ROMA – Il Consiglio dei Ministri, ha stabilito che, sul problema delle emissioni elettromagnetiche della Radio Vaticana, la soluzione sarà concordata tra Italia e Stato del Vaticano, ma ciò dovrà accadere entro aprile. La decisione adottata sembra aver soddisfatto tutte le parti in causa: il Ministro dell’Ambiente che dichiara di condividere la scelta; la Santa Sede che avrà più tempo a disposizione per mettersi in regola; il Ministro degli Affari Esteri che demanda la questione alla trattativa diplomatica.
Nella stessa giornata di mercoledì scorso, non sono mancati i colpi di scena. Il Ministro dell’Ambiente aveva, infatti, firmato l’ordinanza che intimava a Radio Vaticana di rientrare nei limiti entro mezzanotte del 16 aprile. In caso contrario, sarebbe stata avviata la sospensione delle trasmissioni. Un provvedimento che rientrava nei suoi pieni poteri secondo la legge istitutiva del suo ministero, la 349 del 1986, ma che il Presidente del Consiglio aveva respinto e che ai sensi della legge 400 sui poteri del suo mandato la sospendeva, demandando la decisione all’intero Consiglio dei Ministri.
In sintesi, ecco le tappe significative di quella giornata, dai primi colpi di scena al totale ribaltamento della situazione:
L’ordinanza - Firmata dal Ministro dell’Ambiente, prevede che i responsabili della Radio Vaticana “devono adottare sugli impianti dell’emittente, entro le ore 24 del 16 aprile 2001, gli adeguamenti tecnici necessari per ridurre il contributo di campo elettrico, rilevabile negli edifici circostanti interessati da una permanenza dell’uomo non inferiore alle quattro ore giornaliere, dai valori ad oggi rilevati a valori non superiori a quelli di tutela previsti dall’ articolo 4 del decreto 381/98 (6 volt/metro)”. L’inosservanza della disposizione “accertata dal Ministero delle Comunicazioni ed Anpa, che provvederanno a tale fine ad effettuare dalla data di notificazione del presente atto le opportune misurazioni e rilevazioni, determina l’adozione, nel rispetto delle norme internazionali e nazionali, di interventi volti alla disattivazione dell’ impianto”.
Fondo spese – Il Ministro dell’Ambiente propone un fondo a favore della Radio Vaticana, per le spese che l’emittente dovrà sostenere per l’adeguamento ai limiti della legge italiana. “Sono pronto a versare il primo milione, personalmente” – asserisce Bordon –. “Questi obiettivi si possono raggiungere affrontando dei lavori e delle spese che potranno essere sostenute con il contributo dei cittadini”.
Radio Vaticana – Padre Lombardi, direttore dell’emittente, rispetta gli impegni presi e provvede alla riduzione del “volume” delle trasmissioni a partire da lunedì, 16 aprile. “La Radio Vaticana oltre a ridurre le trasmissioni in onde medie, garantisce anche il suo impegno a collaborare lealmente alla ricerca di soluzioni più rapide possibili e anche più durature e opportune per dare tranquillità alla gente”.
I dati – “La rilevazione dei dati sull’elettrosmog, sulla quale si basavano le prese di posizione del Ministero dell’Ambiente – sottolinea il portavoce Joaquin Navarro – non sono mai stati pubblicati e non corrispondono con quelli della Radio. Siamo coscienti, che causa molte perplessità nell’opinione pubblica e naturalmente anche nella Radio Vaticana il fatto che i dati sulle rilevazioni fatte dal Ministero dell’Ambiente, e sulle quali si basano le loro argomentazioni, non sono mai stati pubblicati, nè mai forniti all’altra parte, alla Radio Vaticana. Comunque sia è una ragione in più di conferma che l’unica fonte autorevole è la Commissione mista, con tutte le garanzie di una rilevazione certa e indipendente”.
Fisici ed oncologici: – Sale a 200 il numero delle firme di fisici e oncologi, raccolte su invito del Presidente della Repubblica Italiana contro gli allarmi ingiustificati sull’elettrosmog.