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16 set 2008ECONOMIA: Delusione a Wall Street per la Fed che non abbassa i tassi di interesse

La Borsa Usa è squassata da una grave crisi, voci su un salvataggio di Aig, l’ Italia al riparo  secondo il Ministro Tremonti

di Alfonso Maffettone
NEW YORK, 16 SETT, (Italia Estera) – La Federal Reserve  ha mantenuto stasera invariati i tassi di interesse deludendo Wall Street che naviga nelle acque tempestose  di una crisi definita dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi “tra le più gravi e complesse dei nostri tempi”.  I mercati  puntavano su una riduzione del costo del danaro per avere un po’ di respiro dopo la procedura di fallimento della Lehman Brothers, una delle cinque grandi banche d’affari americane, la svendita di Merryl Linch alla Banca d’America ed i gravi problemi di Aig (American International Group), il colosso delle assicurazioni che cerca disperatamente un finanziamento di 75 miliardi di dollari per evitare il collasso. Ma la Fed ha anteposto le preoccupazioni per l’inflazione all’attuale terremoto finanziario che è conseguenza della crisi dei mutui subprime esplosa nei mesi scorsi e  rivelatasi molto più grave e profonda di quanto si ritenesse.
Pur riconoscendo che “ le tensioni sono aumentate significativamente nei mercati e che la forza lavoro si è indebolita ulteriormente”, la Banca centrale si è limitata ad annotare che “ l’inflazione è stata alta a causa dei prezzi dell’energia e di altre materie prime” ed ha posto l’enfasi sull’incertezza delle prospettive dell’inflazione senza escludere la possibilità di un  suo rallentamento alla fine dell’ anno e nel 2009.
Wall Street che aveva scommesso su una riduzione di un quarto di punto dei tassi  di interesse, ha reagito immediatamente alla decisione della Fed mandando giù le azioni di 100 punti ed ha continuato le contrattazioni in una snervante altalena di segni opposti.
Anche Aig, ad un certo punto, ha  invertito la rotta in Borsa sulla scia delle indiscrezioni di un possibile prestito da parte della Fed. Il titolo ha recuperato il forte calo ed è arrivato a guadagnare il 7,3%.  Quando mancavano meno di due ore al termine della giornata, il Dow Jones era a-0,54%, il Nasdaq cedeva a -0,69% i, mentre lo S&P 500 a -0,69%.
Le tensioni a Wall Street si sono aggiunte ad altre tensione a livello globale. I listini nel vecchio continente e in tutto il mondo erano stati in forte discesa. Durante la giornata i mercati erano stati alimentati con iniezioni di liquidità per attutire gli effetti della tempesta americana. La Banca Centrale Europea  aveva inserito sui mercati 70 miliardi di euro dopo i 30 miliardi di euro di ieri. Complessivamente ha sborsato 100 miliardi di euro a sostegno delle banche scosse dal fallimento di Lehman, dal salvataggio di Merrill e dai rischi che circondano l’ American International Group (Aig). Il colosso delle Assicurazioni sembra ora al centro di voci  secondo le quali il Gruppo potrebbe essere salvato dalla Fed con un intervento analogo a quello compiuto in favore di un’altra banca di investimento, la Bear Staerns .
 C’è da chiedersi se lo tsunami attraverserà l’Atlantico e giungerà anche in Italia. I contraccolpi della crisi finanziaria si sono fatti già sentire sull’economia usa che ha avuto un forte rallentamento. Da quando è scoppiata la crisi dei subprime, gli Stati Uniti  hanno perduto una media di 75,000 posti di lavoro al mese per un totale di 605,000  a tutto agosto. La disoccupazione ha raggiunto il tasso del  6.1 per cento lo scorso mese, su dal 4.9 per cento in gennaio.
Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ritiene che l'Europa e l'Italia siano per ora al riparo dalla nuova fiammata della crisi dei mercati. “La crisi in atto dimostra il fallimento del sistema di sorveglianza e di vigilanza sul sistema finanziario che ha bisogno di nuove regole fatte dai governi. Per questo l'Italia da presidente del G8 del prossimo anno porrà la questione di nuove regole per il settore”, ha detto Tremonti in una intervista al Tg1.
Tremonti ha sostenuto che il sistema bancario italiano è più solido di quello americano e che il paese, potendo contare sulla seconda manifattura a livello europeo dopo la Germania e su un più equilibrato sistema pensionistico, potrà diventare più forte di prima.
Alfonso Maffettone/Italia Estera



 
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