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09 apr 2011Immigrati, Maroni attacca l'Europa

Oggi il Premier torna a Lampedusa.  Permessi temporanei: la Germania
si schiera con Parigi - Interventi Napolitano, Schifani e Berlusconi

 
di Beppe Nisa
ROMA, 9 APR 2011 - (Italia Estera) -  Quello di ieri doveva essere il giorno della svolta, quello in cui dopo mesi di assedio Lampedusa sarebbe stata definitivamente liberata dai disperati arrivati dal nord Africa. Pronta ad accogliere oggi il premier Silvio Berlusconi con una pulizia straordinaria che ha coinvolto anche decine di militari, e con gli ultimi mille tunisini portati via con la nave Flaminia verso Catania e Livorno. L'arrivo del premier è atteso nel pomeriggio, e per accoglierlo al meglio fervono i preparativi. L'isola, come dicevamo, è stata ripulita dai rifiuti accumulatisi nei giorni scorsi, quando erano migliaia gli immigrati presenti. Soddisfatto il sindaco, Dino De Rubeis, secondo il quale ''la nuova visita del presidente del Consiglio è segno dell'attenzione all'emergenza immigrazione e a Lampedusa, per anni abbandonata dallo Stato a causa della sua distanza''.
Purtroppo  il giorno della svolta  non c’è stato. I migranti, profughi e clandestini, sono arrivati a centinaia. Ancora una volta, nonostante l'accordo con la Tunisia, nonostante le minacce di Francia e Germania, nonostante le bombe in Libia, nonostante la notizia del naufragio in cui sono morti almeno in 250. Anzi, da quando è iniziata l'emergenza, è stata la prima volta che sul molo di Lampedusa è apparso non un barcone ma una nave. Ridotta male, ma ben più grossa delle carrette viste fino ad oggi. A bordo c'erano 535 persone, stipate una sull'altra; decine di donne, almeno quaranta bambini, giovani e vecchi, eritrei, somali, etiopi fuggiti dalla Libia in guerra. Centinaia di persone con i volti stanchi e impauriti, centinaia di esseri umani infreddoliti e tremanti che hanno potuto tirare un sospiro di sollievo solo quando hanno messo piede sulla banchina del molo.
 Berlino si schiera con Parigi  (non poteva non essere così!) contro i permessi temporanei decisi dall'Italia per gli immigrati giunti dalle coste del Nordafrica: la Germania definisce la decisione di Roma "contraria allo spirito di Schengen" e si dice pronta a sollevare la questione lunedì prossimo a Lussemburgo, quando si riuniranno i ministri interni ed esteri dei 27. Il portavoce del ministero dell'Interno di Berlino, Jens Teschke, ha aggiunto che ci sarà un incontro tra i ministri degli Interni tedesco, Hans-Peter Friedrich e quello italiano, Roberto Maroni. Il portavoce ha poi riferito che la Germania rafforzerà i controlli agli aeroporti ed alle frontiere perché si aspetta "un numero significativamente alto di arrivi".
La risposta da parte dell’Italia non di è fatta attendere. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni parlando a Bergamo ad un incontro con la Protezione Civile della zona ha detto che:  "L'Europa si fa vanto di grandi principi, ma quando deve dimostrare che c'é solidarietà questo non avviene".
"La collaborazione che mostra il popolo italiano - ha aggiunto - manca un po' invece in Europa". Il ministro, nonostante le insistenze dei giornalisti, non ha voluto rispondere a nessuna altra domanda. "Noi vogliamo portare in tutto il mondo il modello italiano - ha detto ancora Maroni -. Il modello italiano si basa sul fatto che quando qualcuno è in difficoltà noi lo aiutiamo, non diciamo agli aquilani in difficoltà: 'noi siamo di Bergamo non vi aiutiamo'". Maroni ha insistito sul sistema italiano che si basa soprattutto sulla professionalità e la solidarietà della protezione civile. "Questo spirito di solidarietà in Europa dovrebbe essere più diffuso - ha aggiunto - in Italia c'é ed è un esempio di come si gestiscono le emergenze, con l'aiuto reciproco e la solidarietà: tutto questo non mi pare sia molto diffuso in Europa". "Nelle difficoltà la protezione civile interviene esprimendo un principio di solidarietà che deve essere alla base della convivenza civile - ha concluso il ministro - ed è quello che ci aspettiamo avvenga anche in Europa".
Intanto ieri, al termine dell'incontro con l'omologo francese Claude Gueant, il ministro Maroni ha annunciato di aver "concordato la necessità di sviluppare un'azione comune fra Italia e Francia, un gruppo di lavoro congiunto per prendere iniziative per bloccare le partenze dei clandestini dalla Tunisia".
L'accordo con la Francia, ha continuato Maroni, presume che le iniziative rientrino negli "accordi fra Italia e Tunisia che prevedono  il pattugliamento congiunto delle coste sia aereo che navale".
"Siamo d'accordo - ha detto Gueant - sul rispetto stretto delle norme. Gli immigrati con un permesso di soggiorno temporaneo avranno la possibilità di circolare nel rispetto degli accordi di Schengen, che prevedono anche documenti di circolazione e risorse economiche. Però dipenderà dai singoli Paesi - ha aggiunto il ministro degli Interni francese - verificare queste condizioni".
 
