ROMA, 22 LUG. (Italia Estera) - L’Italia, con il coordinamento “di sistema” che sarà svolto dal Ministero degli Esteri, vuole dare continuità e consolidare la sua presenza economico-commerciale nel bacino del Mediterraneo,cercando di cogliere le opportunità che offre la neonata “Unione per il Mediterraneo’’.
Con questo obiettivo si svolgerà alla Farnesina, domani 23 luglio, un workshop -“Unione per il Mediterraneo: ruolo e opportunità per l’Italia”- con i rappresentanti delle imprese, delle principali banche, delle associazioni di categoria, delle autonomie territoriali per mettere a punto una strategia progettuale nel campo delle infrastrutture, ambiente, energia, sicurezza e cultura, settori ai quali l’Unione intende rivolgere la sua particolare attenzione. Tali ambiti di attività sono di grande interesse per l’Italia, che intende adoperarsi affinché la cooperazione fra le due sponde del Mediterraneo acquisisca un rilievo centrale nella strategia europea.
Protagonisti del convegno, i cui lavori saranno aperti dal sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi e conclusi dal ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, saranno i gruppi imprenditoriali e gli Enti locali: l’impianto dell’Unione prevede, infatti, che l’impegno dei Governi centrali sia accompagnato da quello degli Enti locali e dalle imprese, attraverso joint ventures, investimenti e programmi concreti di intervento che saranno coordinati dalla ‘regia’’ della Farnesina.
Alcune sezioni del workshop saranno precedute da relazioni dei sottosegretari Adolfo Urso, Roberto Castelli e Vincenzo Scotti.
La nascita a Parigi il 13 luglio scorso dell’Unione per il Mediterraneo, che ha rilanciato la cooperazione euro-mediterranea, e’ frutto delle decisioni del Consiglio Europeo del marzo 2008 . L’Unione per il Mediterraneo costituisce un valore aggiunto rispetto al contesto Euro-Med, mira a promuovere un maggiore coinvolgimento dei Paesi della sponda Sud, stabilisce che si svolga un Vertice dei Capi di Stato e di Governo ogni due anni, e intende realizzare progetti concreti, aperti anche alla partecipazione di capitali privati. Al vertice hanno partecipato i Capi di Stato e di Governo di 43 Paesi in rappresentanza dei 27 Stati membri dell’UE e dei Partners mediterranei(con l’eccezione della Libia), inclusi i Paesi balcanici rivieraschi. A conclusione del vertice una Dichiarazione finale sui i temi politici, gli aspetti istituzionali e le aree di cooperazione. (Italia Estera).