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18 apr 2011GIAPPONE: Non fa scandalo il saluto american style di Hillary Clinton all’Imperatore

di Alfonso Maffettone
TOKYO, 18 APR, (Italia Estera) – Non è uno scandalo, né una gaffe se Hillary Clinton non ha fatto l’inchino davanti alla coppia imperiale del Giappone. Le immagini televisive hanno mostrato il Segretario di Stato Usa in visita  a Tokyo mentre stringe la mano all’imperatore del Giappone Akihito e bacia sulla guancia l’imperatrice Michiko. Nessuno si è scandalizzato per la violazione del protocollo regale. Le reti televisive e i giornali nipponici hanno dato importanza solo alla solidarietà manifestata da Hillary Clinton in rappresentanza degli Stati Uniti ed in nome  dell’amicizia personale  intrattenuta con la coppia imperiale dal 1993 ed hanno sottolineato con vigore gli aiuti americani  assicurati dal Segretario di Stato per la ricostruzione delle aeree devastate dal triplice disastro, il terremoto, lo tsunami e la fuga radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima.
I nipponici hanno metabolizzato il percorso di “umanizzazione” dell’Imperatore avviato da Hirohito, padre di Akihito, dopo la sconfitta nel secondo conflitto mondiale. Fino ad allora l’imperatore  del Giappone era ritenuto di natura divina come diretto discendente di Amaterasu, il dio del sole. Nel  settembre 1945 Hirohito si rivolse al popolo e si assunse tutte le responsabilità di ogni azione dei militari giapponesi durante la guerra .  Per aprire un nuovo capitolo della storia del Sol Levante, il sovrano pronunciò via radio un discorso con il quale  dichiarava formalmente di non essere di natura divina, negando di conseguenza la superiorità dei giapponesi nei confronti delle altre nazioni. L’era Showa (pace illuminata), da lui impersonata, si identificò  con il nuovo ruolo dell’Imperatore “simbolo” e “rappresentante “ dell’unità nazionale” , secondo la Costituzione pacifista del 1947.
  Adesso Akihito impersona l’era  Heisei ,( raggiungimento della pace), ed è stato allevato ed educato umanamente. E’ il primo Imperatore del Giappone ad aver sposato una comune mortale Michiko Shoda,  figlia di un grosso industriale. Suo figlio il principe ereditario Naruhito ha anche sposato una borghese. Tutta la famiglia imperiale  vive e riceve gli ospiti di stato nel palazzo reale nel centro di Tokyo in ambienti austeri  e non lussuosi secondo la tradizione nipponica.
In Giappone l’inchino è un segno di saluto che viene scambiato a tutti i livelli sociali ma soprattutto è un segno di grande rispetto nei confronti delle Autorità e del  “simbolo” massimo dello Stato. Una vera e propria cultura che si armonizza, come sempre nell’arcipelago del Sol Levante,  con le altre importate dall’Occidente, ad esempio quella della stretta di mano e dell’abbraccio. Akihito e sua moglie, che non  sono di natura divina secondo il nuovo ruolo attribuito alla casa imperiale , hanno accolto  senza imbarazzo il saluto “umano”  di  Hillary Clinton, poco protocollare e “american style”. Del resto la coppia imperiale, dopo lo tsunami , ha mantenuto sempre un atteggiamento di vicinanza umana con le sofferenze  delle vittime ed Akihito ha rivolto in tv un messaggio di speranza alla nazione.
Quanto fece il presidente Barack Obama  che si lanciò in un profondo inchino davanti all’Imperatore del Giappone nella visita di stato del 2009 a Tokyo, fu il risultato di una sua iniziativa personale dovuta probabilmente ai ricordi di gioventù in Asia. Se il Capo dell’ Esecutivo si fosse comportato come Hillary Clinton, nessuno l’avrebbe criticato. Negli  Usa i repubblicani lo misero sulla graticola  ritenendo che il suo “inchino” avesse indebolito il prestigio e l’autorevolezza della Casa Bianca.



 
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