
PARMA – Domani i vini D.O.C. dei Colli di Parma saranno i protagonisti eccellenti della manifestazione enologica che interessa tutto il Territorio nazionale. A Parma l’evento diventerà una festa enogastronomica accompagnata dalle arie del Maestro, nell’anno delle sue celebrazioni e un’occasione per visitare i magnifici castelli.
E’ il profumo più antico del mondo, quello del vino. Giusto dai tempi biblici di Noé. Fruttato, con sentori di more, di fiori, di erbe o di salmastro, speziato, strutturato, secco, amabile… C’è un vocabolario intero che accoglie i termini dell’enologia. E un grande appuntamento annuale per celebrarla.
Domani torna in tutta Italia “Cantine Aperte”, che a Parma, nell’anno delle celebrazioni in onore del Cigno di Busseto, buongustaio ed estimatore (con giudizio) del rosso “sangue d’uva” come ogni padano a denominazione d’origine controllata, diventa, ovviamente, “Cantine Aperte Verdiane”. Con la citazione di rito “Libiam nei lieti calici”, il patrocinio del Comune di Collecchio e il contributo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
Si comincia con un indimenticabile “fuori porta” a Monte delle Vigne, in quel di Ozzano Taro: vinificatore e anfitrione Andrea Ferrari, nelle cui cantine matura il “Nabucco”, vino simbolo dell’azienda, presente sulle tavole degli eventi verdiani a Parma, Milano e Salisburgo. Ai suoi ospiti Ferrari offrirà, dalle annate comprese tra il ’93 e il’98, le bottiglie del suo nettare (per prenotare: tel. 0348 – 0880170), mentre alla sommelier Barbara Sforza toccherà l’onore e il piacevolissimo onere di presentare i Classici D.O.C. Colli di Parma, opportunamente abbinati ad altri classici: quelli della produzione gastronomica locale.
Un angolo speciale sarà dedicato alla nuova produzione dell’Azienda, una Malvasia invecchiata in barrique, che dovrebbe mantenere, senza fatica, generose promesse. L’intervento melodico, mai così gradito come in queste circostanze, sarà quello della voce di Violetta, nell’interpretazione-cult di Maria Callas, seguito, verso le 17.00 da un concerto di musiche verdiane, che dovrebbe chiudere in bellezza la giornata. Interpreti: il maestro Gianpaolo Bandini alla chitarra e Noferini al violino.
Ma non è tutto. A Collecchio, con il patrocinio del Comune e l’organizzazione del Parco Boschi di Carrega, si è pensato di organizzare un trekking lungo l’antica Via Francigena e attraverso i vigneti.
Segue la visita alle cantine della Corte di Giarola, sede del Parco Fluviale del Taro e visita guidata sia al prosciuttificio di Amerio Giuberti, sia al caseificio di Abele Bertozzi. Perché anche il miglior vino del mondo è niente, se non è degnamente accompagnato. Alla Corte di Giarola si potranno ascoltare altre arie e melodie verdiane, interpretate da Giovanna They (arpa) e Paola Sanguinetti (soprano).
Cantine Aperte anche a Casatico di Langhirano, in vista del maestoso Castello di Torrechiara (non guasterebbe di certo un’occhiata attenta a questo potente e intrigante esempio di costruzione difensiva, adibita, di fatto, a nido d’amore del nobile de’ Rossi e della sua bella amante). Presso l’azienda Il Cortile, stage sulle erbe aromatiche tenuto da un’esperta del ramo e parnassiana lezione di tecnica pittorica naturalistica en plein air, con le matite e i pennelli di Gabriele Pozzi, disegnatore specializzato in materia.
Anche l’azienda Lamoretti e l’azienda Terzi proporranno visite guidate assai istruttive (e assai confortevoli per i magnifici assaggi di vini abbinati a prodotti locali) a vigne e cantine. Anche in questo caso, protagonisti incontrastati saranno i vini D.O.C. Colli di Parma.
Infine, un doveroso avviso ai naviganti. Questa è la terra dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza: capolavori che non temono confronti in quanto a fascino, stato di conservazione e utilizzo. Castelli che vivono e si animano tutto l’anno. Oltre a quello, già citato, di Torrechiara (visitabile dal martedì alla domenica tel. 0521.355255), con la sua incredibile storia, sono raggiungibili, entro breve raggio e godendo del dolce paesaggio estivo delle colline parmensi, altri capolavori fortificati, dalla Rocca di Soragna al Castello di Felino. Proprio nei sotterranei di quest’ultimo e lungo il suo loggiato (a poche centinaia di metri dalla patria parmense del salame), i più avvertiti possono visitare una mostra che è anche un evento unico: quella dei sigilli e dei libri miniati gelosamente custoditi negli Archivi Segreti del Vaticano e mai esibiti in pubblico prima d’ora. Con una chicca in più: i locali che un tempo accolsero i signori del luogo, le loro armi e i loro fastosi convivi, oggi ospitano la Locanda della Moiana (aperta da giovedì a domenica – è consigliata la prenotazione tel. 0521.336020), un delizioso appuntamento con uno chef d’eccezione e un maitre che conosce il suo mestiere come pochi. La cantina, tanto per rimanere in tema, è una delle più curate del territorio.
Per informazioni e prenotazioni per le Cantine Aperte Verdiane: tel. 0348 – 0880170. Sui castelli: Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto, tel. 0521-829055. www.castellidelducato.it info@castellidelducato.it Sul Castello di Felino (Parma) tel. 0521-336020.