Maria Romana De Gasperi ha ricordato l’impegno politico e cristiano del padre a fondamento dell’UE
di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 18 NOV, (Italia Estera) – L’Europa della presidenza di turno francese di Nicolas Sarkozy e i difficili anni della costruzione europea. Due realtà a confronto, una rappresentata dal console generale di Francia a Napoli, Francois Cousin e l’altra da Maria Romana De Gasperi, testimone e custode dei valori di democrazia e libertà che animarono sessanta anni fa l’azione politica del padre, il grande statista Alcide De Gasperi considerato il fondatore dell’Unione Europea insieme al francese Robert Schuman e al tedesco Konrad Adenauer. E’ stato un incontro di culture ed epoche diverse sul tema “la Presidenza francese e le nuove sfide dell’Europa” organizzato all’Istituto italiano di studi filosofici a Napoli dall’ ambasciatore Michelangelo Pisani Massamormile, responsabile dell’Antenna napoletana del circolo di studi diplomatici. Ha fatto da cornice un folto e attento pubblico che ha sottolineato gli interventi con lunghi e calorosi applausi.
Sarkozy, come si evince dalla dettagliata e precisa relazione del console generale Cousin, ha dato una scossa all’’Unione europea perché ritrovi la sua unità. ”L’essenziale è che l’Europa esista e risponda con una sola voce” ha detto Sarko’ il quale è stato fra i primi a sostenere la necessità di moralizzare il capitalismo e di incoraggiare una strategia comune per una soluzione dell’ attuale crisi economica globale, la peggiore dalla Grande Depressione. In un contesto internazionale sempre più incandescente, Sarkozy ha fatto grandi sforzi per mediare nella tensione sorta fra la Russia e la Georgia ed ha sollecitato una politica di sicurezza e di difesa perché “l’Europa non può essere un gigante a livello politico ed un nano a livello militare”. Il presidente è apparso determinato nella lotta contro il riscaldamento del clima ed è riuscito a riconciliare la Francia con l’Europa nella convinzione che il trattato di Lisbona, bocciato dall’Irlanda, vada rivisto per dare una presidenza stabile all’Ue.
Sarkozy ha dato alla presidenza dell’Unione europea una dinamicità impensabile dopo anni di immobilismo ed aspetta di cogliere i giusti risultati prima di passare il testimone al rappresentate della Repubblica Ceca.
Scenario diverso dopo la seconda guerra mondiale e i disastri delle dittature fasciste e naziste. Erano in Italia gli anni della ricostruzione democratica e della diffusione della libertà. In Europa si ergeva la figura politica e morale di Alcide De Gasperi. La figlia Maria Romana ha ricordato con toccanti parole il “sogno dell’unità europea” del padre che era un fervente cattolico e si ispirava a più alti valori della pace e della sicurezza fra le nazioni. Maria Romana ha letto lettere e documenti dalle quali emergevano le difficoltà per una costruzione europea in un continente devastato dalle macerie del conflitto e diviso dalla cortina di ferro del comunismo sovietico. De Gasperi non disperò mai, tanta era la sua fede e impresse un decisivo impulso alla nascita dell’Unione Europea attraverso la formazione della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio - 1951).
Oggi l’Unione Europea è allargato a 27 paesi dopo la dissoluzione dell’impero sovietico . Ha fatto progressi: si è dotata di una moneta unica ma non ha risolto i problemi dell’integrazione. Molte sono le sfide che l’attendono in un mondo percorso da tensioni internazionali e dal terrorismo islamico. Uno dei primi problemi è la ripresa del dialogo con la Russia che si è congelato dopo la guerra in Georgia ed il riconoscimento russo delle regioni secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del sud.
Mosca fornisce all’Unione europea il 25% del suo approvvigionamento totale di gas e petrolio ed è quindi fondamentale una collaborazione armoniosa ed efficace. Ma è anche importante che Bruxelles adotti tutti gli strumenti politici e diplomatici per una messa in sicurezza dei paesi dell’ex blocco sovietico contro una possibile aggressività russa. Il summit Ue e Russia, svoltosi a Nizza, ha soltanto rinviato il problema a dopo l’insediamento a Washington del presidente eletto americano Barack Obama che avverrà il 20 gennaio.
Alfonso Maffettone/Italia Estera