MADRID, 26 GEN (Italia Estera) Con 61.383 italiani iscritti all'Anagrafe consolare, 2.455.504 arrivi di turisti italiani nel Paese da gennaio ad agosto 2006 (15,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2005), 3 COMITES (Madrid, Barcellona, Canarie), un flusso di immigrati di ritorno, molti dei quali anche di origine italiana, dai Paesi dell'America Latina, la Spagna è insieme uno dei Paesi "in ombra" in Europa, sullo scenario della presenza italiana all'estero, e però uno dei Paesi chiave.
Il Presidente del Comites di Madrid e dell'Intercomites Spagna, Almerino Furlan fa il quadro della situazione, pochi giorni dopo la presentazione ufficiale del portale dell'Intercomites, molto di più che una semplice operazione di comunicazione, il segno di una collettività in fermento.
È stato presentato in questi giorni il sito web dell'Intercomites di Spagna.
L'idea di mettere in rete un portale non è recente. Il Comites di Madrid ne ha discusso a lungo con gli altri Comitati presenti sul territorio iberico. La soluzione emersa è quella di costruire un portale che tenga presente le esigenze di tutti e si strutturi come punto di riferimento di tutti i nostri connazionali residenti in Spagna. L'attività prodotta dai Comites è significativa: è necessario, quindi, che la collettività italiana ne sia informata per goderne i benefici.
Le attività sulle quali il Comites di Madrid sarà impegnato nel corso del 2007
L'attivitá del nuovo anno si apre con un evento di grande importanza per la nostra collettività: la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ovviamente, il Comites è impegnato, nel limite delle sue prerogative istituzionali, perchè il Presidente possa conoscere "di prima mano" le esigenze della collettività italiana. Nel primo semestre è stato programmato un ciclo di incontri avente come tema "il dialogo". Sono stati invitati relatori italiani e stranieri di chiara fama. Nei prossimi giorni renderemo noto il programma. Il primo semestre si concluderà con la celebrazione della festa della Repubblica, festa alla quale siamo particolarmente legati.
La Spagna è un Paese anomalo nel contesto dell'emigrazione italiana in Europa.
La Spagna ha conosciuto l'emigrazione italiana da sempre. Senza voler ripercorrere i vari passaggi che hanno origine con la dominazione romana, basti ricordare gli scambi commerciali ed economici che avvenivano nel Medio Evo nel "Marenostrum" e che vedevano attivi i genovesi, i Veneziani e, soprattutto, i sudditi del Regno di Napoli. La presenza italiana si nota dovunque e non solo nell'immenso patrimonio artistico ed architettonico presente in Spagna. Nell'800 l'interesse degli italiani verso la Spagna diminuì rispetto al passato. Oggi il 14% circa degli italiani che emigrano scelgono la Spagna come paese in cui vivere. Sì, è vero, l'emigrazione italiana in Spagna ha delle caratteristiche diverse rispetto agli altri paesi europei. La Spagna è stata oggetto di importanti insediamenti industriali da parte di capitali italiani; esiste una significativa presenza di professionisti e di ricercatori; ma la caratteristica più significativa, a mio giudizio, è la presenza di giovani italiani attratti da prospettive di studio e di lavoro.Siamo, poi, di fronte ad un fenomeno molto importante per la novità e per la vastità: quello dell'emigrazione di ritorno, che vede coinvolti migliaia di connazionali o figli di connazionali provenienti dall' America latina.
Lo scotto della non visibilità mi pare sia stato ampiamente pagato da questa comunità.
Gli italiani residenti in Spagna sono abbastanza restii a pubblicizzare la propria attività e la propria presenza. In effetti è necessario farsi conoscere per contare anche di più. Anche perchè non è tutto oro quello che luccica. Uno dei fenomeni più drammatici del nostro tempo – come anticipavo prima - è rappresentato dall'immigrazione "di ritorno" dai paesi extracomunitari. La Spagna rappresenta, con l'Italia, una delle "porte" dell'Europa, e l'immigrazione in Spagna è alimentata, soprattutto, da latino-americani, spesso con in tasca il passaporto italiano. In questo senso le istituzioni consolari italiani in Spagna hanno compiti e responsabilità rilevanti; meriterebbero maggiore attenzione da parte del Governo in termini di risorse umane ed economiche.
Come avete strutturato i rapporti con i vostri rappresentanti al Parlamento italiano?
Il Comites, quale organismo che tutela gli interessi di tutta la collettività italiana, ha rapporti con tutti i parlamentari italiani della circoscrizione Europa. Abbiamo stretto ottimi rapporti con Romagnoli, Razzi, Narducci. Sono a conoscenza che altri parlamentari si sono incontrati con comunità italiane in altre città spagnole. In questo senso vi è un forte attivismo. Noi ci riteniamo l'antenna della nostra collettività e ci facciamo sentire.
Si stanno verificando casi davvero incredibili di turisti italiani che arrivano in spagna, nello specifico a Barcellona, e vengono malmenati dalla polizia locale catalana e incarcerati per giorni senza poter godere dei diritti di assistenza consolare e senza nemmeno poter avere un legale, avvisare le famiglie, ecc.. cosa sapete di questa situazione e cosa state facendo?
La Spagna e l'Italia sono paesi aderenti all'Unione Europea e condividono in materia direttive comuni. Inoltre esistono trattati bilaterali che sono stati presi ad esempio per la stesura di quelli europei, come ad esempio quello relativo al mandato di arresto europeo. Non so a quale esempio Lei si riferisca, ma non credo -perchè non sono mai stato informato- che si siano verificati casi di intolleranza nei confronti di cittadini italiani. Di fronte a emergenze ed a casi che hanno visto coinvolti cittadini italiani, ci risulta che le autorità consolari abbiano sempre utilizzato le proprie prerogative per assicurare l'assistenza, nei limiti, ripeto, delle clausole stabilite nei trattati. È vero anche che molti cittadini italiani non sanno che in casi di necessità debbono essi rivolgersi alle autorità consolari, che sono reperibili -24 ore su 24- sia dall'Italia che dalla Spagna attraverso due numeri di cellulare. Esiste un'ottima collaborazione tra le istituzioni italiane ed i Comites. E' necessario, però, che i nostri connazionali conoscano i loro diritti, ma anche i doveri, il primo dei quali l'iscrizione nel registro dei residenti (AIRE). Farsi conoscere vuol dire anche essere più tutelati. E questo è lo spirito che ci ha guidati nella decisione di aprire un portale per gli italiani in Spagna. (Italia Estera) -
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