"Sulle questioni che hanno determinato polemiche tra Italia e Francia - ha spiegato Maroni - sulla libera circolazione per chi ha un permesso di soggiorno temporaneo si applicano le regole di Schengen e gli accordi bilaterali fra Italia e Francia secondo le regole esistenti". Maroni ha sottolineato che "le autorità francesi sono libere di verificare" i presupposti per il rispetto delle norme di Schengen. "In un rapporto di leale collaborazione tutte le questioni potranno essere risolte", ha osservato il ministro. L'accordo siglato prevede inoltre uno studio congiunto per un programma di rimpatrio volontario per gli immigrati con un permesso di soggiorno temporaneo.
 
Ora interviene anche la Germania. Berlino avvertirà l'Italia che, a suo giudizio, la concessione dei permessi provvisori agli immigrati arrivati dalla Tunisia fra gennaio e aprile di quest'anno viola lo ''spirito'' degli accordi europei per la libera circolazione delle persone. Il ministro degli Interni, Hans-Peter Friedrich, ne parlerà in questi termini al consiglio dei ministri degli Interni della Ue che si terrà a Lussemburgo lunedì, secondo quanto ha reso noto il suo portavoce.
Intanto, secondo un portavoce della Commissione europea, Olivier Bailly, ''i colloqui tra Italia e Francia,  sono molto importanti per chiarire" le rispettive posizioni e per "permettere di avanzare verso una soluzione europea" in vista della riunione dei ministri di lunedì.
Arrivano però all'Italia accuse dalle autorità maltesi. Il ministro dell'Interno di Malta, Carm Mifsud Bonnici, ha definito "irresponsabili" le autorità italiane per essersi rifiutate di accogliere 171 migranti soccorsi in mare da una motovedetta maltese. Secondo il ministro, l'Italia ha negato il permesso per il trasporto dei migranti a Lampedusa che dista circa 13 miglia nautiche dal punto del soccorso in mare, quindi molto più vicina di Malta.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, parlando ai ragazzi dell'istituto Pertini di Crotone dell'Unità d'Italia, ha fatto riferimento alla posizione assunta da Francia e Germania in tema di immigrazione. Ha detto:  "Non basta definirsi cittadini europei per parlare di Europa unita quando lo spirito di solidarietà concreta tra le nazioni europee viene a mancare e quando esse, come sta accadendo in questi giorni in tema di immigrazione, chiudono le proprie frontiere dinanzi a fenomeni di così rilevante entità che andrebbero gestiti ed affrontati con un vero senso di fratellanza europea che fatalmente sta venendo a mancare "Diviene allora lecito - ha aggiunto Schifani -  fino a che punto ha senso parlare di Europa unita vista come futuro centro di riferimento per una coesione sociale, politica, istituzionale ed economica delle nazioni che ne fanno parte, quando dinanzi a problemi come quelli di questi giorni, ci si trincera all'interno dei propri particolarismi e di valutazioni esclusivamente nazionalistiche che non lasciano alcuno scampo a forme di collaborazione necessarie ed indispensabili ad un vero, reale e credibile processo di integrazione europea".
 Il premier Silvio Berlusconi intervenendo al convegno dei cofondatori del Pdl ha detto: "Dobbiamo esigere che l'Europa condivida con noi l'accoglienza verso gli immigrati" che arrivano dopo la crisi nel Maghreb. "Dobbiamo accogliere le persone in modo dignitoso, preservandoci dai pericoli ma anche ricordando che 60 milioni di italiani all'estero sono figli di emigranti e abbiamo un dovere di umanità e generosità".
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,  a Budapest , nel corso della conferenza stampa del Gruppo di Arraiolos, interviene sul tema dell'immigrazione. In Europa "é necessario e possibile parlare con una sola voce anche sui temi dell'immigrazione". Così "Ci sono molte direttive e linee guida delle istituzioni europee sul tema (dell'immigrazione,ndr) ma evidentemente un chiarimento è necessario". "Lo vediamo in questo momento stiamo anche affrontando 'vis a vis' ciò che accade in Tunisia e Libia - spiega il Capo dello Stato - C'é una nuova emergenza che noi dobbiamo affrontare con precise posizioni sull'interpretazione delle regole di Schengen". "Alle persone che arrivano in Sicilia illegalmente e che non cercano asilo dobbiamo dare una risposta", afferma il presidente della Repubblica. "Queste persone, che devono essere accolte dignitosamente - spiega il Capo dello Stato - hanno aspirazioni di una vita migliore e di un lavoro alle quali rispondere sulla base delle nostre possibilità ". Giorgio Napolitano, che è un fervente europeista, a margine della riunione del Gruppo Arraiolos, risponde ad una domanda dei cronisti che gli chiedono un commento sulla necessità di una politica comune europea sul tema dell'immigrazione: "C'é bisogno di scelte più coese da molto tempo".
