MESSINA – Nino Calarco, presidente di “Stretto di Messina” (la società nella quale Ministero del Tesoro e Iri hanno il 53,6%, Regioni Sicilia e Calabria e Ferrovie dello Stato oltre il 12% l’una, l’Anas il 7,7%) è soddisfatto per la decisione adottata oggi dal Consiglio dei Ministri.
“Il governo Amato – afferma – non ha fatto fare un passo avanti al progetto, ma ha compiuto una svolta storica”. L’iter è stato seguito in venti lunghi anni dalla società che da tre anni è riconosciuta dallo Stato “organismo di diritto pubblico”. “La decisione di stanziare cinquemila miliardi di lire prelevandoli dal finanziamento del piano generale dei trasporti unitamente a cinquemila miliardi di lire da chiedere al mercato finanziario internazionale – osserva Calarco – è la scelta più intelligente che si poteva fare, scrivendo la parola “fine” alla “favola infinita del ponte così come auspicò il Presidente Carlo Azeglio Ciampi lo scorso novembre a Messina”.
“Ringrazio il Presidente Ciampi e i Presidenti di Senato e Camera, Mancino e Violante, che mi sono stati vicini - aggiunge - nel momento in cui quanti si opponevano alla decisione sul ponte scatenarono una campagna anche diffamatoria nei miei confronti. Chiunque vinca in Italia il 13 maggio, il ponte sarà una realtà. Voglio essere ancora una volta preciso: tra la parte propedeutica e la costruzione del ponte trascorreranno 15 anni. Ciò significa che con il ponte potranno essere ultimate le infrastrutture ferroviarie e autostradali nel Sud”.