Il paese in lutto, trovati anche il cellulare e l'iPod
BREMBATE, 28 FEB. - Yara Gambirasio, la ragazza di 13 anni scomparsa tre mesi fa a Brembate di Sopra (Bergamo) è stata trovata senza vita ieri pomeriggio in un campo a Chignolo d'Isola. Aveva ferite compatibili con quelle di un'arma da taglio al collo, alla schiena e anche sui polsi. Per stabilire se sono state queste lesioni a causare la morte si dovrà attendere l'autopsia che verrà effettuata oggi a Milano.
Gli inquirenti, però, spiegano che in questi casi "la cautela e' d'obbligo". Quelle che potrebbero essere lesioni o segni di violenza potrebbero non esserli dato che il corpo è rimasto a lungo all'esterno.
Yara è probabilmente morta subito dopo la sua scomparsa avvenuta il 26 novembre scorso. A spiegarlo sono gli investigatori, ma soprattutto a farlo è il suo corpo in avanzato stato di decomposizione. Difficile riconoscere all'istante i tratti dolci della tredicenne, giovane promessa della ginnastica ritmica. Secondo gli investigatori, Yara da tempo si trovava dove è stata ritrovata. Una quasi certezza che deriva, anche in questo caso, dalla logica e dalle tracce scientifiche. "Quasi impossibile spostare il corpo a causa delle sue condizioni" spiega un investigatore. In pratica, secondo chi indaga, il corpo di Yara non sarebbe stato abbandonato da un'auto in corsa e neanche trasportato all'interno di un sacco. In questo caso, infatti, Yara non sarebbe stata trovata nella posizione supina in cui gli inquirenti l'hanno ritrovata. Dunque, secondo chi si occupa del caso, la tredicenne sarebbe stata uccisa nella zona a ridosso dell'area industriale di Chignolo d'Isola, a 9 chilometri da Brembate di Sopra.
L'ipotesi che il corpo sia stato spostato successivamente, pochi giorni fa, non sembra attendibile per gli inquirenti. "Anche se la zona, come assicurano alcuni volontari della Protezione civile, è stata setacciata almeno 3 volte, il corpo -assicura un investigatore- era coperto da sterpaglie ed erba alta che lo ha nascosto". Gli inquirenti, fin da sabato sera, hanno ripetuto che le voci di un'auto in fuga vista allontanarsi dal luogo del ritrovamento non sono fondate. Per loro, dunque, l'unica ipotesi attendibile è che Yara, dopo essere stata rapita, sia stata portata nella zona isolata e quindi uccisa probabilmente a coltellate. Sulle modalità dell'omicidio, cosi' come sull'ipotesi che sia stata violentata, sarà l'autopsia a fornire nei prossimi giorni tutte le risposte.
Cauto il questore di Bergamo che parla di "alcuni segni sul corpo della vittima. Quello che si può dire a un primo esame -spiega- è solo che Yara non è stata uccisa con un'arma da fuoco". Un modo per spiegare che probabilmente chi ha infierito su Yara lo ha fatto con un coltello di cui al momento non si ha traccia. Così come non si ha traccia del suo cellulare Lg di colore nero che aveva con sè al momento della scomparsa ma che è stato spento per sempre dalle 18.55 di quel venerdi' 26 novembre. Vicino al corpo di Yara Gambirasio "sono state trovate tracce importantissime, ma solo per il riconoscimento", spiega il questore, che precisa anche che accanto al corpo, trovato in una zona isolata a Chignolo d'Isola, sono stati trovati degli oggetti che di fatto confermano, senza ombra di dubbio, che il corpo trovato, ormai scheletrico e in avanzato stato di decomposizione, appartiene alla tredicenne. "Quando dico -sottolinea- che abbiamo trovato tracce importantissime è solo per dire che gli oggetti trovati ci danno la certezza che sia Yara, ma nulla ci dicono, al momento, su chi possa essere l'assassino".
I genitori di Yara, Fulvio e Maura Gambirasio, sono andati all'istituto di Medicina legale di Milano per il riconoscimento della figlia. Intorno alle 9.30 i genitori, insieme al questore di Bergamo Vincenzo Ricciardi, hanno lasciato l'abitazione in via Rampinelli a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, per raggiungere l'istituto milanese in via Mangiagalli, in zona Città Studi, poi nel pomeriggio sono rientrati a Brembate.
Proprio all'istituto di Medicina legale di Milano domani verrà effettuata l'autopsia sul corpo della giovane promessa della ginnastica ritmica.