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05 gen 2009NAPOLI: Il sindaco Rosa Russo Iervolino non lascia e procede ad un rimpasto / di Alfonso Maffettone


Il segretario provinciale del Pd Nicolais invoca il rinnovamento e si dimette per protesta

di Alfonso Maffettone

NAPOLI, 5 GEN, (Italia Estera) –  Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, detta Rosetta, non lascia l’incarico e nomina sei nuovi assessori. Il segretario provinciale del Pd Luigi Nicolais  vuole un cambiamento  molto più radicale e si dimette per protesta. Si deteriora  ulteriormente il  logoro quadro politico del centro sinistra che, dopo 15 anni di potere a Napoli ,riceve un altro duro colpo dal   nuovo operato della sindaca che, a quanto pare, non è ancora soddisfatta del suicidio dell’ex assessore  Giorgio Nugnes, del ciclone giudiziario Global Service che vede coinvolti quattro ex assessori comunali e dell’arresto dell’ immobiliarista Alfredo Romeo.

 Il segretario provinciale del Pd Luigi Nicolais  ha sbattuto la porta e se n’è andato accusando il sindaco di scarso coraggio per non aver proceduto all’azzeramento della giunta e ad un rinnovamento politico della città partenopea attraversata da una  delle più gravi crisi istituzionale degli ultimi anni.  L’ex ministro del governo Prodi,  in nome della cittadinanza, ha denunciato l’operazione . “Era necessario un azzeramento per recuperare la fiducia dei cittadini ed invece ecco le riconferme e le sostituzioni. E poi la soluzione intravista nei professori universitari (la maggior parte dei nuovi assessori sono cattedratici) ma i professori non servono in quanto tale” ha detto Nicolais che si aspettava tutt’altro esito politico dopo che le indagini su Romeo hanno toccato la giunta.

I giornali cittadini riferiscono che l’ispiratore del rimpasto è stato il governatore della Campania Antonio Bassolino, chiamato il re della “monnezza” per il ruolo a lui attribuito dalla magistratura nell’emergenza rifiuti. Il presidente ha convocato nei giorni scorsi la Iervolino nella sede della Regione
Campania a Napoli e l’ha messa sull’attenti per un rimpasto della giunta comunale alle condizioni da lui indicate. Rosetta – riferiscono i mass media- non si è fatta pregare ed ha eseguito ma osservando diligentemente il copione della “tarantella” (è sua la definizione dei negoziati dei giorni scorsi).  Così facendo ha fatto allontanare uno dei candidati di spessore ad entrare nella nuova giunta, il deputato del Pd Francesco Boccia, molto vicino ad Enrico Letta.  “Hanno strumentalizzato la mia visita ad Antonio Bassolino. Non sono andata da lui per ricevere ordini ma consigli”, ha detto Russo Iervolino con l’intenzione di smentire i giornali ed ha sostenuto che  le nuove scelte sono state adottate nel quadro dei rapporti tenuti “con il suo e con gli altri partiti politici”.  “Ci sono sei nuovi assessori, che poi hanno gli incarichi più importanti della giunta, e quattro sono cambiati pochi mesi fa. E’ un vero e proprio rinnovamento politico e non un rimpasto”, ha enfatizzato Rosetta.

 Ma Massimo D'Alema, che passa per un amico e protettore di Bassolino, ha preso apparentemente  le distanze dall’ispiratore del rimpasto.  "Gli voglio bene (Bassolino) ma a Napoli e in Campania serve un profondo rinnovamento, c’è una classe dirigente che ha esaurito la sua carica propulsiva”, ha detto l’ex ministro degli esteri.

La realtà è che Russo Iervolino è  incollata alla sua poltrona mentre giunge l’eco di scontri diverbi e liti all’interno del Pd  per la spartizione del potere a Napoli.  Walter Veltroni non ha fatto neppure la mossa di respingere le dimissioni di Nicolais e nel giro di sei ore o se si vuole a tempo di record, ha commissariato il Pd a Napoli. Ma Nicolais non era un suo uomo?.  Regna la confusione, va via chi vuole il rinnovamento e resta chi ha impantanato la città.

La sindaca non ha saputo vigilare ed ha definito “sfrantummati” (incapaci) gli assessori da lei scelti che sono finiti nella morsa dell’inchiesta giudiziaria Global Service. Ora  si avventura in una nuova sessione amministrativa con una compagine rimaneggiata o per usare un suo termine “sfrantummata”. Avrà la maggioranza in consiglio comunale? E quanto tempo potrà resistere?.  Sono anni che si accumulano problemi su problemi a Napoli ma nessuno pensa a risolverli. Solo per citarne alcuni: si debbono chiudere i cantieri dei lavori in corso nelle strade cittadine,   si deve dare una destinazione al quartiere di Bagnoli, si deve badare alla manutenzione di opere e infrastrutture. Nell’interesse della popolazione non sarebbe meglio  porre la parola fine e andare ad elezioni anticipate?.

Alfonso Maffettone / Italia Estera




 
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