OTTAWA, 11 OTT. (Italia Estera) - E ci risiamo un’altra volta a dover subire i lazzi feroci e le critiche delle medie del Nord America e questa volta non per le parole dette da Materazzi a Zinedin Zidan, negli ultimi campionati mondiali di calcio, ma per qualcosa che e’ molto piu’ grave e che danneggia l’immagine dell’Italia all’estero. Se alcuni dei nostri eneffabili parlamentari prendono la cosa in ridere e cercano di minimizzare, se non di cancellare, l’impatto della notizia, ed altri come la Mussolini grida ai quattro venti la necessità di un controllo antidroga (vedi Porta a Porta di martedi’), questo non toglie che siamo in presenza di un fatto gravissimo che va approfondito e chiarito e questo in nome del rispetto che soprattutto gli eletti al Parlamento ed al Senato devono ai cittadini, prima ed alla nazione poi.
Il cercare di spostare la gravita’ della situazione denunciata, seppure in maniera poco ortodossa e fraudolenta dalle “Iene”, sulla questione della privacy, non diminuisce per nulla la gravita’ di una realta’ che non e’ solamente di oggi ma esiste da diverso tempo se pure l’ex ministro Castelli ammette che durante la passata legislatura lui era al corrente che l’uso della droga tra alcuni parlamentari era un segreto di pulcinella.
Se da una parte puo’ essere criticato il metodo usato dalle “Iene” per ottenere lo scoop, dall’altro esse vanno ringraziate per aver portato a galla una situazione che non fa onore a nessuno a cominciare da quei parlamentari che eventualmente usano la droga. Dico eventualmente poiche’ i risultati dei test effettuati con il tampone “drug wipe” dovrebbero essere verificati sottoponendo ogni parlamentare ad un ulteriore esame per un’eventuale conferma in maniera piu’ ufficiale di questo fenomeno, ed ha ragione Alessandra Mussolini a chiederlo. Il fatto di essere stati eletti a guidare i destini di milioni di Italiani non puo’ e tanto meno deve esentarli dal rispetto delle leggi e delle norme che regolano l’uso di materie stupefacenti. E poi cosa vi sarebbe di male al farlo? Si sottopongono gli atleti a questi esami, perche’ non si dovrebbe farlo anche per i parlamentari ?
Cinquanta esaminati e sedici di questi sono risultati positivi, come a dire che su mille parlamentari almeno trecendo violerebbero le norme di legge sugli stupefacenti. Vogliamo chiarire questi dubbi atroci? Ebbene che essi si sottopongano ad un controllo, come viene effettuato per i parlamentari russi.. Nei paesi anglossassoni l’uso di un semplice spinello ha portato alle dimissioni di personaggi illustri e senza che questo abbia causato problemi di privacy o meno. Chi sbaglia deve pagare, soprattutto chi ha il dovere di far rispettare le leggi ed invece le infrange per primo. Anche i parlamentari hanno il dovere di rispettarle, , se intendono dare l’esempio agli altri, perche’ il non farlo ed infrangere la legge altro non significa che: Predicare bene e razzolare male.
Luciano Gonella, Direttore de L’ORA DI OTTAWA/Italia Estera