ROMA, 10 MAR 2011 - (Italia Estera) - Queste le prime reazioni al varo della riforma della giustizia:
SCHIFANI: "Mi auguro che ci si confronti in Parlamento. Considero questa proposta costituzionale del governo come un cantiere aperto dove il Parlamento sara' libero di confrontarsi e auspico che si possano trovare dei punti di intesa". Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani parlando con i giornalisti a margine di un convegno dedicato ai 150 anni dell'Unita' d'Italia nella sala regia del Comune di Viterbo.
D’ALEMA Il vecchio inquilino di Palazzo Chigi, esponente del Pd e presidente del Copasir, Massimo D'Alema, ha commentato così il varo della riforma della giustizia. 'Ogni discussione seria sulla giustizia e' difficile se non preceduto dalle dimissioni del presidente del Consiglio'. 'C'e' un problema sostanziale di credibilita'', precisa D'Alema secondo cui 'in tutti questi anni Berlusconi e' stato di ostacolo a qualsiasi riforma perche' mancante di qualsiasi condizioni di terzieta' senza la quale ogni discorso sulla riforma e' impossibile'.
BERSANI Il segretario del Pd Bersani sulla riforma della giustizia, 'Al solito questo Paese e' inchiodato sulle priorita' politiche e personali di Berlusconi, mai su quelle vere della gente. L'Italia non ha bisogno di una riforma costituzionale di cui discuteremo a vuoto per due anni' perche' 'i problemi della giustizia - sottolinea - sono completamente dimenticati'. Bersani e' critico anche sul rimpasto del governo: 'A noi - dice - bastano quelli che ci sono, ne abbiamo di avanzo di ministri'
Il Nuovo Polo e' pronto a una discussione in Parlamento sulla riforma della giustizia esaminata dal Consiglio dei ministri anche se, su alcuni punti, dalla modifica della norma sull'obbligatorieta' dell'azione penale alla possibilita' di azioni ispettive al Csm da parte del ministro della Giustizia, manifesta alcune perplessita'. E' la linea di Udc, Fli, Api,Mpa e Libdem. Nella riunione e' emerso invece apprezzamento per le 'positive affermazioni' del premier sullo stop alle leggi ad personam. Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, Pier Ferdinando Casini, Italo Bocchino, Francesco Rutelli e i rappresentanti di Mpa e Libdem,
Ma da Futuro e Libertà, poi, arriva una mezza bocciatura : ''Una riforma siffatta non può trovare il consenso di una destra repubblicana e legalitaria - sottolinea il vicepresidente della commissione Antimafia Fabio Granata - che ha nel suo pantheon Paolo Borsellino, un grande pm e un grande giudice''.
Comunque ''sulla riforma della giustizia si discuterà in sede parlamentare. Mi sembra però che presentarla, da parte del premier, sostenendo che se fosse stata vigente non ci sarebbe stata mani pulite e che il pm per parlare con il giudice dovrà fissare l'appuntamento e battere con il cappello in mano, non sia un buon inizio''.