FIRENZE – Dopo una lunga assenza dalla basilica di Santa Maria Novella, questa mattina nella chiesa sono tornati a splendere i due capolavori restaurati di Giotto e di Masaccio: la Croce e la Trinità.
Il crocefisso ligneo, alto 5 metri e 40, è stato così affisso nel mezzo della navata centrale, realizzata sempre dallo stesso Giotto tra il 1288 e il 1290. Sempre nella stessa basilica è stato collocato l’affresco di Masaccio sulla Trinità. Il dipinto, alto 5 metri, risale al 1424 e nei secoli ha resistito a numerose avversità. Il ritorno dei due capolavori è stato un momento di festa non solo per la storia dell’arte, ma per l’intera comunità fiorentina, che ha accolto il loro ritorno con una solenne cerimonia, alla quale hanno preso parte molte autorità pubbliche e religiose. I lavori di restauro erano stati affidati dodici anni fa all’Opificio delle pietre dure, e finanziati dalla cassa di Risparmio di Firenze e dall’ Ente Cassa di risparmio. Il priore della basilica, Alessandro Cortesi, nel corso della cerimonia, ha definito il ritorno come “il più bel regalo per la settimana santa. Sono due messaggi di speranza riconsegnati alla comunità proprio alla vigilia del triduo pasquale, il mistero della fede che essi raffigurano”.