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20 dic 2007L'’Unione per il Mediterraneo': Prodi, Sarkozy e Zapatero firmano la ‘Dichiarazione di Roma’ che non sostituisce l’Unione Europea

Servizio di Beppe Nisa
ROMA, 20 DIC.  (Italia Estera) -   Convinti che il Mediterraneo "culla di cultura e civilta', debba riprendere il proprio ruolo di regione di pace, prosperita' e tolleranza il presidente della Repubblica francese, il presidente del Consiglio italiano e il primo ministro spagnolo si sono riuniti a Roma il 20 dicembre 2007 per riflettere insieme sulle linee guida del progetto di unione per il Mediterraneo". "L'unione per il Mediterraneo  si propone di riunire l'Europa e l'Africa intorno ai paesi rivieraschi del Mediterraneo, nonché a istituire un partenariato alla pari tra i paesi del bacino del Mediterraneo".
. E' quanto si legge nella 'Dichiarazione di Roma' per l'Unione per il mediterraneo' firmata a palazzo Chigi da Italia, Francia e Spagna in occasione del vertice a tre tra Romano Prodi, Nicolas Sarkozy e Jose' Luis Zapatero.  Il presidente francese, Nicolas Sarkozy ha preannunciato un vertice dei capi di stato e di governo dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo a Parigi il prossimo mese di luglio.
 
A palazzo Chigi in occasione del vertice a tre è stata firmata la 'Dichiarazione di Roma' per l'Unione per il Mediterraneo'. Convinti che il Mediterraneo "culla di cultura e civiltà, debba riprendere il proprio ruolo di regione di pace, prosperità e tolleranza - si legge nella dichiarazione - il presidente della Repubblica francese, il presidente del Consiglio italiano e il primo ministro spagnolo si sono riuniti a Roma il 20 dicembre 2007 per riflettere insieme sulle linee guida del progetto di unione per il Mediterraneo".
 

Napolitano a Sarkozy: ''Vicine le nostre visioni della Ue'' 

"Abbiamo discusso di come portare avanti le politiche e le missioni comuni dell'Unione Europea e trattato altri aspetti delicati del processo di integrazione - annuncia Napolitano al termine dell'incontro con Sarkozy   - si è trattato di una discussione molto franca e di alto livello, che ci ha permesso anche di constatare quanto siano vicine le nostre visioni dell'Europa".

Napolitano esprime la sua "viva soddisfazione per questo incontro, al quale mi predisponevo da molto tempo, possiamo dire sin dal giorno dell'elezione di Sarkozy''.

''Siamo convinti - afferma il presidente della Repubblica - che Sarkozy abbia dato un forte impulso al superamento dello stallo istituzionale nella Ue e al rilancio del progetto europeo che, del resto, trae le sue origini e la sua spinta iniziale proprio da Parigi, dove - ricorda ancora Napolitano - nel 1950 fu presentata e resa nota la dichiarazione Schumann". Sarkozy ha lasciato il Quirinale, senza rilasciare dichiarazioni.

Il capo dello Stato aveva accolto l'ospite francese nella Sala del Bronzino, dopo la resa degli onori militari al capo dell'Eliseo. La foto di rito dei due presidenti davanti alle bandiere d'Italia, della Francia e dell'Unione europea, ha preceduto la presentazione delle due delegazioni italiana e francese. A rappresentare la Farnesina, il sottosegretario al ministero degli Esteri Famiano Crucianelli.
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La visita in Vaticano a Benedetto XVI
Poco meno di un'ora. Tanto è durato l'incontro in Vaticano tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e Benedetto XVI. Una visita cordiale, con l'inquilino dell'Eliseo sorridente e disinvolto, che ha conversato a lungo con Papa Ratzinger: qualche battuta prima del colloquio privato, poi l'incontro di 25 minuti a tu per tu.
Il Pontefice ha accolto Sarkozy con un ''bienvenue'' e il dialogo si è svolto in francese, lingua che Ratzinger conosce bene. Il presidente francese era stato accompagnato lungo i corridoi dei Palazzi apostolici da mons. James Harvey, prefetto della Casa pontificia, e prima di incontrare il Papa è apparso un po' teso. Sarkozy è arrivato in Italia accompagnato anche da alcune personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della religione. Fra di loro lo storico e accademico di Francia, Max Gallo, l'artista comico cattolico, ma noto per la sua comicita' boccaccesca, Jean Marie Bigard, lo scrittore Guy Gilbert e il prete domenicano Philippe Verdin.

