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03 feb 2011Caso Ruby, la Camera approva con 315 sì: gli atti ritornano ai pm di Milano

ROMA, 3 FEB 2011 (Italia Estera) - La Camera ha approvato il parere della Giunta per le autorizzazioni a procedere con 315 sì, 298 no e un astenuto: Barbareschi. Gli atti sul caso Ruby tornano quindi alla procura di Milano.
la Procura di Milano sciogliera' questo fine settimana la questione giuridica e decidera' se inoltrare la richiesta di rito immediato per Silvio Berlusconi, indagato per la vicenda Ruby, solo per il reato di concussione oppure anche per quello di prostituzione minorile. Lo ha spiegato il procuratore della repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che ha quindi assicurato che prima di lunedi' la richiesta per il presidente del Consiglio non verra' inoltrata al Gip in quanto ''non ci sono i tempi tecnici''. Riguardo agli atti contenuti nel fascicolo gli inquirenti milanesi, come gia' era stato accennato tempo fa, in base alla legge Boato hanno utilizzato solo le telefonate di due politici, una parlamentare e un'eurodeputata (Rossi e Ronzulli), utilizzate pero' solo a carico degli altri indagati che non sono parlamentari.
 
Edmondo Bruti Liberati il procuratore della Repubblica di Milano, a proposito del voto di questa sera a Montecitorio sulla richiesta avanzata dai pm di Milano, questa mattina si è limitato a dire:  Quando la Camera avra' deciso ''ne prenderemo atto e leggeremo le motivazioni''. Come si sa i pm milanesi  indagano sul caso Ruby ed intendono perquisire gli uffici di Giuseppe Spinelli, il fiduciario del premier che, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe avuto la delega su uno dei conti del presidente del Consiglio per le ricompense e le spese delle ragazze che frequentavano le feste ad Arcore. Spinelli non e' indagato. Ma non potranno farlo perché, come dicevamo sopra,  La Camera ha approvato il parere della Giunta per le autorizzazioni a procedere con 315 si
 
Da Milano, intanto, fanno sapere che non e' giunta inaspettata in Procura la decisione con cui la Camera, respingendo la richiesta dei pm del caso Ruby di perquisire gli uffici a Segrate di Giuseppe Spinelli, il fiduciario di Silvio Berlusconi, rinviera' gli atti ai magistrati. ''Ce lo aspettavamo'' e' stato detto al quarto piano del palazzo di Giustizia dove al momento si sta ancora lavorando per sistemare il fascicolo e limare la richiesta di giudizio immediato per il premier, indagato per concussione e prostituzione minorile. Richiesta che probabilmente lunedi' prossimo, salvo sorprese, verra' inoltrata al gip Cristina di Censo. Dunque, la decisione di Montecitorio, non sposterebbe i programmi del Procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, degli aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno e del pm Antonio Sangermano. Gli atti erano stati trasmessi alla Giunta per le autorizzazioni lo scorso 14 gennaio contestualmente alla richiesta di perquisizione degli uffici di Spinelli ritenuti di pertinenza del Presidente del Consiglio, al quale, sempre lo stesso giorno, era stato recapitato un invito a comparire.
Umberto Bossi al termine del voto su Ruby dice : ''Per adesso si va avanti''.  ''I numeri sono buoni''. 
La notizia  clamorosa della giornata è quanto avrebbe detto  il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, nel corso di un'audizione al Copasir presieduto da D’Alema: Gli agenti dei servizi segreti preposti alla sicurezza personale del premier Silvio Berlusconi ignoravano che le ospiti della villa di Arcore erano sottoposte a controlli da parte della Procura di Milano.  Letta ha rassicurato tutti affermando che non ci sono falle nel sistema di sicurezza che protegge Silvio Berlusconi ed il premier non e' ricattabile.
Secondo IL GIORNALE nei faldoni della procura di Milano ci sarebbero "immagini interessanti" rubate alla privacy del premier . "Ci sono foto fatte con strumenti professionali usati per lo spionaggio - riporta il Fatto - immagini realizzate grazie ad apparecchi che costano più di 25mila euro". Torna, insomma, uno scenario da 007. Quei servizi segreti deviati di cui aveva già parlato lo stesso Berlusconi ai tempi della D'Addario. In realtà nessuno sembra aver visionato il materiale tenuto in serbo dalla procura di Milano per provare a fare lo scacco matto. Eppure il timore c'è. D'altra parte già il modo con cui il presidente del Consiglio è stato intercettato e messo sotto controllo dal tribunale di Milano ha sollevato non pochi interrogativi.
Sempre secondo IL GIORNALE a chiarire i contorni e le prossime mosse dell'assalto giudiziario è il Corriere della Sera. In un pezzo di retroscena di Marco Galluzzo, infatti, emerge come "ai piani alti di Palazzo Chigi sono convinti che ulteriori rivelazioni sull'inchiesta che coinvolge il premier potrebbero essere pubblicate proprio domani, mentre Berlusconi si troverà seduto a poca distanza da Sarkozy e dalla Merkel, dai ventisei capi di Stato e di governo che insieme a lui parteciperanno al Consiglio europeo previsto a Bruxelles". Assicura il quotidiano di via Solferino: "La sola ipotesi fa tremare i polsi a più di qualcuno". Per il momento le sole foto allegate dai pm all'invito a comparire sono gli screenshot tratto da un video messo on line il 19 novembre dello scorso anno sul sito del settimanale Oggi. Ma, fonti insistenti di stampa, fanno sapere che le nuove immagini sono "forti più di ogni altra parola".
I soggetti dell'agguato - come detto - sono numerosi. E vanno ricapitolati. C'è la procura di Milano, i media di sinistra e i rumors dei finiani. Poi ci sono teleobiettivi da 25mila euro, macchinari che farebbero impallidire il migliore dei paparazzi, roba da spionaggio e contro spionaggio. Poi c'è la vittima: Berlusconi che teme lo spettro del 1994. "Il trauma vissuto a Napoli, alla conferenza internazionale sulla legalità, con i carabinieri a pietrificarlo con l’invito a comparire per le tangenti Fininvest - spiega anche
IL GIORNALE conclude  così  “ Secondo voci vicine al Cavaliere, dunque, il sospetto del premier è che, insieme alla richiesta di rinvio a giudizio, i pm di Milano sfoderino appunto le fotografie delle cene. Intanto Berlusconi guarda avanti e continua nell'azione di governo. Ma è proprio questa azione che le opposizioni - con l'aiuto dei magistrati e, forse, di ambienti ancora poco chiari - stanno cercando di fermare. Lo scenario, il Consiglio europeo fissato a Bruxelles, non è stato infatti scelto a caso. In molti all'estero ormai plaudono all'azione svolta dal governo Berlusconi. L'obiettivo, dunque, è quello di andarlo a colpire proprio in un contesto internazionale per cercare di screditare il lavoro portato avanti finora. Adesso non ci resta che aspettare e vedere l'asso dalla manica che sfodereranno i media di sinistra o la magistratura per screditare nuovamente l'immagine del nostro Paese.
 
 



 
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