Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
24 gen 2011LA TERZA EDIZIONE DELL'ITALIAN WINE WEEK A NEW YORK

NEW YORK 24 GENN 2011 (Italia Estera) -  Il vino italiano protagonista a New York con oltre 250 imprese con l'Ice, che nel quadro delle iniziative a favore della promozione del vino italiano sui mercati internazionali ed in collaborazione con le Regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Toscana e Veneto, organizza nella prestigiosa cornice del Waldorf Astoria Hotel la terza edizione del progetto interregionale Italian Wine Week - VINO 2011, il più grande evento dedicato esclusivamente a vini italiani negli Stati Uniti.
All'Italian Wine Week quest'anno saranno presenti 250 case vinicole italiane - 80 delle quali si rivolgono per la prima volta al mercato statunitense - e 50 importatori in rappresentanza di 200 aziende italiane, che avranno la possibilità di entrare in contatto con 300 buyer VIP e 18.000 operatori americani provenienti da tutti gli Stati dell'Unione, coinvolti dall'ICE nell'iniziativa.
Dal 24 al 27 gennaio il vino italiano sarà al centro dell'attenzione di esperti, buyer, giornalisti e operatori del settore statunitensi nel corso di un denso programma di seminari con degustazioni guidate, tavole rotonde, breakfast e pranzi con presentazioni tematiche, serate di gala, incontri di affari e azioni presso la distribuzione.
L'evento é presentato nel corso di una conferenza stampa inaugurale alla quale interverrà il presidente dell'ICE, Umberto Vattani. Nel corso della conferenza stampa verrà valutato il successo del vino italiano negli Usa, ma si parlerà anche del suo futuro in termini di stile, qualità, varietà e prezzo a fronte dell'evoluzione dei gusti del consumatore americano anche alla luce del nuovo clima di austerità imposto dalla crisi economica.
Tra i tanti temi in discussione nei 14 seminari in programma ci sono anche i segreti dei retailer di successo per selezionare tra l'enorme offerta di vini italiani un portafoglio ottimale di etichette. Di particolare interesse si preannuncia poi il seminario dedicato agli effetti dell'introduzione della nuova OCM vino nel mercato statunitense e i riflessi sul consumatore, che vede tra i relatori il presidente della National Association Beverages Industries, Bill Earle, il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia, e il responsabile del settore vino del Tax and Tobacco Bureau, William Foster.
Il progetto interregionale Italian Wine Week - VINO 2011 rappresenta una piattaforma promozionale dell'intera offerta enologica italiana e si articola in diverse azioni a favore del vino italiano e in attività disegnate sulla base delle specifiche esigenze territoriali delle Regioni cofinanziatrici, finalizzate a consolidare e ampliare l'offerta italiana nei segmenti più dinamici facendo leva sul trade e sulle fasce di consumatori più recettivi. L'architettura dell'iniziativa si caratterizza quindi proprio nella proposta di un nuovo paradigma promozionale per il vino italiano articolato in sub-progetti regionali e territoriali riuniti in una cornice unitaria nazionale capace di integrare efficacemente i diversi attori della filiera: regioni, enti territoriali, imprese e operatori statunitensi.
Il progetto prevede due percorsi promozionali differenziati per le imprese non ancora rappresentate nel mercato statunitense e per quelle che hanno già un importatore. Alle prime è dedicato l'evento Meet and Greet, per l'incontro tra domanda e offerta, supportato da una serie articolata di servizi che vanno dalla registrazione delle etichette, alla promozione, fino all'organizzazione di incontri B2B con importatori statunitensi. Il Meet and Greet consentirà ai rappresentanti del trade e dei media statunitensi di incontrare informalmente i produttori che si affacciano per la prima volta sul mercato e di esplorare le enormi riserve di marchi e di tipi di vino italiano ancora sconosciute ai consumatori americani. Al Meet and Greet di quest'anno si sono registrate 79 aziende italiane e 300 operatori statunitensi.
