In coordinamento con il Ministero della Difesa si sta operando per rimpatriare via mare circa 150 italiani fermi nella città di Misurata. Si sta altresì lavorando, anche tramite coordinamento comunitario, per esfiltrare al più presto circa 40 connazionali attualmente a Bengasi.
Per quanto attiene ai connazionali che individualmente o in gruppi si trovano nelle zone centrali del Paese, e che hanno segnalato la propria intenzione a rientrare in patria, una squadra guidata dal vice Capo dell’Unità di Crisi della Farnesina è stata inviata da Roma, ed è operante sul terreno da Tripoli, pur nei limiti di una situazione difficile, per facilitarne il rientro con risposte mirate e per rispondere quanto più sostenibilmente a specifiche situazioni di criticità che le vengono portate all’attenzione.
La Farnesina, che da giorni ha iniziato a sconsigliare viaggi a qualsiasi titolo prima in Cirenaica e poi in tutta la Libia, ricorda che la Sala Operativa dell’Unità di Crisi opera a pieno regime anche per raccogliere segnalazioni e per assicurarne quanto più efficacemente il riscontro, sottolinea la criticità della situazione di sicurezza nel Paese, resa ancora più complicata dalla seria difficoltà nella quali versano le linee di comunicazioni interne nel Paese e internazionali verso il Paese.
La Farnesina, nel prendere nota che in un piano di rimpatri ampio ed organico come quello messo in atto in tempi rapidissimi con un articolato piano di collaborazione istituzionale e che ha contribuito a mettere in rapida sicurezza quasi un migliaio di italiani si sono registrate alcune lamentele riportate a mezzo stampa di singoli connazionali circa una non adeguata assistenza da parte della nostra struttura diplomatica in Libia, sottolinea come quest’ultima abbia finora operato in maniera qualificata e con il massimo impegno. Chiamata a gestire una situazione degradatasi in pochissime ore, con serie criticità dovute all’implosione delle strutture di sicurezza e alla estrema difficoltà nelle comunicazioni, l’Ambasciata ha saputo già nei primi momenti far fronte con efficacia, operando a ritmo ininterrotto anche con rischi per il personale della struttura, a centinaia di casi di connazionali in difficoltà. Grazie anche ai rinforzi tempestivamente inviati da Roma, l’Ambasciata d’Italia a Tripoli continuerà ad assicurare la necessaria tutela agli italiani ancora presenti in Libia. “