
- NEW YORK - Ho letto con crescente divertimento i commenti del Consigliere Centofanti sulle giornate dell’Ulivo negli USA. Mi aspettavo maggiore sagacia da un collega che in passato aveva dato segno di sensibilità politica. Poiché i suoi simpatizzanti, mandati a vedere che cosa stavamo facendo, non hanno compreso il senso delle nostre riunioni, cercherò di chiarirlo. Premesso che una grave malattia nella famiglia del Sen. Brutti gli ha impedito di venire in USA e che quindi abbiamo dovuto cancellare non una, ma quattro riunioni, il "formato" delle giornate dell’Ulivo negli USA è la dimostrazione del nostro diverso modo di procedere e del rispetto verso tutte le componenti attive della società italica negli Stati Uniti. Nell’Ulivo per gli italiani all’estero il programma non viene imposto dall’alto, ma è oggetto di dibattito e di elaborazione da parte di esponenti di tutte le forze e le sfaccettature professionali, culturali, sociali e associative che arricchiscono la variegata comunità italo-italiana, italo-americana, americo-italiana degli Stati Uniti e si riconoscono nei nostri principii. Sono certa che anche il Consigliere Centofanti darà atto che, ad esempio, un pensionato ha esigenze diverse da quelle di un giovane ricercatore, di una imprenditrice nel campo dell’editoria, del presidente di una federazione di associazioni e così via. Ecco dunque ciò che abbiamo fatto. Ci siamo seduti intorno ad alcuni tavoli, per analizzare una proposta, raccogliere suggerimenti, costituire gruppi di lavoro tesi a predisporre un progetto che rifletta le realtà – uniche ed irripetibili – delle comunità italiane in USA per presentarlo, quando sarà pronto, alla collettività allargata. E quando lo faremo saremo lieti di invitare il Consigliere Centofanti e tutti i suoi simpatizzanti a venire – apertamente, questa volta – a toccare con mano come si fa politica democratica in casa dell’Ulivo-USA. A presto rivederci, dunque, caro Enzo. Silvana Mangione