Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
06 mar 2011"Fassino non va rottamato, ha vinto sul campo" parola di Matteo Renzi, a Torino per presentare il suo “Fuori”


di Beppe Nisa
TORINO, 6 MAR 2011 - "Fassino non va rottamato, ha vinto sul campo". Con queste parole il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha riconosciuto, in un'intervista a 'La Stampa', la vittoria di Piero Fassino nelle primarie del centrosinistra, che lo hanno candidato a sindaco di Torino.

Il primo cittadino di Firenze venerdì sera era nel capoluogo piemontese per presentare il suo libro 'Fuori'. E’ un libro scritto bene. Si legge velocemente e i concetti – che piacciano o meno – si capiscono al volo. Comprensibile che le mummie ai piani alti del pd e che non vorrebbero mai abbandonare le loro poltrone, ne abbiano una gran paura…. anche se il monello deve stare ben attento a non ripetere disastri come la visita ad Arcore e l’inchino a Marchionne.

Ma il Renzi non finisce di stupire: «Un paese ormai alla frutta in cui una generazione sta in panchina» , indica questo concetto con le cassette di frutta vuote al centro del «palco» del Centro Capitini, a Perugia, dove con una verve del tutto toscana, pungente e d’attacco, ha saputo catalizzare l’attenzione dei quasi mille presenti alla presentazione del suo libro «Fuori!», con cui l’autore lancia l’appello ad uscire «dalla rassegnazione, dagli schemi, fuori dalla palude e dal politichese».

Al Circolo dei Lettori a Torino ha riscosso un altro successo: Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose I SOGNI, LE IDEE, LE SPERANZE DI UNA NUOVA GENERAZIONE.

Quanti politici rifiuterebbero una poltrona sicura? Chi mai rinuncerebbe a una carica pubblica servita su un piatto d’argento? Chiunque risponderebbe alla stessa maniera: “Nessuno!”. E questo non solo perché gli italiani hanno perso fiducia nella politica, ma — cosa ben più grave — si sono arresi all’idea di non aspettarsi niente di meglio da chi li governa.

Eppure Matteo Renzi di fronte ai soliti giochetti dei piccoli e grandi poteri di casa nostra ha saputo dare la risposta più sfacciata: “No, grazie”. Alla fine del suo primo mandato come presidente della Provincia di Firenze, gli era stata assicurata la rielezione.

Renzi però ancora una volta ha stupito tutti: Ha deciso di partecipare alle primarie per candidarsi a sindaco di Firenze, senza l’appoggio dei vertici del suo partito, il Pd.
Le ha vinte, è stato eletto, e oggi è il sindaco più amato d’Italia.
Ora vuole darsi da fare per tirare fuori il Paese dal pantano in cui l’ha cacciato una politica vecchia e asfittica.

In questo libro racconta come i campi scout gli abbiano insegnato che nella vita ognuno deve prendersi le sue responsabilità, e come su quelli da calcio (dove ha fatto l’arbitro) s’impari che non sempre si ha il tempo di pensare: occorre decidere e fischiare. Ha dimezzato gli assessori in Giunta e raddoppiato l’investimento per l’ambiente. Guarda con orgoglio al passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, riflesso negli occhi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì.
Matteo Renzi racconta le sue aspirazioni e dà voce alla speranza di una svolta. “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fiato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia.”
E così a Torino si è incontrato con un altro vincitore “vero” delle primarie. Ha incontrato il candidato sindaco del Pd: "Un dirigente di primo piano che sceglie di candidarsi alle primarie anziché stabilire condizioni merita rispetto". "Ha prevalso Fassino, onore a Fassino, ha detto Renzi. Poi, dopo la presentazione del libro di Renzi al 'Circolo dei lettori' di Torino, il leader del centrosinistra torinese e il sindaco di Firenze hanno cenato insieme.
Resta da aggiungere che Fassino è stato e resta un personaggio di primo piano e da Sindaco di Torino, nel succedere a Chiamparino nelle prossime elezioni di maggio, porterà idee nuove che faranno bene prima ai cittadini di Torino e poi al Pd.









 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati