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01 feb 2011150 anni dell’Unità d’Italia: la memoria diplomatica custodita alla Farnesina

ROMA, 1 FEB.  (Italia Estera) - In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, sul sito della Farnesina saranno pubblicati, per tutto il corso dell’anno, una serie di documenti relativi al complesso processo di riconoscimento del nuovo Stato da parte della comunità internazionale.

Custoditi presso l’Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri, i manoscritti originali con cui le massime autorità politiche dei più diversi paesi manifestavano l’intenzione di instaurare formali relazioni diplomatiche con il nuovo Stato italiano rappresentano una testimonianza diretta, dall’elevato valore storico e simbolico, del coronamento di quel disegno unitario che il 17 marzo del 1861 vedeva la Nazione italiana, sino ad allora artificiosamente divisa in una serie di piccoli e medi stati regionali, farsi Patria e progetto comune.

Tributo alla memoria del momento fondativo del nostro percorso unitario e vivida testimonianza della centralità della dimensione internazionale per la vicenda nazionale, le pubblicazioni che accompagneranno, settimana dopo settimana, la presentazione di tutti gli eventi dedicati al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, rappresentano un modo, fra i tanti, scelto dal Ministero degli Affari Esteri per augurare all’Italia “buon compleanno”.

Il primo documento
30 marzo 1861: La Regina del Regno Unito, Vittoria, riconosce l’Italia come nuovo Stato Nazionale
(nella foto in alto)
Il Ministro degli Esteri britannico, John Russel all’Inviato straordinario e Ministro plenipotenziario a Londra, Marchese Vittorio Emanuele Tapparelli d’Azeglio
Foreign Office, march 30, 1861
I have had the honour to receive your letter of the 19th inst. informing me that the national parliament has voted and the King your August Sovereign has sanctioned a law by virtue of which His Majesty Victor Emmanuel the II assumes for himself and for his successors the title of King of Italy.
Having laid your communication before Her Majesty the Queen I am commanded to state to you that Her Majesty acting on the principle of respecting the independence of the Nations of Europe, will receive you as the Envoy of Victor Emmanuel the II, King of Italy.
Corresponding instruction will be given to Sir James Hudson Her Majesty’s Envoy Extr. at the Court of Turin.
Traduzione:
Foreign Office, 30 marzo 1861
Ho l’onore di ricevere la vostra lettera del 19 u.s. la quale mi informa che il Parlamento nazionale ha votato e che il Re vostro augusto Sovrano ha sanzionato la legge in virtù della quale S.M. Vittorio Emanuele II assume il titolo di re d’Italia per sé e per i suoi successori.
Avendo dato la vostra comunicazione a S.M. la Regina ho avuto l’incarico di rispondervi che S.M., la quale agisce secondo il principio di rispettare l’indipendenza delle nazioni d’Europa, Vi riceverà quale inviato di Vittorio Emanuele II, re d’Italia.
Analoghe istruzioni saranno date a sir James Hudson, inviato straordinario di S.M. alla corte di Torino.


L’atto costitutivo del Regno, entrato in vigore il 17 marzo, produceva effetti giuridici immediati all’interno dei confini della Nazione ma lasciava irrisolta la questione della posizione dell’Italia nel consesso internazionale. Ovviamente l’accettazione della nuova entità statuale da parte dei Governi esteri era elemento essenziale per il suo consolidamento. Tuttavia lungo il percorso per il raggiungimento di tale obbiettivo si dovettero superare alcune difficoltà.

Il principio di nazionalità (uno dei motori del processo unitario italiano) era stato avversato da buona parte delle Cancellerie europee per tutto il corso del XIX secolo; la concessione del riconoscimento al Regno d’Italia avrebbe potuto essere letta come tacita accettazione di quell’idea che con tanta tenacia era stata combattuta. Inoltre l’annessione di alcune delle provincie dello Stato pontificio originava ulteriori perplessità presso tutte le corti cattoliche.

La Gran Bretagna non esitò a fronte di tali considerazioni e, a testimonianza del sincero sostegno dato a Cavour e Vittorio Emanuele II durante il percorso unitario, concesse il riconoscimento già alla fine del marzo 1861, prima fra le nazioni d’Europa e del mondo.

L’archivio del MAE

L’Archivio Storico fa parte dell’Unità di Analisi, Programmazione e Documentazione Storico Diplomatica, incaricata di svolgere ricerche, elaborare analisi e studi di previsione su temi strategici di politica estera, nonché di curare la ricerca e l'elaborazione del materiale storico, provvedendo alla custodia degli originali degli atti internazionali, alla raccolta dei fondi archivistici e al funzionamento della biblioteca.

L’Archivio, in particolare, si occupa della conservazione, del riordinamento e dell’inventariazione della documentazione storico diplomatica prodotta sia dagli Uffici centrali del Ministero sia dalle Rappresentanze all’estero e ne assicura la consultabilità, previa autorizzazione, presso la Sala Studio. Conserva inoltre gli originali degli atti internazionali. Attualmente il patrimonio documentario dell’Archivio Storico sviluppa circa 16 km lineari.

Dell’Unità fa parte anche la Biblioteca, che cura la gestione del patrimonio librario e di emeroteca, storico e corrente. La Biblioteca effettua servizio al pubblico e provvede alla pubblicazione del volume “Politica estera dell’Italia: testi e documenti”, sull’attività dell’Amministrazione.

 




 
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