(Italia Estera) - VENEZIA - “Claudio Scimone per il Veneto e per il mondo internazionale della musica è diventato l'istituzione vivente della musica, la passione lucida e coerente per la musica, l'ambasciatore nel mondo di quella che è la cultura musicale veneta, di cui si è fatto araldo, fondando e dirigendo "I Solisti Veneti". Ecco perché Scimone è effettivamente il Leone del Veneto, ma da ora lo è anche per unanime e pubblico riconoscimento”. Così il presidente della Regione Giancarlo Galan ha concluso la cerimonia di consegna del "Leone del Veneto", attribuito dal Consiglio Regionale a Scimone, al Teatro La Fenice a Venezia. Con l’occasione, prendendo spunto dal fatto che Scimone ha diretto un'opera di Antonio Salieri per l'Arena di Verona, Galan ha auspicato una collaborazione tra le istituzioni musicali del Veneto per rendere definitivo il recupero e la valorizzazione dell'arte musicale di Salieri. Il presidente ha assicurato che la Regione farà quanto le sarà richiesto “per ridare a Salieri quanto è di Salieri”. “Qualcosa già si fa a Legnago, città natale di Salieri, qualcosa si è fatto a Verona – ha aggiunto Galan - ma è il "Leone del Veneto" Claudio Scimone che può far sì che tutto il Veneto contribuisca alla rivalutazione di un grande musicista, cui la Scala di Milano ha saputo dare recentemente l'omaggio che ben si merita questo grande della musica”. “D'altra parte – ha detto ancora Galan rivolgendosi a Scimone - questo è il vanto indiscutibile del tuo amore per la musica: far conoscere in tutto il mondo i geni della musica veneta e non solo, perché i tuoi interessi si sono estesi e si estendono all'intero universo musicale, a cominciare da Mozart e Rossini. Ma sarà un tuo grandissimo merito far sì che nei programmi dei maggiori teatri del mondo, accanto ai Vivaldi, ai Tartini, ai Galuppi, ci sia stabilmente anche Antonio Salieri”. “Solo un Leone del Veneto – ha concluso - può assumersi compiti del genere: a testimoniarlo ci sono la tua stessa vita di musicista, la tua infinita passione per la musica, la tua costante ricerca di ciò che è stato dimenticato o poco studiato, il tuo perenne richiamarci all'ascolto della musica".