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18 mar 2011E’ GUERRA NEL MEDITERRANEO

Dall'Onu ok alla no fly zone :"Difesa dei civili con tutti i mezzi a disposizione" e Tripoli avverte l'Italia: "Stia fuori" 

 

NEW YORK, 17 MAR 2011-(Italia Estera) -  Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 1973, con 10 voti a favore, 5 astenuti (Russia, Cina, Brasile, India e Germania) e nessun voto contrario, che impone una no fly zone sui cieli della Libia e prevede "tutte le necessarie misure per proteggere la popolazione civile", tranne un'invasione di terra. Francia e Gran Bretagna potrebbero agire subito. L'Italia si appresta a dare un contributo logistico con le sue basi. Ma Tripoli inverte la rotta e propone un cessate il fuoco coi ribelli.
Il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle ha detto che la Germania si è astenuta sul voto all'Onu sulla Libia per i "considerevoli pericoli e i rischi" comportati da un intervento militare contro Muammar Gheddafi. Westerwelle ha affermato che dopo il voto del Consiglio di sicurezza sulla no fly zone le truppe tedesche "non prenderanno parte in operazioni militari in Libia".
Mentre la Germaania si astiene, il Canada, uno dei ventotto Paesi della nato, ha già annunciato che invierà aerei da guerra nel Mediterraneo, per partecipare all'imposizione della no fly zone imposta dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
 
La Libia cerca di correre ai ripari. "Speriamo che l'Italia si tenga fuori da questa iniziativa": lo ha detto il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim, commentando la disponibilità del governo italiano a consentire l'utilizzo delle basi sul territorio italiano per la no fly zone. "Siamo certi che l'Italia abbia a cuore l'integrità della Libia e la salvaguardia della popolazione", ha aggiunto Kaaim.
Kaaim ha anche  detto in una conferenza stampa a Tripoli che il suo governo è pronto a osservare un cessate il fuoco ma che resta in attesa di dettagli tecnici dopo la risoluzione del'Onu. "Se ci attaccano risponderemo, questo è ovvio", ha però aggiunto il viceministro rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se il governo libico avesse intenzione di adottare azioni di rappresaglia nel Mediterraneo. 
L'Unione europea, con un comunicato congiunto della rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton e del presidente permanente, Herman Van Rompuy, si dice pronta "a mettere in pratica" la risoluzione dell'Onu sulla Libia. 

VERTICE NAPOLITANO, BERLUSCONI, LA RUSSA, LETTA
ROMA, 18 mar 2011 ore 1,40 -(Italia Estera) -  Dopo l'approvazione della risoluzione Onu, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha tenuto al Teatro dell'Opera di Roma, dove stava seguendo il Nabucco che celebra i 150 anni dell'Unità d'Italia, una riunione informale con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per discutere sulla situazione in Libia, presente anche il presidente della Repubblica. All'incontro partecipano alcuni alti gradi delle forze armate.

«Abbiamo avuto in tempo reale notizia» della risoluzione Onu sulla No fly zone in Libia, «anzi avevamo già prima l'orientamento, e dopo abbiamo svolto una riunione informale in cui abbiamo discusso delle conseguenze di questa risoluzione». Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa, all'uscita del teatro dell'Opera, ai cronisti che lo interpellano sul vertice che si è tenuto al termine dell'esecuzione del Nabucco. «Alla fine dell'opera è stato informato il presidente della Repubblica - racconta lo stesso ministro - che si è intrattenuto con il presidente del Consiglio per apprendere tutte le informazioni ed esaminare la situazione». Di più La Russa non ha voluto aggiungere: «E' tutto quello che ho da dirvi», ha detto ai giornalisti.
 
Non ci sottrarremo 
L'Italia e' pronta a mettere a disposizioni basi e aerei per contribuire all'attuazione della 'no fly zone' autorizzata dall'Onu: e' quanto si apprende da fonti qualificate, le quali sottolineano che sono gia' state pianificate diverse opzioni che saranno ora valutate con gli altri partner internazionali.
 Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha sempre detto che l'Italia intende avere ''un ruolo di primo piano'' e stasera ha ribadito che ''non ci sottrarremo ai nostri doveri'': questo significa, in primo luogo, la messa a disposizione delle basi aeree non piu' per mere finalita' umanitarie, come gia' avviene dall'inizio della crisi per Sigonella, ma anche per veri e propri scopi militari. Come concordano molti esperti, l'attuazione di una no fly zone sulla Libia dovrebbe cominciare con un attacco, ''nel senso - spiega l'ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Leonardo Tricarico - che occorre neutralizzare i mezzi antiaerei nemici, cioe' distruggere radar e postazioni missilistiche. Noi questa capacita', cosiddetta SEAD, cioe' 'soppressione delle difese aeree nemiche', ce l'abbiamo ed e' costituita dai caccia Tornado: l'abbiamo fatto in Kosovo insieme ai tedeschi e dopo tre giorni non volava piu' un aereo serbo''.
 
Naturalmente e' presto per dire se l'Italia mettera' effettivamente a disposizione questi assetti aerei, eventualmente insieme ai caccia F-16 ed Eurofighter, idonei per il pattugliamento e la sorveglianza, oltre agli aeroplani Av8, di cui e' equipaggiata la portaerei Cavour.
Una cosa che invece viene data per scontata e, appunto, la messa a disposizione delle basi aeree, specie quelle del centro-sud, sia per il rischieramento degli aerei di altri Paesi, sia per l'assistenza logistica. Gli aerei-radar Awacs, ad esempio, potrebbero essere dislocati a Trapani, che e' specificatamente attrezzata per questo tipo di velivoli, ma basi idonee ad ospitare caccia sono tutte: da Grazzanise a Gioia del Colle. Si potrebbe ricorrere, in caso di necessita', perfino a Lampedusa o Pantelleria.
Vi e' poi un'altra capacita' fondamentale, ricorda ancora il generale Tricarico, ''che ha a che fare con l'intelligence e di cui e' dotata l'Italia: si tratta della costellazione di satelliti Cosmo-Skymed che e' completamente operativa e che ha una performance superiore a qualsiasi altro sistema esistente. Grazie a questi satelliti si puo' avere una rappresentazione fotografica ricorrente con definizione molto alta, quanto di meglio ci sia oggi in circolazione''. Agli stessi fini possono essere impiegati anche gli aerei senza pilota (droni) 'Predator', che sono dotati di grande autonomia e che potrebbero essere pilotati dalla loro base di Amendola, in Puglia.
 



 
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