''E' molto commovente trovarmi qui'', ha detto Sarkozy al Pontefice al termine del colloquio privato. Il presidente francese aveva fra le mani alcuni fogli, un piccolo dossier. Il Papa portava la stola e la mozzetta che il protocollo prevede quando si svolge l'incontro con un Capo di Stato cattolico. ''Come avete imparato così bene la lingua francese?'', aveva domandato all'inizio il presidente al Papa. ''Al liceo nella mia scuola in Baviera'', ha replicato Ratzinger. ''Voi parlate - ha commentato ancora Sarkozy - un francese notevole''.

A testimonianza del clima di confidenza che ha contraddistinto il colloquio, un certo punto Sarkozy ha poggiato la sua mano sinistra sulla spalla del Pontefice che era in piedi davanti al quadro del Perugino.
Al centro dei colloqui il futuro dell'Europa, la situazione in Medio Oriente e la questione degli ostaggi. In un comunicato della sala stampa della Santa Sede diffuso al termine  della visita, si spiega che ''particolare attenzione è stata dedicata alla situazione internazionale, con riferimento al futuro dell'Europa, ai conflitti in Medio Oriente, ai problemi sociali e politici di alcuni Paesi africani e al dramma degli ostaggi''.

Quest'ultimo passaggio è un riferimento trasparente alle trattative in corso per la liberazione di Ingrid Betancourt e di altri ostaggi nelle mani dei gurrigileri colombiani delle Farc e per i quali la Francia sta esercitando un forte pressione internazionale per ottenerne la liberazione.

"La visita in Vaticano è stata molto importante", ha detto il presidente francese, "abbiamo parlato della situazione internazionale e della vocazione del Papa come portatore di pace e di riconciliazione. La questione spirituale del senso della vita - dice Sarkozy - mi interessa molto. A me piace parlare di questo, mi sento della famiglia cattolica".

Il colloquio si è concluso con il consueto scambio di doni. Sarkozy ha donato al Pontefice tre libri, uno - come annunciato - era il suo testo: 'La repubblica, le religioni, la speranza', del 2004 nel quale si delinea il ruolo pubblico della Chiesa. L'edizione per il Papa era rilegata in rosso.

Ancora Sarkozy ha donato altri due libri dello scrittore francese cattolico della prima metà del '900, Georges Bernanos: 'La Gioia' e 'L'Impostura'. Due testi che il Papa ha definito ''molto importanti''. Da parte sua il Pontefice ha regalato al leader dell'Ump una medaglia d'oro del pontificato, affermando che il suo dono era meno importante di quello che aveva ricevuto.
 
Dopo l'incontro con Benedetto XVI, il presidente francese è andato a colazione al ''Bolognese'', noto ristorante romano in Piazza del Popolo, con la delegazione ufficiale che lo accompagna nella sua visita in Italia ed è composta da 16 personalità. E’ stato chiesto dall'entourage un menu tipicamente italiano.
Come antipasto mozzarella, prosciutto e ''frittini''. Per primo sono state servite a tutti i commensali tagliatelle alla Bolognese. Per secondo, cotoletta alla milanese, tutto annaffiato da vino rosso, un Dolcetto, e vino Bianco di Orvieto. Il presidente francese anche stavolta  ha chiesto come dessert il gelato al caffe'.
 
L'inquilino dell'Eliseo, a differenza degli altri commensali, non beve alcolici ma si è fatto servire una spremuta d'arancia. Mentre Sarkozy degustava le specialità tipicamente italiane, a sorpresa è entrato nella sala riservata al presidente l'attore Raul Bova, che è andato personalmente a stringerli la mano.

Mentre Sarkozy stava pranzando con il suo entourage, davanti all'ingresso del ristorante c'è stata la solita ressa di fotografi e cameraman.  E’ arrivata anche Michela Brambilla, presidente dei Circoli della Libertà, che ha chiesto di poter salutare alcuni amici seduti ad un tavolo del 'Bolognese', ma per motivi di sicurezza è rimasta fuori.

