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03 nov 2008Napolitano ad El Alamein, La stampa tedesca critica il discorso

Frattini: “Ne discuteremo con Berlino”.Alla fine è tutto rientrato. E dal Quirinale è stato espresso il  "compiacimento" per la presa di posizione del governo d’oltralpe.
 di Luciano Lombardini
 
ROMA –Il  giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) attacca il Presidente Napolitano , per il suo discorso tenuto a El Alamein sul nazifascismo e per la sentenza della Cassazione che per la prima volta ha chiesto un risarcimento al governo tedesco attuale per la strage di Civitella di Arezzo compiuta dai nazisti il 29 giugno 1944. Ma per questa sentenza della giustizia italiana il governo tedesco ha fatto già ricorso a una corte internazionale.
 
Per un po’ di tempo nella giornata di oggi  si è dovuto registrare uno scontro diplomatico molro forte tra Italia e Germania con il ministro degli Esteri, Franco Fattini, che difendeva il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e con Michael Steiner, ambasciatore tedesco in Italia, che doveva prendere anche lui le distanze dall'articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz).
 
Frattini, prima di partire per il consiglio straordinario dei ministri Ue a Marsiglia, ha detto: “Credo che si debbano commentare con profondo rammarico le parole nei confronti del presidente Napolitano che ha espresso un pensiero che tutti gli italiani, senza eccezioni, condividono”. Frattini ha parlato anche di affermazioni gravi e inaccettabili.
 
L'articolo del quotidiano tedesco, secondo Frattini, merita un commento, sebbene non sia abitudine del ministero degli Esteri replicare alla stampa. Il titolare della Farnesina ha voluto ribadire i rapporti continui e intensi di grande amicizia con la Germania, ricordando che l'Italia rispetta comunque “la decisione di qualunque Stato di rivolgersi alla Corte internazionale. Troveremo sicuramente il modo di parlare di questo con Berlino”.
 
La solidarietà al capo dello Stato  è stata espressa anche dal presidente del Senato, Renato Schifani. “Al presidente Napolitano, oggetto di ingiuste critiche per i concetti da lui formulati in occasione della commemorazione a El Alamein, va la mia piena solidarietà”, ha affermato Schifani, che auspica un chiarimento da parte tedesca, anche alla luce delle apprezzabili e condivise parole pronunciate da Frattini.
 
l'ambasciatore tedesco in Italia Steiner ha preso le distanze ed ha commentato così l’accaduto: “In Germania e in Italia vige il principio della libertà di stampa, ciononostante l'articolo è ineffabile, errato e completamente inadeguato nei confronti del presidente Napolitano”. Il diplomatico ha reso noto di aver anche scritto una lettera al capo dello Stato.
 
In una nota diffusa dalla presidenza della Repubblica si legge che è stata accolta con compiacimento, la lettera al capo dello Stato dell’ambasciatore Steiner, in cui si afferma che le opinioni espresse in un articolo pubblicato ieri dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung  non rispecchiano il punto di vista del governo della Repubblica Federale di Germania. Nella lettera, prosegue la nota, “l'Ambasciatore Steiner rileva che il discorso pronunciato il 25 ottobre dal capo dello Stato ad El Alamein corrisponde alla stessa valutazione tedesca della storia comune; egli sottolinea inoltre la vicinanza del presidente federale Horst Kohler al presidente Napolitano come grande amico della Repubblica federale e convinto europeista. La presidenza della Repubblica, chiude la nota, “ha altresì preso atto delle dichiarazioni rilasciate a Berlino da un portavoce del Governo tedesco su quelle affermazioni giornalistiche giudicate "irresponsabili" e per questo da respingere”.
 
Ma cosa aveva scritto domenica la Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz)?
In un articolo intitolato “Si continua a sparare”, aveva scritto: “Per alcuni in Italia la seconda guerra mondiale non è ancora finita, non lo è per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e nemmeno nel Palazzo di Giustizia di Roma”. Il quotidiano se la prende con il discorso pronunciato da Napolitano a El Alamein sulla “insostenibilità delle motivazioni e degli obiettivi dell'impresa bellica nazi-fascista”. “Da membro fedele dell'ex Pci, Napolitano ha continuato a condurre la guerra con mezzi politici quasi 70 anni dopo quegli eventi nell'evidente convinzione che il nazifascismo in Italia non può essere così morto da non dover continuare a essere perseguito”. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ha criticato anche l'autocompiacimento con cui gli organi d'informazione italiani “si sono affrettati a comunicare al popolo la lieta novella della possibile manna in arrivo dal nord” grazie alla sentenza della Cassazione. E ha osservato che, mentre “sfodera di nuovo la clava dei crimini nazisti” contro la Germania, l'Italia dovrebbe ricordarsi di non esser “stata solo vittima” di una guerra in cui “gli italiani entrarono con entusiasmo”. Salvo poi fare la Resistenza - sostiene ancora il quotidiano tedesco - con attentati e azioni che spesso esponevano a dure rappresaglie la popolazione.



 
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