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03 ago 2008GLI SPECIALI DI ITALIA ESTERA: Il Fante Romeo Orsi, un monegasco nell'Olimpo degli Eroi

di Gerardo SEVERINO

ROMA, AGOSTO (Italia Estera) -

Dell’emigrazione italiana nel Principato di Monaco si parla molto raramente. Eppure, grazie alla vicinanza geografica ed ai fortissimi legami storici che uniscono entrambi i Paesi, il piccolo Principato ha da sempre rappresentato il principale punto di riferimento, dapprima dell’emigrazione ligure e piemontese, e successivamente anche di altre regioni. Oltre ad offrire lavoro ed ospitalità a migliaia d’emigranti, il Principato non ha mai negato un rifugio sicuro a chi era stato costretto a lasciare l’Italia per motivi politici, o peggio, per motivi razziali. Moltissimi sono poi stati gli italiani trapiantati nel Principato, così come tanti altri sono stati coloro che hanno saputo eccellere nei vari settori della vita monegasca, dimostrandosi abili artisti, musicisti, architetti, bravi professionisti. Non meno apprezzabile per il Regno dei Grimaldi si è rivelato, infine, il contributo offerto dalla manodopera italiana al progresso urbanistico ed architettonico che interessò il Paese già prima del regno del celebre Principe Alberto I (1889 – 1922) e fino agli inizi del Novecento. Fu proprio in tale contesto storico, infatti, che affluirono a Monaco, provenienti generalmente dal nord Italia, centinaia di muratori, manovali, falegnami, imbianchini ed operai generici, seguiti, in un secondo tempo, dalle rispettive famiglie. Fra queste vi fu anche quella del romagnolo Luigi Orsi, un abile muratore approdato a Monaco attorno al 1885, unitamente alla giovane moglie Maria Armando. Il 4 dicembre 1887, allorquando i due emigranti s’erano agevolmente inseriti nella società monegasca, nacque il loro primogenito Romeo, il futuro eroe di guerra al quale dedichiamo oggi il presente articolo. Romeo Orsi visse, dunque, la sua infanzia nel Principato, frequentandovi le scuole elementari ed esercitando, in seguito, il mestiere di muratore assieme al padre. Di carattere vivace e da operaio diligente seppe imporsi fra i compagni di lavoro, facendosi notare per bravura dai più importanti ingegneri ed architetti operanti a Monaco. La vita di Romeo scorse così tranquillamente fino al 1912, anno in cui il suo Paese d’origine si trovò impegnato nella guerra Italo-Turca, in virtù della quale l’Italia avrebbe conquistato la nuova colonia Libica. Educato ai valori della famiglia e della Patria, Romeo Orsi non se la sentì di restare a guardare dall’antica rocca monegasca l’evolversi del conflitto. Il suo Paese d’origine aveva bisogno di forze nuove per affrontare il secondo periodo della guerra e, soprattutto, il futuro assetto della Cirenaica. Ecco dunque il nostro Romeo prendere una decisione: arruolarsi volontariamente nel Regio Esercito italiano, presentandosi immediatamente al Consolato italiano di Monaco. Il muratore monegasco ritornò in Italia da soldato, ammesso nel glorioso 22° Reggimento Fanteria della Brigata “Cremona”. Raggiunta la Cirenaica, il fante Orsi seppe in breve acquistare sui camerati quell’ascendente che proviene dai caratteri forti e risoluti. Combattè, quindi, eroicamente nella battaglia di Kars-Ras-El-Leben del settembre 1912 ed in altri cimenti minori. Ciò sino agli inizi del maggio 1913, allorquando il suo Reggimento fu interessato da una rischiosa manovra di respingimento di una consistente formazione turca che fronteggiava da giorni il presidio di Derna, muovendosi da Ettangi, a circa 21 chilometri a sud di quella piazza, provvisti d’artiglieria e rinforzati mediante trinceramenti davanti a Sidi-Garbàa. Nella notte sul 16 maggio 1913, dal Comando della Cirenaica giunse l’ordine di attaccare il campo di Ettangi, mediante tre grosse colonne, poste agli ordini del Generale Mambretti. Due di esse dovevano marciare ad occidente del torrente Derna, una ad oriente. La colonna centrale, la più consistente, era composta di sei battaglioni con aliquota d’artiglieria ed era affidata al Colonnello Nicolò Maddalena. Fra i sei battaglioni vi era, quindi, anche il 2° battaglione del 22° Reggimento fanteria, al quale apparteneva il nostro Romeo Orsi. All’alba del 16 maggio, dunque, il 2° battaglione mosse dalla ridotta “Lombardia”, lungo la sinistra del Derna. Vinte le prime resistenze turche al “Campo Rosso”, il reparto giunse verso le ore 8 in vista del ciglione di Sidi-Garbàa, coronato da grossi nuclei nemici, dislocati in robuste trincee. All’apparire degli italiani, i turchi li accolsero da vivo fuoco di fucileria ed artiglieria, e fu proprio in quell’occasione che il soldato Orsi riportò una prima ferita, colpito da alcune schegge agli arti inferiori. Anziché abbandonare il reparto per guadagnare il posto di medicazione, l’eroico fante italo-monegasco, nonostante il forte dolore che gli procurava la ferita, continuò a seguire i compagni nell’avanzata a sbalzi e nella successiva lotta contro i turchi, i quali furono così cacciati dallo loro posizioni dopo tenace resistenza. Ma il micidiale e violento fuoco avversario non concesse al nostro protagonista un’ulteriore chance. Colpito una seconda volta, Romeo Orsi cadde esanime sul campo assieme a molti altri commilitoni, ad alcuni ufficiali ed allo stesso Colonnello Maddalena. Il fante monegasco s’impose così all’ammirazione dei compagni d’arme ed alla riconoscenza della sua Patria d’origine, la quale, nell’aprile del 1914, gli concesse alla memoria la Medaglia d’Oro al Valor Militare, la massima ricompensa italiana, con la seguente motivazione: “Ferito nelle prime ore del mattino in modo da camminare stentatamente, non si allontanò dalla Compagnia ma la seguì al passo, raggiungendola nei successivi spostamenti e facendo fuoco con essa. Continuò così, vero esempio di coraggio e di abnegazione a tutti, fino all’ultima posizione, ove nuovamente colpito, cadde morto – Sidi-Garbàa (Libia), 16 maggio 1913”. Il giovane eroe fu sepolto nel cimitero militare di Derna e non fece mai più ritorno nella bellissima Monaco, ove le sue gesta furono per anni ricordate sia dalla stampa locale che dai tanti emigranti italiani fieri della propria stirpe.

Gerardo Severino/Italia Estera





 
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