All’uscita dal ristorante di piazza del Popolo, Sarkozy, che indossava un completo blu, senza cappotto, sorride alle telecamere e spiega il suo feeling particolare con il Belpaese: "Ho sempre amato l'Italia". Poi scambia alcune battute con i giornalisti: "Io amo l'Italia è un paese amico e simpatico".
Sarkozy dribbla la domanda sul caso Alitalia, quando gli chiedono se l'argomento sarà affrontato durante il colloquio di oggi con Romano Prodi: "Con il presidente Prodi parlerò del ruolo che l'Italia potrà giocare nell'Unione mediterranea. Questo è un Paese simpatico e amico". Poi il presidente si congeda dai cronisti e va incontro a una quarantina di persone che vogliono salutarlo. Qualcuno grida: "Viva la Francia", e lui risponde in italiano, "Grazie". Poi stringe la mano, si mette in posa per le foto e rientra nell'auto blu che lo portera' in piazza San Giovanni per i prossimi appuntamenti della sua intensa giornata italiana.

La conferenza stampa di Prodi, Sarkozy e Zapatero nel tempio di Adriano

Nella conferenza stampa che Nicolas Sarkozy ha tenuto nel tempio di Adriano in Piazza di Pietra, insieme a Romano Prodi e Jorge Luis Rodriguez Zapatero, il capo dell'Eliseo ha detto che è ''responsabilità degli uomini di stato e politici del Mediterraneo'', voltare le spalle a guerre e distruzioni'' per cooperare insieme nella regione. L'unione dei Paesi del Mediterraneo ''è un grande sogno che realizzeremo'', ha quindi affermato Sarkozy, un progetto ''di pace e sviluppo e rispetto dell'ambiente''.

"Da sempre ho detto che il Mediterraneo deve essere al centro della nostra politica europea. E bisogna continuare a fare così", ha affermato Prodi al termine del vertice tra Italia, Francia e e Spagna a palazzo Chigi.

"L'imperatore Adriano fu un uomo del Mediterraneo, un uomo di grande pragmatismo. Fu uomo di pace e dialogo e sensibilità - ha continuato -. Noi dobbiamo imitarlo". Il Professore prende spunto dalla location del briefing, il Tempio di Adriano, per invitare l'Ue a lavorare insieme a prendere iniziative di carattere pragmatico prendendo a modello proprio "il pragmatismo" dell'imperatore romano Adriano.
"E' qui idealmente con noi il presidente della commissione Ue Barroso. Finalmente - ha aggiunto Prodi - abbiamo l'Unione per il Mediterraneo. Un progetto delineato già in passato, ma mai attuato perché nessuno con vigore lo ha spinto in avanti". Per costruire "finalmente un'Unione del Mediterraneo dobbiamo lavorare insieme all'Unione europea - sottolinea Prodi - Finalmente è arrivata l'ora di un'Unione per il Mediterraneo tante volte delineata".

Gli fa eco Zapatero: "Siamo qui per dare vita ad una unione che nasce dall'interno dell'Unione Europea ed è al servizio dell'Unione Europea". "Questa unione che nasce oggi a Roma - ha aggiunto il premier spagnolo - deve servire ad avvicinare i due lati del Mediterraneo, rafforzare la pace e la stabilità, rigenerare questo mare e risolvere il problema delle migrazioni". Per Zapatero si tratta di una nuova tappa che deve servire a rafforzare l'Unione Europea e le sue relazioni con la riva sud del Mediterraneo.

Dopo la conferenza stampa, Prodi, Sarkozy e Zapatero si sono stretti la mano, sancendo così il patto a tre ribattezzato 'Unione per il Mediterraneo'.
I tre leader sono quindi rientrati a piedi a palazzo Chigi per una cena offerta dal capo del governo italiano. Menu' all'insegna della tradizione italiana.  E' stato servita come antipasto un'insalata di mare con ravioloni al pomodoro. Come primo i commensali hanno potuto degustare un risotto al tartufo bianco di Alba e per secondo del pesce San Pietro con i carciofi. Il dessert tipicamente natalizio: un gelato di panettone e crema con torrone. Il tutto innaffiato da un vino bianco 'Villa Bucci' Verdicchio dei Castelli di Jesi (riserva 2003) e un rosso 'Faro Palari' del 2004. Il dessert sara' accompagnato da un moscato naturale d'Asti. Il menu e' stato preparato dallo chef Fulvio Pierangelini del ristorante 'Gambero Rosso' di San Vincenzo, in provincia di Livorno.
 
Beppe Nisa/Italia Estera



 
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