modo da esaudire le legittime aspirazioni della collettività italiana e non privarla di un suo diritto inalienabile.



 
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