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10 gen 2009Il blocco dei trasporti marittimi nei golfi di Napoli e Salerno è in atto. Un comunicato dell’ACAP

NAPOLI, 10 GENN.  (Italia Estera) - Gli armatori aderenti all’Acap  SNAV, Alilauro, MEDMAR Navi, Alilauro Gruson, Navigazione Libera del Golfo, Alicost, Servizi Marittimi Liberi Giuffrè-Lauro e Pozzuoli Ferries hanno diffuso un comunicato in cui si legge che “  E' da 1993 che le compagnie marittime private che operano nei golfi di Napoli e Salerno non percepiscono contributi di nessun genere da enti pubblici (Stato, Regione, Province, Comuni).

- Con un vero e proprio colpo di mano è stata cancellata anche la proroga per il 2009 di quei residui sgravi contributivi che pure erano stati previsti nel così detto “decreto mille proroghe” licenziato dal Consiglio dei Ministri in data 18 dicembre 2008.

- Ciò significa che gli armatori privati che operano nei Golfi di Napoli e Salerno a partire da 1 gennaio 2009 avranno un aggravio di spese che peserà per oltre il 6% sui bilanci delle singole compagnie mentre altre compagnie, quelle che operano oltre cento miglia dalla costa, continueranno ad avere il 100% degli sgravi contributivi così come i pescatori della laguna di Venezia che per la prima volta sono stati ammessi a questo beneficio che, forse, neanche loro si aspettavano.

-  Questa ulteriore penalizzazione nei confronti degli armatori privati arriva alla fine di una stagione dai risultati non certo lusinghieri: Su tutte le rotte dei golfi di Napoli e Salerno, infatti, si sono registrati notevoli cali di flussi turistici e la difficile situazione economica in atto nulla di buono a tale proposito lascia prevedere per il 2009.

- Gli armatori privati che operano nei golfi di Napoli e Salerno sempre sensibili alle istanze dei cittadini abitanti sulle isole di Ischia, Capri e Procida e nei centri della costiera sorrentina hanno mantenuto in tutti questi anni tariffe differenziate per i residenti garantendo collegamenti e servizi che hanno pesato esclusivamente sui bilanci delle singole aziende e non, come molti credono, sui bilanci di Stato e Regione.

- Ed emerge così, se ancora ce ne fosse bisogno, la stridente disparità di trattamento dei vettori: da un lato quelli privati come noi che continuano a garantire servizi e collegamenti a tariffe agevolate per i residenti e dall'altra la compagnia pubblica, la Caremar, a cui lo stato ogni anno, puntualmente, ripiana i bilanci  in perdita e, contemporaneamente, garantisce un 10% di utile prelevato direttamente dalle tasche dei cittadini.

- L'assurdo finale è che le nostre compagnie hanno proprio come diretto concorrente la Caremar: insomma ogni giorno combattiamo sul mercato contro un avversario a cui i bilanci in passivo non fanno per nulla paura; garantiamo migliaia di posti di lavoro senza poter contare neanche sugli sgravi contributivi che pure vengono garantiti in altre forme alla compagnia pubblica.

- E' evidente, a questo punto, che abbiamo un solo modo per far sentire la nostra voce: fermare tutto!

- E' evidente dunque che vogliamo al nostro fianco proprio i cittadini residenti, i pendolari che usano le vie del mare per raggiungere i posti di lavoro, i sindaci dei comuni isolani e della Costiera: solo potendo contare ancora sul 50% degli sgravi contributivi possiamo continuare a garantire le tariffe agevolate per i residenti.

- Fermiamo tutto, dunque, e ci rivolgiamo al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti senatore Altero Matteoli: signor ministro vogliamo rappresentare a Lei e a tutto il governo le nostre ragioni.

- Non vogliamo assistenzialismo, - conclude il comunicato -  non vogliamo favori. Vogliamo essere imprenditori liberi che operano su un mercato libero senza privilegi per nessuno.(Italia Estera) -




 
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