ROMA, 2 AGO. (Italia Estera) - L’ex presidente del Senato Nicola Mancino, avellinese, 75 anni, una vita tra Palazzo Madama ed il Viminale, passando anche per la Regione Campania, è il nuovo vicepresidente del Csm. La sua elezione è avvenuta ieri all'unanimità.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo la proclamazione, fa gli auguri al nuovo vicepresidente del Csm. "Un fervido augurio al
vicepresidente Mancino - dice - e un vivo compiacimento per il risultato ottenuto. Sono certo che sotto la sua guida il Consiglio superiore, nel quale noto con piacere la presenza di un numero di componenti donna ben superiore che in passato, saprà affrontare con serenità e concretezza di temi che di volta in volta e fin dall'inizio saranno
iscritti nella sua agenda"
Nicola Mancino dice: basta la prevaricazione tra politici e magistrati. Per il neo vice-presidente del Csm è come "un segnale di un'inversione di marcia" il consenso unanime che ha contraddistinto la sua elezione alla vicepresidenza del Csm. E nel corso della conferenza stampa al termine dell’insediamento dice: "Nell'incontro preliminare abbiamo accertato una comune volontà di dialogo. Questo non significa necessariamente che ci saranno convergenze, ma con un dialogo fatto in buona fede vedremo se ci sarà un comune sentire". "Sono convinto che il Csm potrà dare il suo contributo. Certo, non immaginando di essere il sostituto di nessuno ma di lavorare nell'interesse generale. Ognuno nei suoi confini si può arrivare a migliorare un clima appesantito da velenosità da quasi un ventennio". Quanto alle correnti nel Csm, Mancino risponde: "La dialettica c'é. Del resto la magistratura non è un corpo a sé".
"Il Csm non è un parerificio" ma darà il suo contributo, quando lo riterrà, alle questioni che riguardano la giustizia. Mancino, torna a parlare dei pareri del Consiglio sui provvedimenti legislativi, sollecitato dai giornalisti. E sottolinea come sia significativo che il capo dello Stato abbia riconosciuto che il Csm può esprimere la sua valutazione "anche di propria iniziativa: è un fatto importante - spiega - perché apre spazio dialettico nel sistema istituzionale". Il Csm, insiste Mancino, darà il suo contributo sui problemi che riguardano la giustizia, ma non intende proporsi come "consulente o sostituto istituzionale. La questione della giustizia è aperta più che mai - chiarisce - e ognuno deve fare la sua parte, all' interno dei confini della Carta costituzionale". E sul concetto dei limiti da rispettare, Mancino ritorna più volte, anche quando parla dei rapporti tra Csm e ministro della Giustizia: "Sono due organismi autonomi - dice in proposito - e non possono non dialogare. Bisogna evitare la suggestione che qualcuno ne sappia più degli altri". Il nuovo vicepresidente del Csm è ottimista sul futuro dei rapporti tra politica e magistratura: "Si possono realizzare convergenze per rasserenare un clima appesantito da una conflittualità che dura ormai da un ventennio"
Con l'elezione del vicepresidente Nicola Mancino (Margherita), si è completata la composizione del plenum del nuovo Csm. Ne fanno parte 24 consiglieri, 8 laici e 16 togati, a cui vanno aggiunti i tre membri di diritto: il capo dello Stato e il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione.
I membri togati sono stati eletti direttamente dai circa novemila magistrati chiamati alle urne il 9 e il 10 luglio scorsi.
I membri laici sono stati nominati dal Parlamento in seduta comune il 4 luglio scorso.
L'assemblea è composta così: Componenti togati: Magistrati di Cassazione: Giuseppe Berruti (Unità per la Costituzione) e Livio Pepino (Magistratura democratica).
Pm: Elisabetta Cesqui (Magistratura democratica); Alfredo Viola (Unità per la Costituzione); Bernardo Petralia (Movimento per la giustizia) e Antonio Patrono (Magistratura Indipendente). Giudici di merito: Fiorella Pilato (Magistratura democratica); Ciro Riviezzo (Movimento per la Giustizia); Francesco Saverio Mannino (Unità per la Costituzione); Luisa Napolitano (Unità per la Costituzione);Giulio Romano (Magistratura Indipendente); Fabio Roia (Unità per la Costituzione);Mario Fresa (Movimento per la giustizia); Vincenza Maccora (Magistratura democratica); Roberto Carrelli Palombi (Unità per la Costituzione); Cosimo Ferri (Magistratura Indipendente).
Componenti laici: Nicola Mancino (Margherita); Gianfranco Anedda (An);Michele Saponara (Forza Italia); Ugo Bergamo (Udc), Vincenzo Siniscalchi (Ds), Celestina Tinelli (Ulivo), Mauro Volpi (Prc),e Letizia Vacca (Pdci).
Massimo della Volpe/Italia Estera