Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
31 mar 2011Discussa in Aula al Senato la mozione sulla moratoria della procedura di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare.

Rinviato il dibattito ad altra seduta. Gli interventi del sottosegretario Mantica, del primo firmatario Micheloni (Pd) e dei senatori Filippi (Lega), Soliani (Pd), Fantetti (Pdl) e Pedica (Idv)
 

 
ROMA, 31 MAR 2011 - (Italia Estera) - Il senatore Claudio Micheloni, eletto per il Partito democratico nella ripartizione Europa, ha presentato ai primi di marzo una mozione, sottoscritta da senatori Pd e di altre forze politiche che chiede al Governo una moratoria di 30 mesi sulla ristrutturazione della rete consolare in atto
“La ristrutturazione della rete consolare messa in atto dal ministero degli Esteri - si legge nella nota - sta creando una situazione insostenibile per gli italiani all’estero provocando, inoltre,  effetti negativi per gli interessi dell’Italia nel mondo. 
 Alla luce di questa situazione, il senatore Claudio Micheloni e il deputato Franco Narducci, che hanno da sempre ostacolato nelle rispettive Commissioni Affari Esteri di Senato e Camera questo progetto, hanno concordato un ulteriore tentativo per riportare il ministero degli Esteri ed il Governo ad una riflessione congiunta con il Parlamento, al fine di definire una riforma della rete consolare che risponda sia ai servizi necessari per i milioni di italiani residenti all’estero, sia alle nuove esigenze dell’Italia per la promozione del Paese e dell'economia italiana nel mondo”.
Di qui la presentazione della mozione da parte di Micheloni che precisa: “Vorrei anche ricordare che recentemente ho presentato alla Commissione Esteri del Senato, una richiesta di indagine conoscitiva con l’obiettivo di avviare una verifica  sulla reale ed effettiva situazione della rete diplomatico-consolare italiana del Ministero degli Esteri, anche alla luce di un più razionale utilizzo delle risorse economiche disponibili, sempre tenendo ben presente le esigenze dei connazionali in fatto di servizi e tutela”. Da segnalare infine che la presidente del Gruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, ha chiesto che la mozione venga calendarizzata con urgenza.
Il giorno 31 marzo ha preso il via a Palazzo Madama la discussione della mozione - primo firmatario appunto Claudio Micheloni (Pd) - che impegna il governo ad una moratoria di 30 mesi della procedura di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare italiana.
 Nel testo viene inoltre chiesto all’esecutivo di tenere conto dell’esito dell’indagine conoscitiva in corso alla Commissioni Esteri del Senato sulle strutture del Mae, al fine di costruire un progetto condiviso di riforma della nostra rete diplomatica consolare.
Dopo la discussione in Aula ed un primo momento di convergenza fra le posizioni del Governo e quelle dei firmatari della mozione su un’eventuale riduzione della moratoria a 12 mesi, le parti hanno convenuto di rinviare le dichiarazioni di voto e la votazione sulla mozione, al fine di addivenire ad un documento condiviso, ad altra seduta .
Il dibattito è stato aperto dal senatore Micheloni che ha precisato come, nonostante nessuno intenda mettere in discussione la necessità di riformare, ristrutturare e razionalizzare la rete consolare italiana, siano sorti dubbi sull’efficacia di questa operazione. Micheloni ha inoltre sottolineato come la moratoria di 30 mesi consentirà sia di portare avanti, da parte della Commissione Esteri, l’indagine conoscitiva sulla rete del Mae, sia di evitare complicazioni per le prossime scadenze elettorali che riguardano i nostri connazionali all’estero. “Se l’indagine - ha aggiunto il senatore del Pd - procederà con lo stesso spirito della prima riunione svoltasi su questo tema fra la Commissione Esteri e il Governo, io credo che daremo un buon contributo alla riorganizzazione dei servizi consolari all’estero”. Micheloni ha infine parlato della presentazione di un’altra mozione volta ad prevedere una simile moratoria anche per la ristrutturazione in atto della rete degli Istituti italiani di cultura
Dopo l’intervento di Alberto Filippi (Lega) che ha proposto di ridurre da 30 a 12 mesi la moratoria prevista dalla mozione, Albertina Soliani (Pd) ha sottolineato come i nostri consolati e gli Istituti italiani di cultura all’estero, rappresentino strumenti fondamentali per far vivere l’Italia tra i connazionali all’estero e il nostro paese nel mondo.  “Sostenere nel futuro la rete senza rinunciare al valore degli italiani  all’estero – ha concluso la Filippi che ha espresso pieno appoggio alla proposta di moratoria - è una nostra responsabilità anche verso il mondo”.