Il percorso promozionale per le imprese che hanno gia' un importatore prevede invece la realizzazione di seminari tematici dedicati alle produzioni regionali e del programma di azioni presso la distribuzione (enoteche e ristoranti) denominato Shop and dine, oltre alla partecipazione alla Borsa Vini. A Shop and dine hanno aderito 25 enoteche e ristoranti, consentendo ai visitatori di conoscere e acquistare a prezzi speciali una grande varieta' di vini italiani, di partecipare a eventi in-store con degustazioni, seminari per gli appassionati e di sperimentare speciali wine-pairing menù.
La Borsa Vini, in programma il 26 gennaio, sarà il grande evento conclusivo al quale sono attesi 2.000 operatori provenienti da 50 Stati dell'Unione e aperto anche alle imprese senza importatore coinvolte nei giorni precedenti nel Meet and Greet.
Per la prima volta verrà inoltre realizzato uno specifico programma in favore degli alcolici italiani denominato Vino After Hours. Le aziende coinvolte, coordinate da Federvini, sono nove sotto l'ombrello "Spirit of Italy". Il programma prevede tre serate di incontri con gli operatori e giornalisti.
Il vino è il principale prodotto agro-alimentare italiano esportato negli Stati Uniti. Nel 2009, anno in cui le importazioni totali statunitensi di vini sono scese del 13,7%, quelle dall'Italia si sono ridotte dell'8,7% e il nostro Paese ha superato i concorrenti francesi, in calo del 32%, conquistando così la prima posizione nella classifica dei fornitori internazionali di vino agli USA. Il 2010 ha segnato una ripresa dell'import americano di vino, che nei primi nove mesi dell'anno è aumentato del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. Le importazioni italiane sono cresciute del 7,9%, quelle francesi del 3,7% e il vantaggio del Made in Italy sulla Francia si è ampliato. A fine settembre 2010 la quota italiana del mercato USA del vino importato risultava prossima al 30%, mentre la quota francese era scesa al 22,7%.
Per la stragrande maggioranza dei consumatori USA il vino resta un lusso, un prodotto molto più costoso delle altre bevande che caratterizzano le abitudini alimentari dei ceti medi e meno abbienti, per lo più riservato a speciali occasioni. Di conseguenza i consumi di vino hanno subito, più di quelli degli altri prodotti alimentari, gli effetti della recessione. I vini d'importazione, e fra questi gli italiani, che tendono a collocarsi nella fascia medio-alta del mercato, sono stati pesantemente penalizzati nel 2008 e nel 2009. Il 2010, però, è stato l'anno del giro di boa, con consumi in netto aumento, pur se ancora al disotto dei livelli pre-recessione e con una sensibile riduzione dei prezzi. Le vendite di vini di prezzo medio-basso sono in ascesa, quelle di prodotto di fascia medio-alta crescono ma ad un ritmo ridotto, mentre il mercato dei vini top è sostanzialmente fermo. Il consumatore americano cerca la qualita' a un minor prezzo e i 20 dollari la bottiglia sembrano essere diventati la soglia oltre la quale oggi si vende con maggiore difficoltà.
Le strategie dei produttori italiani che esportano in USA, quindi, dovranno tener conto di questa nuova realtà, delle incognite poste dagli sviluppi della congiuntura economica e del mercato delle valute, e della concorrenza sempre più agguerrita da parte di altri Paesi, Francia e Spagna in Europa e Argentina nel Nuovo Mondo. Occorrono quindi flessibilità nei prezzi e nelle condizioni, diversificazione delle aree di produzione unite alla valorizzazione e promozione di nuovi vini con caratteristiche particolari legate al territorio e alla storia. L'Italia con le sue oltre 600 varietà diverse ha in tal senso un vantaggio sui concorrenti e può sfruttare nicchie ancora inesplorate nel vasto mercato statunitense. In questo sforzo l'ICE sostiene le imprese vinicole italiane mettendo a disposizione la propria conoscenza del mercato statunitense e si augura che proprio agli incontri dell'Italian Wine Week 2011 possa essere ripetuta la storia di successo del Pinot Grigio - oggi leader nella classifica Usa dei vini di categoria medio-alta - praticamente sconosciuto negli USA fino a quando, nel 1979, Tony Terlato, allora giovane importatore di vini italiani, partì per l'Italia alla ricerca di nuove varietà da proporre al pubblico americano, ne rimase conquistato, e oggi ne importa 600.000 cassette l'anno negli Stati Uniti.
 
+++++



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati