ROMA – Da “Una storia italiana” a “Il Bosco del Cavaliere”. Da un titolo nazionalpopolare, quello del libro che Silvio Berlusconi sta inviando alle famiglie italiane - alla controffensiva con obiettivo riciclaggio. L’idea circola da qualche giorno e oggi ha avuto il sigillo ufficiale da un ministro della Repubblica. Giovanna Melandri ha messo a disposizione la sede del suo comitato elettorale in piazza Rondanini per “un vero e proprio centro di raccolta”. “Ci sono cittadini – ha spiegato il ministro dei Beni culturali che non sono interessati al “fotoromanzo” sulla vita del Cavaliere”.
Usare la carta patinata per riciclarla, suggerisce la Melandri. E il Girasole ha lanciato un’iniziativa analoga e l’ha battezzato con un titolo fiabesco: “Il Bosco del Cavaliere”, piccole radure in giro per l’Italia, su cui piantare arbusti. Per far tornare alberi tutta quella carta sulla quale Berlusconi ha deciso di raccontare la sua storia e stampare le sue foto. E sempre con l’obiettivo riciclaggio anche l’Arci ha annunciato punti di raccolta in tutte le città: con il ricavato della vendita della carta verranno finanziati progetti di solidarietà.
“Una storia italiana”, intanto, sta arrivando nelle case, grazie all’accordo stipulato dal Cavaliere con le Poste italiane. La biografia di Berlusconi è chiusa in una busta azzurra, di carta lucida e con un’unica finestrella con su stampato nome e indirizzo del destinatario. Difficile capire cosa ci sia dentro, prima di aprire il plico. Il nome del mittente, infatti, non compare sulla busta. E chi non gradisce si organizza: magari preparandosi a rispedire il regalo al mittente. Come ha suggerito il manifesto e come chiede il “passaparola” partito già da qualche giorno in Rete via e-mail. L’obiettivo è riempire il giardino di villa San Martino a Arcore, residenza ufficiale del Cavaliere, di copie del libro non gradito. E nel tam tam che corre sul Web si spiegano anche i dettagli: perché il regalo torni al mittente è necessario rimetterlo in una busta affrancata. In caso contrario le Poste manderebbero tutto al macero. Visto il peso del libro, il francobollo costerebbe sette mila lire. Mettendo invece un francobollo con una cifra inferiore il libro arriverà ad Arcore, e a pagare la sovrattassa sarà Silvio Berlusconi. Altri soldi da spendere per il leader della Casa delle libertà. E sì che l’alleato Umberto Bossi si è già lamentato per l’esborso eccessivo: “Troppi quattrini - ha detto - però magari alla gente interessa”.