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04 mar 2011Contrordine del Prefetto, da Palazzo San Giacomo per ora Rosetta non trasloca

NAPOLI - Dopo la decisione del prefetto De Martino di bloccare l'iter dello scioglimento del Consiglio per vizi di forma negli atti di dimissioni, c’è attesa  a Palazzo San Giacomo per il ritorno del sindaco Rosa Russo Iervolino.
A Palazzo San Giacomo era tutto pronto per il commiato. Anche Rosetta  Iervolino aveva già fatto le valigie che dovevano essere solo traslocate dai facchini.
L'assessore al Bilancio Michele Saggese, arrivando al Comune, ha sottolineato di aver preparato tutto ieri. «Meno male che non avevo portato via nulla», dice con una battuta prima di entrare a Palazzo San Giacomo.

Alla riunione dei  trenta consiglieri comunali dell'opposizione di centrodestra che si sono riuniti presso la sede del Pdl a Palazzo Verdi per decidere il da farsi, mancava il 31esimo consigliere, Fabio Benincasa dell'Udc, la cui firma è necessaria per arrivare allo scioglimento.  Il consigliere ha  ammesso la questione delle presunte raccomandazioni per la sorella delle quali ieri il sindaco ha parlato durante la conferenza stampa a Palazzo San Giacomo. «Ho già detto che ero stato io a chiederglielo, ma siccome lei ogni tanto tira fuori che ha carte e lettere lo ribadisco ancor una volta: era in scadenza il collegio sindacale del Teatro Mercadante, la cui nomina spetta alla Regione. Io ho chiesto al sindaco di farsi portavoce presso la Regione affinchè fosse inserita mia sorella, che ora ne fa parte e percepisce per tre anni 7 mila euro lordi», conclude Benincasa. E così per momento non firma. Quindi è tutto fermo a  causa di un errore in materia di delega al notaio: avrebbe violato l'ex articolo 38 del Testo Unico, decreto legislativo 67/2000, portando così al blocco dell'iter per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Napoli.
 
«L'Udc si sta assumendo delle gravissime responsabilità, noi aspettiamo fiduciosi che anche Benincasa, come aveva fatto in un primo momento si unisca a noi - spiega Andrea Santoro, consigliere comunale del Pdl – si aspetta l’arrivo a Napoli del segretario Cesa e si spera che la riserva venga sciolta e si decida per lo scioglimento del Consiglio comunale per mandare finalmente a casa Rosa Iervolino».

«Sono rientrato stamane dall'estero, per poche ore, per sanare l'impasse di forma nella presentazione delle mie dimissioni da consigliere di Napoli, contestualmente ad altri 30 colleghi, a testimonianza del mio impegno assoluto di liberare Napoli da questa giunta nefanda». Così il consigliere del Pdl al Comune di Napoli, Stanislao Lanzotti. «Reputo, tuttavia, imbarazzante l'attaccamento alla poltrona da parte della maggioranza, pur non essendo più maggioranza nè tra i cittadini nè nell'aula consiliare. Appellarsi, tralasciando il dato politico, ad un vizio di forma è l'ultimo tentativo stucchevole e puerile - aggiunge - di deformazione della realtà perpetrato con pervicacia in questi ultimi 10 anni dal sindaco di Napoli». «Auspico che al più presto la nuova amministrazione di centrodestra risollevi la città dal baratro», ha così concluso Lanzotti.

A quanto pare  non si procederà a surroga dei consiglieri dimissionari. È quanto fa sapere il presidente del Consiglio comunale di Napoli Leonardo Impegno, dopo aver analizzato le carte. Ha spiegato che «tutte le firme hanno vizio di forma e di conseguenza sono inefficaci». Resta da calendarizzare la mozione di sfiducia che il centrodestra ha presentato in Consiglio comunale dallo scorso mercoledì. Impegno ha anche fatto sapere che convocherà una conferenza dei capigruppo all'inizio della prossima settimana per decidere quando convocare il Consiglio.
 



 
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