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03 ott 2008ECONOMIA: Il Congresso dà via libera al piano anticrisi del presidente Bush

Avanza Wall Street, sollievo negli Usa e in Europa


di Alfonso Maffettone

NEW YORK, 3 OTT, (Italia Estera) – La Camera dei rappresentanti ha approvato il piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari con 264 voti favorevoli e 171 contrari dando il via libera al più massiccio intervento governativo nella storia degli Stati Uniti per far fronte alla più grave crisi finanziaria dopo la Grande Depressione degli anni 30.

I deputati lunedì avevano bocciato il pacchetto ritenendolo impopolare ma oggi una maggioranza bipartisan lo ha accettato dopo le modifiche apportate dall’Amministrazione del presidente George Bush che ha stanziato altri 150 miliardi di dollari in agevolazioni fiscali alle persone ed alle piccole e medie imprese ed ha aumentato a 250 mila dollari la copertura assicurativa federale sui depositi bancari. Il senato mercoledì aveva approvato gli aiuti con 74 voti favorevoli contro 25.

La notizia della votazione ha fatto avanzare la Borsa di Wall Street che comunque è rimasta sotto i massimi di giornata. Il Dow Jones è salito allo 0,93%, dopo essere schizzato in precedenza oltre il 2% e il Nasdaq ha guadagna lo 0,88%, dopo essere salito oltre il 3%.

Il contenuto entusiasmo dei mercati è attribuibile al bollettino sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro che ha segnalato la perdita in settembre di 159.000 posti soprattutto nei settori delle costruzioni e del manifatturiero. E’ stato il peggiore declino negli ultimi cinque anni.

Molti analisti sostengono che gli aiuti da 700 miliardi non saranno sufficienti a stabilizzare la situazione finanziaria americana e che il peggio deve ancora venire. Gli aiuti , comunque, consentiranno al governo di acquistare i titoli bancari divenuti spazzatura in seguito alla crisi dei mutui subprime e prevenire il collasso di altri istituti di credito sia negli Usa che in Europa dato l’effetto domino del sistema globalizzato.

Durante la settimana le autorita' non hanno risparmiato immissioni di liquidita' sul mercato per ammontari definiti dagli analisti "senza precedenti" e sono poi intervenute su singoli istituti pericolanti (Fortis con 11.2 miliardi di euro dai governi di Belgio, Olanda e Lussemburgo, garanzia di pagamenti per €400 mld da parte dell'Irelandia a favore di sei banche) o favorendo interventi di altre banche (acquisto da parte del Santander dei depositi bancari e delle filiali della Bradford & Bingley, specializzata in mutui, per 504 mln di euro, fusione tra Citigroup e Wachovia, acquisto da parte di JP Morgan per 1.9 mld di dollari degli assets di Washington Mutual e concessioni di garanzie da parte del governo tedesco ed un consorzio di banche a Hypo Real Estate per € 35 mld).

La notizia dell'approvazione definitiva del piano Paulson ha prodotto un certo sollievo su tutte le piazze anche se e' ancora presto per dire quale reale impatto potra' avere sui bilanci delle banche dato il prospettato meccanismo di reverse auction. La contrazione del credito disponibile rafforzano i rumours di una inversione della politica monetaria con una riduzione (50 bps.) dei tassi base.

Alfonso Maffettone/Italia Estera




 
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