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10 apr 2011Il Perù alle urne. Si andrà al ballottaggio

LIMA, 10 APR 2011 - (Italia Estera) - Alle ore 20 i risultati ufficiali davano il candidato presidenziale Ollanta Humala Tasso, in testa con il 26,55%, seguito dal candidato di Alianza por el Gran Cambio, Pedro Pablo Kuczynski, con 24,48%; terza Keiko Fujimori al 21,09%. Segue Alejandro Toledo al  15,59% e Luis Castañeda 11,62%.




Il ballottaggio è fissato per il 5 giugno e il presidente uscente lascerà il potere al successore il 28 luglio. Humala al primo posto nelle ultime rilevazioni


di Luigi De Calvaho Santos

LIMA, 10 APRILE 2011 - (Italia Estera) - Si sono aperti in Perù i seggi per le elezioni presidenziali: circa 20 milioni gli elettori che potranno andare una seconda volta alle urne il 5 giugno nel caso in cui ci sia il ballottaggio. Stando agli ultimi sondaggi, la lotta per il secondo turno si combatterà tra almeno quattro dei dieci candidati.

Ollanta Humala, Keiko Fujimori, Alejandro Toledo, Pedro Kuczynnski e Luis Castaneda sono i candidati più accreditati dai sondaggi per la successione al presidente Alan García. In particolare, il leader della sinistra nazionalista Humala, sconfitto al ballottaggio da Garcia cinque anni fa, è al primo posto nelle recentissime rilevazioni sulle intenzioni di voto. A seguire, la figlia dell'ex presidente Alberto Fujimori (1990-2000) che sta scontando 25 anni di prigione per violazione dei diritti umani, e quindi Toledo, il primo indio di lingua quechua che ha già governato il paese nel 2002, l'ex ministro dell'Economia Kuczynnski di Toledo che ha rinunciato solo pochi giorni fa alla cittadinanza americana, e il sindaco uscente di Lima Luis Castañeda .
Temi chiave delle elezioni peruviane sono la lotta alla povertà, in un paese dove vivono nella miseria 10 milioni di abitanti, ovvero un terzo della popolazione, anche se dal 2001 a oggi la percentuale dei poveri è scesa dal 54% al 34%. E quindi l'economia, perché il Perù aspira a diventare la piattaforma degli investimenti asiatici in Sudamerica, e la sicurezza che passa per la lotta al narcotraffico e al terrorismo. Il presidente uscente Garcia, che attualmente gode di una popolarità al 34%, lascerà il potere al successore il 28 luglio.

Il virtuale quintetto di candidati, nei mesi scorsi sostanzialmente alla pari nelle intenzioni di voto, è sembrato svanire recentemente alla luce di un ennesimo sondaggio che ha visto balzare al primo posto il centrista Toledo al 23,9%, seguito dal nazionalista di sinistra Humala al 21,9% e dalla esponente di destra Fujimori al 17,6%.

Solo pochi giorni fa la Borsa di Lima aveva registrato un record negativo, in una "reazione assurda" secondo diversi analisti, all'ascesa nei sondaggi del nazionalista Humala, unico esponente di sinistra tra i primi cinque di 11 candidati alla presidenza.
Immediatamente l'ex colonnello si era affrettato a rassicurare che, se eletto, il suo governo avrebbe rispettato gli accordi con le imprese e non avrebbe modificato la costituzione per poter essere eventualmente riconfermato nell'incarico. "Se il popolo peruviano mi darà l'opportunità di governare i destini del paese, sarà per cinque anni e non un giorno di più", aveva affermato Humala in conferenza stampa.
I suoi avversari considerano Humala la versione peruviana del presidente venezuelano Hugo Chavez e dicono di non fidarsi della sua attuale presunta moderazione di cui non c'era traccia nella campagna elettorale di cinque anni fa. Appoggiato da un gruppo di analisti politici inviati nei giorni scorsi da Brasilia , l’ex militare che alle scorse elezioni di 5 anni fa aveva spaventato la comunità internazionale per la sua aggressività filochavista, questa volta ha condotto una campagna elettorale che assomiglia molto a quella di Lula del 2002. Infatti, su suggerimento dei consiglieri del Partito dei Lavoratori (PT) dell’ex presidente Lula, Luís Favre, ex-marito dell’ex sindaco di San Paolo Marta Suplicy, e Valdemir Garreta, ex segretario del PT paulista, l’immagine di Humala è stata addolcita Proprio come era successo per l’ex presidente verde-oro.
I sondaggi, in ogni caso, rilevano che in un eventuale ballottaggio Humala verrebbe battuto dalla Fujimori o da Toledo.

Tutto può ancora succedere, stimavano pochi giorni fa gli analisti politici, perché l'elettorato peruviano è tradizionalmente imprevedibile. Il 40% normalmente decide per chi votare nella settimana precedente al voto e il 15% aspetta fino all'ultimo e sceglie in cabina.

In queste nuove elezioni presidenziali non ha nascosto le sue simpatie per il candidato Toledo lo scrittore peruano premio Nobel per la Letteratura, Mario Vargas Llosa, che venti anni fa venne sconfitto nella corsa a palazzo Miraflores da 'El Chino', ovvero Alberto Fujimori.
Dopo aver bollato come una "vera catastrofe per il paese" l'eventuale vittoria di Keiko, la figlia dell'avversario di un tempo che ora è in carcere, lo scrittore ha affermato che se ci sarà ballottaggio si pronuncerà qualora "fosse minacciata la democrazia del paese".






 
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