
1 ott 2003 REGIONI/ Emilia-Romagna e Piemonte: progetti sociali
ROMA - Progetto «Discutere di Lavoro Sociale». Si tratta di un progetto proposto dalla rivista del Gruppo Abele “Animazione Sociale”, accolto e sostenuto dalla Regione Emilia Romagna ed in cui sono coinvolti gli operatori di cinque esperienze di servizi regionali.
“Discutere di lavoro sociale”, che nel corso di un anno svilupperà momenti di laboratorio ed occasioni di dibattito seminariale, si propone di indagare e riflettere sul mondo del lavoro sociale attraverso l’analisi di alcune esperienze dirette.
“Di fronte ad una realtà sociale sempre più complessa e articolata – ha affermato l’assessore regionale alle Politiche sociali, Gianluca Borghi, aprendo i lavori del seminario che si concluderà domani - è più che mai attuale l’esigenza di interrogare quanti sono impegnati nel lavoro sociale, per mettere in luce i contenuti, le metodologie e le potenzialità di cambiamento del fenomeno”. “Sono lusingato – ha aggiunto Borghi - che l’associazione Gruppo Abele si sia rivolta a questa Regione per la realizzazione del progetto, riconoscendo evidentemente agli operatori impegnati nella nostra realtà la qualità e la competenza necessarie a sviluppare una riflessione così impegnativa, che passa attraverso la rilettura, la scomposizione, la ricerca e l’interpretazione del proprio ruolo nell’esperienza lavorativa”.
“Sono convinto – ha concluso l’assessore - che dall’impegno degli esperti della rivista ‘Animazione Sociale’ e degli operatori potranno scaturire orientamenti e metodologie utili a sostenere ogni possibile miglioramento nella gestione dei problemi sociali”.
In Piemonte invece si è insediato il gruppo di lavoro "Nuovo welfare: risposte innovative ai bisogni sociali" : obiettivo dell’incontro, la definizione di un progetto operativo per la ricerca e la sperimentazione di proposte alternative ai servizi tradizionali, che spesso non consentono di rispondere in maniera adeguata a bisogni individuali e particolari e a problematiche specifiche.
L’analisi delle esperienze faciliterà la messa a punto di proposte concrete, nel tentativo di superare e trasformare un sistema di welfare che risulta ancora troppo burocratico, centralizzato, rigidamente diviso tra pubblico e privato, in un sistema comunitario decentrato e basato su un coinvolgimento corale di tutte le forze sociale che operano sul territorio.
L’Assessore alle Politiche Sociali del Piemonte, Mariangela Cotto, ha sottolineato "l’importanza di ritornare ad una semplicità di linguaggio e di soluzioni, nella tutela dei cittadini e nel rispetto delle leggi, ma con un’attenzione puntata sulla centralità della persona e sui propri specifici bisogni. L’obiettivo finale è la definizione di soluzioni innovative e sperimentali, che potranno essere estese e consentano un ampio ventaglio di risposte, non sempre riconducibili a schemi rigidi e predefiniti, ma da calibrare caso per caso."