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11 apr 2011PRECARIATO: Cgil e Forum scuola contro Mediaset per la “reality-strategia”/di Alfonso Maffettone

di Alfonso Maffettone
 
ROMA, 11 APR, (Italia Estera) –   Le reti Mediaset  hanno lanciato uno spot per la ricerca di docenti precari disoccupati da impiegare  come insegnanti in una classe di ex concorrenti dei reality  nei panni di studenti fra i più “ciucci” nella storia di questi format tv . I precari selezionati, secondo lo spot, verranno ricompensati con dieci anni di stipendio.  La Flc-Cgil ed il Forum precari scuola sono andati su tutte le furie per  questo annuncio che riguarda o riguarderebbe un  progetto di Canale 5 per la prima serata in primavera.  E’ un’ “autentica, clamorosa vergogna, mentre il Governo declina ogni responsabilità nei confronti dei precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento, mentre Tremonti finge di non vedere la nostra Operazione centomila con cui abbiamo dimostrato che ci sono i posti per assumere, mentre la Gelmini continua la sua opera di distruzione dell’istruzione pubblica, contribuendo a scippare democrazia al nostro paese “ ha tuonato il sindacato della Flc-Cgil secondo il quale “non serve una reality-strategia, ma una reale assunzione di responsabilità”.
 “A noi – ha ribattuto  il Forum precari - non interessa chi sia l’ideatore di un simile contenitore, vorremmo solo ricordare a lui (o loro) che la dignità del personale docente precario della scuola, tanto più se disoccupato, non è in vendita e non verrà sacrificato sull’altare del peggiore dei format televisivi”.
Anche l’opposizione si è fatta sentire. “I precari della scuola hanno una loro dignità e non possono diventare fenomeni da circo” ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario e Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd   ha commentato lo spot televisivo sostenendo che “ il ministro dell’Istruzione agisce in perfetto stile Mediaset, trasformando drammi in spot pubblicitari o reality show”.

 In Italia sono complessivamente  quattro milioni i precari, un numero pari agli abitanti di una grande città. Sono una popolazione  fra i 20 e 40 anni, in grande maggioranza giovani. Tutti vogliono avere  un lavoro a tempo indeterminato ma sono   costretti ad accettare assunzioni a termine, retribuzioni basse e ciao ciao. Poi di nuovo in fila ad aspettare una nuova opportunità a tempo pieno o a tempo parziale ma niente sicurezza per il futuro.  E  così gli anni passano e diventa difficile o impossibile acquistare un appartamento o un altro bene durevole per  mettere su famiglia.  Le banche non sono disposte a concedere  un mutuo prima casa senza la copertura di un reddito da occupazione fissa , una garanzia che una volta  era automatica  quando  si entrava nel mondo del lavoro per assumersi responsabilità da adulti. Invece oggi questa garanzia finanziaria è diventata un lusso : si rischia di restare “precari” a vita. 
 Il precariato è un dramma che la crisi economica globale ha acuito per i tagli lineari della legge finanziaria fra i quali  la scuola è stata una delle più penalizzate. Ma è da più di 15 anni che i governi di centrodestra e di centrosinistra non riescono a trovare una soluzione. La settimana scorsa i lavoratori precari hanno reso visibile la loro condizione di disagio  con  una manifestazione nazionale articolata in varie fasi e in varie città. Nelle regioni del CentroSud il fenomeno è particolarmente diffuso. Sono oltre 2,3 milioni i lavoratori in continua mobilità senza tutele (il 56% del dato nazionale) tra Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Il dramma è nel dramma. Nè il  governo, né i sindacati né gli industriali né le opposizioni  sono disposti a fare nulla per ridurre in Italia il “precariato” a dimensioni accettabili. Si assiste ad una chiacchierologia  disarmante con la quale tutti “si sentono lasciati soli” . La Confindustria  chiede sempre soldi al governo ,(”quelli veri” , le parole della Presidente Emma Marcegaglia ) ma non dimostra con i fatti di voler aumentare l’occupazione.



 
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