Nell’incontro con i vertici politici esprime soddisfazione per l'accordo con gli USA per il ritiro delle truppe. L’orgoglio dell’Italia di aver guidato il salvataggio dell'Iraq National Museumnel corso dei colloqui affrontato anche il tema delle condizioni dei cristiani in Medioriente
BAGHDAD, 20 NOV. (Italia Estera) - "Questo è un accordo che apre la strada alla normalità". Il ministro degli Esteri Franco Frattini commenta così l'intesa raggiunta domenica scorsa tra Iraq e Stati Uniti per il ritiro delle truppe americane dal Paese entro il 2011. Il titolare della Farnesina è giunto nella capitale irachena in una visita non preannunciata. Frattini ha osservato infatti che, nel momento attuale, per l'Iraq ristabilire condizioni di normalità costituisce l'obiettivo principale. Nella capitale irachena Frattini incontra i vertici delle istituzioni: il presidente iracheno, Jalal Talabani, il primo ministro, Nouri Al Maliki, e il ministro degli Esteri, Hoshyar Zebari. La situazione negli ultimi tempi si va normalizzando e, soprattutto a Baghdad, la situazione è più sicura rispetto ad un anno fa. Anche se, nelle scorse settimane, alcuni sanguinosi attentati hanno fatto risalire il livello di allerta.
In avvio dei colloqui a Baghdad con il collega iracheno Hoshyar Zebari, il titolare della Farnesina ha osservato come in questo momento per l'Iraq ristabilire condizioni di normalità sia l'obiettivo principale. D'altra parte il suo collega iracheno si è detto ottimista e convinto che "il Parlamento iracheno alla fine approverà il documento".
Il titolare della Farnesina ha poi assicurato che "l'Italia continuerà a sostenere il processo di ricostruzione e di stabilizzazione dell'Iraq contribuendo e continuando ad addestrare le forze di polizia irachene". Una cinquantina di carabinieri è impegnata dal 2007 a formare la gendarmeria irachena nell'ambito della 'Nato Training Mission': fino a oggi sono stati addestrati oltre duemila poliziotti iracheni. Per quanto riguarda invece "le preoccupazioni" di Siria e Iran per i possibili effetti dell'accordo Usa, Frattini ha auspicato che le riserve in merito all'intesa "si riducano fino a scomparire". Ha poi avuto parole di "apprezzamento per il forte impegno del governo di Baghdad a protezione delle minoranze cristiane in Iraq".
Frattini ha detto che il nostro Paese è "orgoglioso di aver guidato il salvataggio del'Iraq National Museum", una rinascita simbolo del ritorno del Paese alla vita. L'Italia ha svolto un ruolo centrale negli ultimi quattro anni nelle operazioni di ricostruzione e di restauro. Un aiuto importante per l'Iraq, ha concluso, "per far rivivere la sua straordinaria cultura".
Frattini nel corso dei colloqui ha affrontato anche il difficile tema delle condizioni dei cristiani in Medioriente ed è stato rassicurato dal suo omologo iracheno. "In Iraq non c'è nessuna persecuzione di minoranze, soprattutto di quella cristiana che partecipa a tutte le attività del Paese. E il governo iracheno ha anche intrapreso azioni per salvaguardare la loro sicurezza nella zona di Mossul e in tutte le altre zone in cui sarà necessario", ha detto Hoshyar Zebari, al titolare della Farnesina. Da parte sua Frattini ha salutato con molto favore "il nuovo e più forte impegno del governo iracheno nel proteggere le minoranze cristiane". "L'Italia - ha sottolineato in conferenza stampa - apprezza questo in modo particolare". (Italia Estera).