La situazione creatasi a Lampedusa con l'arrivo di centinaia di immigrati irregolari, richiedenti asilo e rifugiati sarà uno dei temi principali che verranno discussi durante la prossima sessione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che si apre a Strasburgo lunedì prossimo. Il comitato per l'immigrazione dell'Assemblea ha infatti richiesto un dibattito sulla questione degli arrivi in massa sulle coste sud dell'Europa, ma spetterà all'intera Assemblea decidere lunedì mattina se accettare o meno la proposta.
Tra i dibattiti invece già in agenda quello che riscuote il maggior interesse dei parlamentari (in sessanta hanno chiesto di poter intervenire) è quello sul ruolo che possono giocare le religioni nel facilitare il dialogo interculturale. Al dibattito, che durerà tutta la giornata di martedì, parteciperanno anche cinque rappresentanti religiosi: il Patriarca Daniel di Romania, il Cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Collegio pontificio per il dialogo interculturale, il professor Mehmet Görmez, direttore generale degli Affari religiosi della Repubblica turca, il Gran Rabbino Berel Lazar, rabbino di Mosca e della Russia, e il Prelato Bernhard Felmberg, rappresentante plenipotenziario della Chiesa protestante in Germania e presso l'Unione europea.
Durante la settimana della sessione plenaria l'Assemblea voterà inoltre un rapporto in cui si propone di abbassare l'età del diritto di voto a sedici anni, oltre al rapporto sulle nuove politiche che gli Stati dovrebbero adottare per combattere la povertà redatto da Luca Volonté (Udc), presidente del gruppo Ppe dell'Assemblea. Tra gli eventi a margine della sessione spicca l'inaugurazione della mostra sui "150 anni dall'Unità d'Italia il messaggio di pace di Maria Dolens": 80 fotografie racconteranno la storia della campana di Rovereto ideata dal sacerdote Antonio Rossaro e fatta fondendo i cannoni dei vinti e vincitori della Prima guerra mondiale, che per l'Italia ha rappresentato la quarta guerra d'indipendenza. A fare da cornice alle fotografie i pannelli che mostrano gli eventi che a livello locale, nel Trentino, nazionale e europeo hanno fatto da sfondo al percorso risorgimentale italiano.
Stando alle notizie dell’ultima ora  il premier ha sfatato tutte le polemiche ed ha detto di aver per davvero  acquistato una mega villa sulla costa francese di Lampedusa. La villa in questione si chiama “Le Due Palme” ed è veramente stupenda, grande circa 330 mq si sviluppa su due piani e si affaccia direttamente sulla spiaggia. Sono proprio le due grandi palme che spiccano maestose nel giardino ornato da piante di bouganville (una pianta rampicante, resistente, a crescita rapida e dalla fioritura quasi ininterrotta) a dare il nome a questa tipica villa isolana dal “modico” prezzo di 1.000.000 di euro.
Vedremo oggi che succede quando il Premier ritorna a Lampedusa.  
Berlusconi  nel corso della sua prima visita si è impegnato a ridare l’isola ai lampedusani in 48/60ore, varare una moratoria fiscale bancaria e previdenziale, effettuare sconti sul gasolio per i pescatori, incrementare le strutture realizzando un campo da golf ed una nuova scuola ma, sopratutto, di ripristinare l’immagine dell’isola agli occhi di italiani e stranieri grazie a servizi “mirati” di Rai e Mediaset.  Una promessa, quella di far tornare Lampedusa bella, pulita e tranquilla come prima e forse più di prima, doverosa per una popolazione che, anche nei momenti più bui di questa crisi, si è dimostrata comprensiva e solidale.
Beppe Nisa/Italia Estera



 
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