- ROMA - Dai risultati delle elezioni dei rappresentanti del CGIE emerge una sostanziale continuità di orientamenti con l’assemblea precedente che, nei cinque anni passati, ha dimostrato di saper ben operare.
Vi sono state numerose e importanti conferme di consiglieri uscenti, come nuove e autorevoli presenze di prima nomina, che segnalano una rappresentanza più complessa e articolata sia sul piano sociale che culturale. Fermo restando il ruolo autonomo e non prettamente politico del CGIE, non condizionabile dai partiti, non si può non sottolineare come vi sia una cospicua presenza di consiglieri di cui è noto il personale orientamento in favore delle forze del Centrosinistra. Molti di essi, infatti, sono stati eletti nei Comites in liste che avevano come simbolo quello de l’Ulivo e molti altri si riconoscono in valori e programmi della coalizione di Centrosinistra.
Il primo problema da affrontare è quello della ridefinizione della natura e dei compiti del CGIE nell’ambito del sistema di rappresentanza degli italiani all’estero. Noi pensiamo che, partendo dal progetto di autoriforma proposto dallo stesso organismo si debba rilanciare il ruolo del CGIE sia in termini programmatici che operativi. In questo senso cercheremo di dare un nostro serio contributo.
Faccio, dunque, i miei migliori auguri di buon lavoro a tutti i consiglieri del nuovo CGIE, affinché continuino a operare per l’integrazione e l’affermazione dei diritti degli italiani nel mondo.