Per riconsiderare al meglio la ristrutturazione della rete consolare anche il senatore del Pdl Raffaele Fantetti, eletto nella ripartizione Europa, ha auspicato una moratoria di 12 mesi delle chiusure delle sedi all’estero.  “Condividiamo in linea di massima – ha spiegato Fantetti - l’attenzione che bisogna portare alla ristrutturazione delle spese dello Stato, però nello specifico di questa amministrazione non possiamo non notare che i tagli lineari sono stati suddivisi dall’amministrazione del ministero degli Esteri in maniera ineguale a sfavore degli interessi degli italiani all’estero”. Una decisione non corretta perché, per Fantetti, “i connazionali nel mondo non sono fra le cause principali del nostro dissesto finanziario, nel senso che non hanno certo contribuito alla creazione del debito pubblico; in secondo luogo, perché si tratta di una comunità in crescita. Gli italiani all’estero sono di più che in passato perché non hanno smesso di emigrare e dal momento in cui continuiamo a farlo i tagli alla struttura diplomatico consolare sono tanto più gravi”.  
Il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, dopo aver ricordato che su questo argomento l’Aula ha già approvato due mozioni, ha evidenziato come nel testo della mozione non si faccia riferimento al fatto che,  entro il 31 dicembre 2011, tutti i consolati italiani saranno dotati di un nuovo sistema informatico per la gestione degli sportelli con un evidente miglioramento del servizio reso agli utenti.
“Vi sarà la possibilità - ha spiegato Mantica-  di accedere direttamente alle funzioni consolari da casa propria, attraverso un personal computer, dopo aver ottenuto una chiavetta di riconoscimento dal consolato. E’ ovvio però che questa possibilità non riguarda i passaporti, in quanto le impronte digitali non possono essere rilevate via computer. Esiste quindi uno sforzo del governo – ha proseguito Mantica - che non è indirizzato solo a chiudere le sedi consolari, così come viene presentato nella mozione in esame, ma anche a razionalizzare veramente la rete consolare, mantenendo inalterati i servizi e investendo in informatica”. Mantica, riferendosi alla premessa della mozione, ha inoltre precisato come i servizi offerti dai nostri consolati non riguardino solo gli italiani all’estero, in quanto questi uffici devono rappresentare il nostro paese anche in nazioni che hanno rilevanza per la gestione dei visti di immigrazione o per motivazioni economiche e commerciali.
Per quanto riguarda la mozione, da Mantica è stata poi proposta una riformulazione del testo che impegni il Governo “a collegare il piano di razionalizzazione presentato dal Ministero degli Esteri all’introduzione del sistema telematico dei ‘Servizi consolari a distanza’, cui sono condizionati sino alla data del 31 marzo 2012 i provvedimenti di revisione della rete consolare non ancora formalmente deliberati dal Consiglio di amministrazione del Mae”. “In sostanza – ha spiegato il sottosegretario - fino al 31 marzo 2012 non ci sono più atti di chiusura da parte del Consiglio di amministrazione, e comunque dopo quella data il servizio consolare a distanza dovrà essere pronto”.
Micheloni, dopo aver accettato in un primo tempo la riformulazione proposta dal rappresentante del governo - un parere positivo a cui si è associato anche Stefano Pedica dell’Idv - ha poi modificato la sua posizione evidenziando come il nuovo testo della mozione in pratica lasci fuori dalla moratoria i provvedimenti di chiusura dei consolati già formalmente deliberati dal Consiglio di amministrazione del Mae. “Questo significa – ha spiegato Micheloni - che le delibere assunte su Losanna, Liegi ed altri consolati vanno avanti lo stesso. Non credo che lo spirito di collaborazione si possa chiedere fino a questo punto. Pertanto, chiediamo che venga eliminata questa parte e si lavori per un anno lasciando le cose come stanno”.
Alla richiesta di Micheloni Mantica ha replicato sottolineando come il Governo sia tecnicamente impossibilitato ad accettare questo ragionamento in quanto le decisioni già prese sono frutto di precisi atti amministrativi. ”Vedremo di trovare una soluzione, - ha poi aggiunto il sottosegretario - perché c’è la massima volontà del Governo di raggiungere un accordo. Comunque i termini della questione sono estremamente precisi e riguardano al massimo sei sedi, di due delle quali non si può nemmeno parlare perché il 1° luglio verranno chiuse. Ricordo che c’è anche un problema di trasloco, di trasporti, di adattamento degli uffici e che i meccanismi sono quindi piuttosto complessi”.
La seduta si è quindi conclusa con la proposta del senatore Pedica, accettata da Mantica e dai firmatari della mozione, di rinviare il dibattito alla prossima settimana.
 



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati